Baldo degli Ubaldi: da Capannori all'Australia

Vincitori del concorso indetto dal Roma Buskers Festival, la prossima estate i Baldo degli Ubaldi voleranno in Australia al Buskers by the lake Busking Festival, gemellato col festival romano. La proclamazione della band lucchese è avvenuta nel tardo pomeriggio del 25 settembre 2022, al termine di tre giorni di concerti sul lungomare laziale.

E qui si festeggia, anche perché una certa Zia Balda (quella che scrive) aveva promesso che se avessero vinto sarebbe andata ad accompagnarli in Australia bloggando.

Ma veniamo a noi. Io i Baldo degli Ubaldi li ho sentiti suonare la prima volta a una grande festa in vigna (lo Stanno tutti bene festival) nella campagna lucchese. Precedevano il concerto di Daniele Silvestri. In un piccolo spazio del festival dedicato ai libri di viaggio, in compagnia di Giuseppe Leo Leonelli col suo TRE, avrei dovuto raccontare Giro d'Italia in 70 picnic. Inutile dire che ho sofferto a star ferma mentre loro suonavano e ho trovato la mia presenza assolutamente inadeguata: chi mai sarebbe venuto ad ascoltare me, dopo aver sentito loro? Su questo non mi sbagliavo gran che.

Dopo quell'amore (represso per non sudare) a prima vista, ho cominciato a seguirli nei concerti. I cammini (e i destini!) dei Baldo degli Ubaldi si sono incrociati con quelli de I libri di Mompracem e del Cammino dell'Unione (in questo video sull'Edizione Zero del Cammino, ci sono tanti Baldi, in concerto e in spontaneità, dove sono pure meglio!). E così, concerto dopo concerto, mi sono ritrovata ad essere Zia Balda, l'onnipresente fan che urla dal sottopalco, quella che a fine concerto è più sudata dei musicisti.

Baldo degli Ubaldi, i nipoti di Goran Bregović

Perché coi Baldo degli Ubaldi si canta a squarciagola, si balla, ci si libera e si torna bambini. In una parola, si fa baldanza. Non sono l'unica (ma forse la più casinista) a seguirli appena possibile, perché la gioia di vivere che ti trasmettono i Baldi è qualcosa di unico. I Baldi sono una fonte naturale di endorfine, ma sono anche un inno alle tradizioni, alla loro terra (la lucchesia, quasi tutti sono originari di Capannori), ma anche all'Italia. Rivisitano vecchie canzoni delle tradizioni regionali, le animano, le mixano, le fanno esplodere dentro agli stomaci e ai cervelli dei presenti. I corpi iniziano a muoversi e ci si ritrova lì, sotto al palco, in un'escalation di divertimento, di sorrisi, di gioia, di amore, di passione.

I Baldi hanno lo sguardo sul passato, la poesia nel cuore (a parte il mitico Corretto al Leone, mitico e poi mitico, gli altri brani scritti da loro sono anche molto poetici), ma una musicalità sempre sperimentale. E poi, hanno il cuore. Il loro donarsi nei concerti è qualcosa di unico. Non si risparmiano, si danno al pubblico, scendono dal palco (che una volta hanno finito un concerto in mutande lo posso scrivere? ormai...), gioiscono nel vedere il loro pubblico divertirsi, ballare, scatenarsi. Loro con noi e noi con loro, in una baldanza assoluta, in una catarsi che accomuna artisti e seguaci.

Ma chi sono i Baldo degli Ubaldi?

Come dice Giacomo a inizio concerto: "siamo un'orchestrina di giovani". Lo dice ogni volta e mi fa sempre sorridere, questa definizione un po' all'antica. Del resto loro sono così, bravi ragazzi di campagna, ma se posso lanciarmi in un paragone, sono una band folk... Presente Goran Bregović? I Baldi sono un po' meno (solo nove) della Wedding and Funeral Band, ma la Bella Ciao dei Baldo degli Ubaldi non ha niente, ma proprio niente, da invidiare da quella suonata dall'orchestra di Bregović.

Chi sono... chi sono lo racconta Nicola a fine concerto. Ogni volta in maniera diversa, con aneddoti legati all'amicizia, alle ultime novità... Posso dire che "il finale" delle presentazioni è (quasi) il mio pezzo preferito?

Ma dicevo: loro sono Giacomo Betti e Matteo Muzzarelli, le due voci (uno con chitarre, l'altro con percussioni) che si alternano e si mixano, diavolo e acquasanta, in un equilibrio perfetto che rende a pieno la vera anima del gruppo. Poi c'è Nicola Tuccori, da sempre con loro, alla chitarra. C'è Giacomo Cipriani, maestro di fisarmonica (e di molto altro, ma per sapere di cosa, dovete venire ai concerti!), c'è il prof. Edoardo Petrotto al basso, c'è "il batterista di Lucca" (come dice Nicola) Riccardo Ganao. E poi i fiati, quelli che possono muoversi di più (e spesso stanno in giro sottopalco a far baldoria): Raffaele Betti al clarinetto, e Luca Betti e Luca Lencioni alla tromba.

Loro sono i Baldo degli Ubaldi, per gli amici, i Baldi, per Zia Balda "belli i miei Baldi". E stasera Zia Balda è tanto, tanto contenta e orgogliosa.Bravi, bravissimi. Prepariamo i passaporti, bimbi, che in Australia vengo anch'io, eh!!

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