Itinerari Verdi - Il Giardino di Ninfa

Con l’arrivo della primavera riapre al pubblico il meraviglioso giardino di Ninfa, oasi verde di incredibile raffinatezza racchiuso nella tenuta dei Caetani, famiglia nobile che ha dato alla storia numerosi Papi e che nell’Agro Pontino aveva i suoi possedimenti.

Il Giardino di Ninfa Ph. credit: Fondazione Caetani
Il Giardino di Ninfa
Ph. credit: Fondazione Caetani

Il Cardinale Nicolò Caetani aveva creato fin dal 1500, nello stesso luogo dell’attuale Giardino di Ninfa,  un esempio di “hortus conclusus”, ovvero un giardino racchiuso da mura, che ben presto cadrà nell'abbandono fino a diventare un luogo malsano a causa della malaria. Il luogo era comunque magico, sospeso tra le acque del fiume Ninfa, il laghetto da esso formato e le vicine paludi. Le rovine del palazzo padronale si ergevano nelle selve ridiventate vigorose e attiravano i viaggiatori inglesi e tedeschi che affrontavano il grand tour in Italia spingendosi verso sud. Seppur diruta, abbandonata a se stessa e travolta dalla forza delle piante che erano tornate padrone del territorio, Ninfa era talmente particolare da farla definire dal Gregorovius come “la Pompei del Medioevo”.

Laghetto con riflessi del Giardino di Ninfa
Il Giardino di Ninfa
Ph. credit: Fondazione Caetani

Solo nel ‘900, grazie alla perseverante opera di Roffredo Caetani, della moglie Marguerite e della figlia Lelia, la tenuta tornerà a vivere: dapprima come giardino all'inglese e poi come un orto botanico dove far convivere cipressi, rose, faggi e lecci ed essenze naturali da ogni parte del Globo. Soprattutto Lelia considerò il giardino come un’opera d’arte naturale di cui aver cura, tanto da creare nel 1977 una fondazione con il compito di preservare la memoria dei Caetani, il giardino di Ninfa e il vicino Castello di Sermoneta ugualmente appartenente alla famiglia Caetani.

Il Giardino di Ninfa il boschetto
Il Giardino di Ninfa
Ph. Credit Fondazione Caetani

Il giardino di Ninfa , la cui fama internazionale richiama da tutto il mondo appassionati e botanici, si trova nella pianura pontina, non eccessivamente distante dalla costa al mare  e trae il suo nome da un piccolo tempio romano costruito accanto al giardino dedicato alle Naiadi, le divinità delle sorgenti.

Può vantare un patrimonio arboricolo e vegetale di oltre 1.300 specie suddivise su otto ettari di terreno. Gli appassionati si entusiasmeranno dinanzi agli aceri giapponesi, ai ciliegi ornamentali dalle spettacolari fioriture primaverili, osservando le ben diciannove varietà di magnolia, le tante piante aromatiche spesso utilizzate come ornamentali, i boschetti di bambù, le piante tropicali (non mancano banani e avocadi, che qui hanno trovato il corretti clima) fino ad arrivare a scoprire curiosità come l’albero dei tulipani.

Primavera al Giardino di Ninfa
Il Giardino di Ninfa
Ph. credit: Fondazione Caetani

Tuttavia a Ninfa sono le rose a farla da padrone: migliaia di arbusti disseminati nel giardino arricchiscono scorci, si tuffano nel ruscello, si arrampicano lungo le mura antiche del vecchio castello. Oltre che tesoro botanico, Ninfa è anche la meta preferita dall’avifauna migratoria, che lo ha eletto a sua dimora (sono state censite oltre 100 specie).

Il Giardino di Ninfa apre al pubblico solo per brevi periodi dell’anno per riuscire a salvaguardare il delicato habitat naturale.

Si può accedere al Giardino di Ninfa solo accompagnati dalle guide (che sono davvero brave e competenti, indispensabili per scoprire curiorità e nomi scientifici di piante e fiori) e  le visite guidate, il cui costo è di 10 Euro a persona (gratuito per i minori sotto gli undici anni) partono ogni 10 minuti  partire dalle 9.00 (c0n pausa per il pranzo dalle 12.00 alle 14.30/15.00) ed hanno una durata media di un’ora lungo percorsi pianeggianti accessibili anche ai disabili. Ninfa è amica del verde e degli animali ed anche i cani possono entrare, purché muniti di guinzaglio corto e museruola.

Appena al di fuori delle mura di Ninfa, si estende il Parco Naturale di Pantanello dove, grazie ad una intuizione di Fulco Pratesi, fondatore e presidente onorario del WWF, sono stati rinaturalizzati 100 ettari ricreando l’ambiente originario delle paludi pontine con sei stagni palustri, reintroducendo specie botaniche autoctone e creando un giardino delle farfalle. Non sarà difficile vedere anatre selvatiche e alzavole, aironi, garzette, il falco di palude ed il falco pellegrino volteggiare sui campi allagati. Il parco di Pantanello si può visitare con guide Lipu (due ore e mezzo di percorso, contributo di 6 euro) tutte le domeniche da ottobre a marzo.

INDIRIZZI UTILI

Giardino di Ninfa - Doganella di Ninfa - Via Provinciale Ninfina, 68, Cisterna di Latina (LT).

Parco Naturale Pantanello -Doganella di Ninfa - Via Provinciale Ninfina, 66 -   Cisterna di Latina (LT)

Testo di Claudia Boccini

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