"Il vento dei fiordi - da Venezia a Capo Nord in bicicletta" di Alberto Fiorin

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Prima di questo Natale per la rubrica #leggendoviaggi Sara aveva chiesto a noi trippandos quale libro avremmo consigliato da mettere sotto l’albero, quale libro di viaggio ci avesse particolarmente colpito ed ispirato tanto da volercelo far regalare nell’ipotetico caso che non l’avessimo già nella nostra libreria personale. Fra le mie scelte ho inserito “Il vento dei fiordi – Da Venezia a Capo Nord in bicicletta” di Alberto Fiorin.

L’autore nella descrizione del suo libro ci trascina con sé in una emozionante avventura a pedali, un viaggio in bicicletta verso una meta che per molti è leggendaria: Capo Nord. Lassù in cima al mondo percorrendo un percorso che anni e anni prima gli antichi viaggiatori ed i mercanti veneziani, provenienti dalla terra natia dell’autore stesso, avevano ricalcato per raggiungere la meta ambita, ieri come oggi.

Perché in fondo - diciamo la verità - è il sogno di molti partire e risalire lentamente il mappamondo su, e sempre più su, fino a raggiungere il Grande Nord. Sì, è stato un sogno anche mio che fortunatamente ho realizzato nel 2007. A differenza dell’autore la mia risalita è avvenuta in treno, in bus e con mezzi di fortuna visto che la bicicletta non era ancora entrata nei miei progetti di viaggio.

Nel libro “il vento dei fiordi” sette ciclisti veneziani inseguono il profumo del baccalà, un piatto tradizionale della cucina veneta, trovandosi così a superare il Circolo Polare Artico passando per le magiche isole Lofoten fino ad approdare a Capo Nord dopo aver attraversato la Norvegia e molti altri paesi dell'Europa.

Alberto Fiorin nel suo libro di circa 200 pagine mette a nudo la sua avventura di oltre 4000 chilometri che si trasforma in una sorta di viaggio sentimentale. La sua prerogativa alla partenza è la ricerca dei ricordi di un nonno che non aveva mai conosciuto, ma che sapeva essere ciclista ed importatore di baccalà.

Vento, fiordi, mari, balene, laghi, renne, alci, tradizioni, salite e sudore sono i numerosi elementi che si intrecciano nel racconto del viaggio, un viaggio che ho vissuto in maniera simile ed è per questo che leggendo mi sono emozionato. Nonostante ciò, almeno al mio pensiero, il libro non riesce a mettere in risalto a pieno la particolare bellezza dei territori visitati è questo è forse l’unico punto “negativo” della lettura; ma nel contempo penso che davanti a tanta bellezza naturale sia difficilissimo descriverla in modo davvero encomiabile nero su bianco.

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