C'erano una volta i pomi citrini del Gargano...e, fortunatamente, ci sono ancora!

Con il profumo ed i colori caldi e solari degli agrumi del Gargano inizia la prima parte del mio racconto, qui anticipato, dei tre giorni trascorsi in terra di Puglia grazie al progetto #bloggerhouse #trippandoalpizzicato.
Quando si affronta un viaggio si pensa sempre al territorio; quali bellezze troveremo, da quali panorami rimarremo affascinati e quali sapori tradizionali ci solleticheranno l'appetito ma ci viene poco in mente che dietro gran parte della qualità del contenuto del nostro viaggio, vi è il fattore umano capace, mi auguro sempre più spesso, di creare o riportare in vita situazioni e ambienti che meritano di essere conosciuti e divulgati.

Limoni in vendita a Rodi Garganico
Limoni in vendita a Rodi Garganico
Alberi di limoni nell'oasi agrumaria
Alberi di limoni nell'oasi agrumaria

In terra di Puglia, più specificatamente sullo sperone del Gargano, ho avuto la possibilità di conoscere alcuni "eroi", come li ho definiti, gente che ama la propria terra, ne tiene cura e orgogliosamente la mostra come farebbe una mamma con il suo bambino, profumato e avvolto in panni splendidamente ricamati a mano.

Nelle foto che ho fatto non vedrete mai il loro volto umano ma quello del loro operato perché credo che loro la faccia la mettono in ciò che fanno, ogni giorno, costantemente, per amore e passione della terra sulla quale vivono.

Profumo di Zagara
Profumo di Zagara
Profumo di limoni
Profumo di limoni

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Giovanni Laidò è giovane ed è uno dei 40 produttori di agrumi che, racchiusi dentro la certificazione e la protezione di un consorzio, cercano di riportare in vita una tradizione che, stando alle citazioni, risale ben al 1003, vale a dire quando si hanno le prime notizie dei Pomi citrini, i futuri limoni, coltivati su questa area del Sud Italia.
Dal Pomo citrino è nato il Femminello Comune il cui nome è dovuto al fatto che fiorisce e fruttifica quasi tutto l'anno mentre il Melangolo, conosciuto anche come Arancio forte, è il seme dal quale nasce il portainnesto dell'arancio dolce che ha dato vita all'arancia del Gargano. I due agrumi, nelle varie tipologie, convivono in quella che viene chiamata Oasi Agrumaria all'interno dei comuni di Vico del Gargano, Ischitella e Rodi Garganico.
Ed è proprio a Rodi che ho incontrato Giovanni e sono andata con lui a visitare una parte dell'Oasi, percorrendo un vecchio tratturo che conduce al mare, dove, in passato, gli agrumi venivano trasportati direttamente nell'antico porto per essere esportati.

Balcone addobbato per la sagra degli agrumi
Balcone addobbato per la sagra degli agrumi
Rodi Garganico in festa per la sagra degli agrumi
Rodi Garganico in festa per la sagra degli agrumi

La produzione di argrumi pugliesi, infatti, aveva conosciuto, fino ai primi decenni del '900, un successo economico e commerciale straordinario tanto che le belle arance, incartate una ad una e poste in cassette di legno, venivano esportate in molti paesi europei, in Russia e persino in Canada e Stati Uniti. Poi la crisi e l'abbandono della terra ma gli alberi sono rimasti là ed oggi, grazie a persone come Giovanni, un piccolo e vivace commercio sta rinanscendo ma sono ancora molti gli agrumeti che restano abbandonati o fuori del consorzio di tutela.

Da lontano non è facile identificare un'agrumeto all'interno dell'oasi agrumaria, gli alberi vivono circondati da lunghi lecci, ma anche nespoli, che fungono da frangivento proteggendo fiori e frutti.
I lecci vanno tenuti puliti senza fronde cadenti e non è sempre facile perchè la pulitura può essere fatta solo a mano salendo sugli alti fusti; l'oasi agrumaria è completamente biologica e non si può adoperare nient'altro che la mano dell'uomo per tenere pulita l'area.

Guidando nell'oasi agrumaria
Guidando nell'oasi agrumaria
Il "Sette migliaia"
Il "Sette migliaia"

Spesso, all'interno di un agrumeto è piantato un fico perché questo è un albero che "tira su" acqua, come dicono i vecchi contadini, in questo modo aiuta anche gli agrumi a riceverne. Una sorta, per così dire, di solidarietà vegetale.

Sebbene la giornata non sia luminosa e la pioggia insista, i colori solari degli agrumi ravvivano il grigio del cielo e illuminano il verde dell'oasi e, girando fra alberi carichi di frutti Giovanni spiega che più rimane il limone sull'albero, più diventa come un cedro, formando più polpa bianca e meno succo.
Un albero di arance spicca fra tutti, è enorme rispetto agli altri ed è ricco di frutta ma solo da un lato; è l'albero "sette migliaia", uno fra i più vecchi all'interno dell'oasi, ce ne sono 2 o 3 come lui ed hanno circa 200-250 anni. Il suo nome deriva dalla quantità di frutta che riesce a produrre all'anno e, autoregolandosi per non finire distrutto dal peso, fruttifica ogni volta su un lato diverso.
Tornando verso Rodi Garganico colpiscono all'occhio alcuni tratti di muretti a secco, le Macere, anche questi oggetto di un progetto di rivalutazione e ristrutturazione.

Limone lasciato maturare per avere meno succo e più polpa
Limone lasciato maturare per avere meno succo e più polpa
Arance in vendita a Rodi Garganico
Arance in vendita a Rodi Garganico

Peccato che la pioggia continui perché, proprio a Rodi Garganico si festeggia, per il 30simo anno, la Sagra degli agrumi; bancarelle colorate, piene di frutta fresca e gustosa, i lavori dei bambini fatti a scuola appesi al muro ed il grande albero in piazza addobbato.

Il tempo non perdona, tornerò, nel frattempo saluto Giovanni e con lui tutti i produttori che, a dispetto di tutto, stanno ridando vita ad un mondo che appartiene prepotentemente a questa terra e che, a ragione, chiede di non scomparire.

Arance IGP e Limoni femminelli del Gargano
Arance IGP e Limoni femminelli del Gargano

Se vi interessa, questi i riferimenti del consorzio: www.garganoagrumi.com sia per chiedere informazioni che per acquistaredirettamente l'Arancia IGP ed il Limone femminello del Gargano.

Alla prossima.

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