Non so se per una buona o una nuova notizia… dipende dai punti di vista personali.
Dopo una tregua di quasi una settimana a Istanbul, tutto è cambiato da qualche giorno. Da sabato la polizia a Istanbul è intervenuta al parco Gezi con un’azione aggressiva usando gas e idranti per evacuare il parco. Il popolo di Istanbul non si arrende. Sono giorni che la principale via pedonale che porta alla piazza Taksim, la piazza stessa e il parco sono presidiati e controllati della polizia e completamente chiusi gli accessi. Ma il popolo guerriero non molla: i manifestanti cercano a tratti, in gran numero, ieri addirittura condotti dai sindacati, di forzare le barriere e accedere alla piazza. Episodi giornalieri nella zona che circonda Istiklal e piazza Taksim di confronto con la polizia continuano a accadere. Purtroppo o per fortuna. Per i turisti che continuano ad arrivare vale sempre la regola di stare lontani da quella zona ed èconsigliato prenotare alloggi nella penisola storica di Sultanahmet, dove tutto è tranquillo.
Ma la più grande novità è che dall’altra parte del mondo, un’altro popolo si ribella e si “sveglia”. In Brasile, in questo momento, succede la stessa cosa.
Tutto è cominciato dalla decisione del governo di aumentare il prezzo del trasporto pubblico di 20 centesimi di reais. E questo, come la decisione di abbattere gli alberi al parco Gezi, è stato un fattore scatenante, ma non il motivo fondamentale della protesta. La polizia in Brasile sta usando gli stessi metodi usati in Turchia: gas e pallottole di gomma. Ieri sera i manifestanti hanno invaso la sede del congresso.
I due paese si appoggiano a vicenda. I manifestanti si danno coraggio, forza e si incitano a vicenda a resistere per cambiare. Incredibile…
Adriana Duarte