Sono diversi mesi che parlo e scrivo di Isola d’Elba. In particolare, il contest organizzato insieme a Violeta-Loredana Pascal e sponsorizzato da Cristiana Bartolini dell’Hotel & Residence Le Acacie di Naregno (la spiaggia di Capoliveri) mi ha fatto venire una gran voglia di ritornarci. E mi ha fatto pensare alle mie vacanze all’Elba.
Ho trascorso all’Elba le prime due vacanze estive della mia vita. Sinceramente non mi ricordo niente: avevo un anno e mezzo la prima vacanza e due anni e mezzo la seconda. Ricordo però perchè i miei, che prima di avere me ci andavano ogni anno, decisero dopo quelle due esperienze di non tornarci più: soffrivo il mal di mare. E con la mamma ansiosa la cosa diventava impossibile.
Sono ritornata all’Elba a vent’anni. Quattro ragazze. Due tende. In campeggio a Lacona. Cosa dire oltre che difficilmente si andava a dormire prima delle quattro del mattino? Beh, sicuramente che la spiaggia di Cavoli non aveva uguali. Per bolgia. Arrivavamo sulla spiaggia verso l’ora di pranzo, dopo aver parcheggiato a più di un chilometro di distanza. E trovavamo giusto giusto lo spazio per accatastare borse e asciugamani uno sopra l’altro. Ma era bellissimo. A vent’anni. Era l’estate in cui la Roma aveva vinto lo scudetto e quando il sole calava e la gente iniziava a svegliarsi, la spiaggia risuonava dell’inno romanista cantato da Venditti. Se ci penso, mi emoziono. La sera andavamo sempre a ballettare al “Tinello” a Marina di Campo. Chi è stato ventenne ad inizio millennio non può non ricordarselo. Leggandario.
La mia seconda volta “da grande” all’Elba la ricordo con ancor più divertimento. Era l’estate prima della laurea e sono partita con tre amici di università: eravamo due femmine e due maschi. Nessuno interessato a nessuna e viceversa. La cosa più divertente era vedere la gente che ci guardava e non capiva chi stava con chi. Per forza. Nessuno stava con nessuno. Una volta ce lo chiesero anche. Ed uno di noi ebbe l’intuizione. Che poi abbiamo rivenduto per il resto della vacanza: “siamo cugini”. La cosa bella, per me, è che alloggiavamo a casa “del cugino” a Cavo. Proprio il luogo dove ero stata da bambina e di cui tanto avevo sentito parlare dai miei genitori. WOW!
La voglia di Elba non si ferma qui: quest’estate ci tornerò. Sarà una vacanza un pò diversa dalle due che ricordo: adesso “tengo famiglia”. Niente discoteche, niente spiaggiate, niente giri di coktails coi “cuigini”. Un bel pò di mare col bimbo e il marito. E tanto, tanto riposo.
Perchè il bello dell’Isola d’Elba è che giovani scapestrati e famiglie con bimbi al seguito convivono negli stessi spazi. Convivono…diciamo che sono sulla stessa Isola ma non si incontrano nemmeno. Perchè all’Elba si può vivere la notte e starci quindici giorni in piena estate tornando a casa bianchi come mozzarelle (esperienza personale). Oppure godere di un mare splendido, così calmo che riesce anche a me nuotarci (di solito galleggio soltanto!), rilassarsi su spiagge tranquille, passeggiare alla sera tra le bancarelle che tutti i paesi dell’Isola hanno.
Cara Elba, ci vediamo presto!!