Cinque motivi per tornare a Madrid
Madrid, una città che mi ha catturata fin dal primo impatto, una città in cui vorrei tornare presto, o forse, ci vorrei tornare periodicamente. È per questo che non farò la classica lista “10 motivi per vedere Madrid”, del resto, sono sempre stata dell'idea che ognuno debba trovare le proprie ragioni per vedere una città e poi valutare se e perché voglia tornarci.
Tre giorni sono decisamente pochi per una qualsiasi capitale, grande o piccola che sia, soprattutto se si ama vivere non solo da turisti, ma anche like a local... e quindi è necessario che io ci torni.
Dimenticate le distanze abissali di Parigi o di Londra, dove muoversi continuamente a piedi, senza mai usare i mezzi pubblici, può essere oltremodo stancante, se non addirittura improponibile. Madrid non è una città pianeggiante, bensì ricca di saliscendi, però può essere utile girarla a piedi per apprezzarla ancora di più, ricorrendo alla metropolitana solo quando si è davvero stanchi.
Anzi, io ho utilizzato la metro più di quel che avrei voluto a causa del maltempo, ma dopo le prime 12 ore nella capitale spagnola mi sono resa conto che a volte i cambi sottoterra tra linee corrispondenti mi avrebbero stancato di più che una lunga camminata su Calle de Alcalà, su Calle Mayor o sulla Gran Via.
Ecco quindi perché voglio tornare a Madrid.
Per fare un percorso verde e più trekking urbano. Dedicherò un post ad hoc agli spazi verdi di Madrid, nonostante il pieno inverno e gli alberi spogli i parchi sono mantenuti alla perfezione. Nell'unica giornata di sole che ho trovato, in cui sembrava quasi estate e alcuni madrileni indossavano t-shirt a mezze maniche, ne ho approfittato per una lunga passeggiata al Parco del Buen Retiro (ve ne parlerò, ve ne parlerò!) e il giorno dopo, nonostante la pioggia abbattente, ho voluto comunque fare quattro passi nei Giardini del Sabatini, di fronte la facciata di Palazzo Reale che dà a nord. Entrambi sono gratuti.
La zona intorno a Palazzo Reale è ricca però anche di altri giardini a cui avrei voluto far visita: Campo del Moro e i Giardini della Vestillas, ad esempio. Ma anche, sebbene sia da tutt'altra parte, il Giardino Botanico Reale: la mattina che l'ho costeggiato per recarmi al Prado sono rimasta colpita dai tanti operai che lavoravano per pulirlo. Un po' fuori Madrid, quasi a uno dei capolinea della metro 5, si trova il parco di El Capricho, uno dei luoghi più romantici e che fanno parte del patrimonio artistico e naturale della capitale spagnola... e sì, dovrò tornare per andarci! Devo tornare anche per salire al Tempio de Debod ed ammirare il panorama dall'alto, da uno dei punti più suggestivi della città, così dicono i madrileni. Questa volta ci ho rinunciato a causa della pioggia incessante.
Per fare un percorso artistico letterario.
Ho studiato letteratura spagnola per due anni all'università. Onestamente non ci fu un grande amore tra noi. Eppure Madrid mi ha risvegliato la voglia di rileggermi qualche autore e approfondirne altri: Tirso de Molina (a lui è intitolata anche una fermata della metro), Benito Perez Galdòs, Miguel de Unamuno nonché Cervantes sono alcuni degli autori che studiai all'epoca e che sono ritornati prepotentemente nella mia mente durante il mio soggiorno madrileno. Non solo, voglio tentare anche un percorso cittadino “letterario”. Nel Barrio de las Letras, delle “lettere” appunto, ho mancato per un soffio l'apertura della casa museo di Lope de Vega (è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18).
Per visitare (anche) i musei ritenuti “minori” e le collezioni temporanee. Quando tornerò a Madrid, tornerò sicuramente una volta al Reina Sofia e l'altra al Prado. Voglio emozionarmi e farmi venire il nodo alla gola ancora una volta di fronte il Guernica di Picasso e Il 3 Maggio 1808 di Goya. Ma voglio dedicare una giornata per ogni volta che tornerò anche ai musei “minori”: il Museo del Romanticismo, il Museo Andén o il Museo Archeologico Nazionale, il Lazaro Galdiano e il Sorolla, La Casa Endendida.
Non solo: a Madrid ci sono numerose collezioni temporanee in ogni momento dell'anno.
In questi giorni ne abbiamo scoperte diverse all'interno dei musei maggiori, come quella di Ingres al Prado. A Palacio Velazquez, all'interno del Parco del Buen Retiro, abbiamo conosciuto la pittura del polacco Andrzej Wróblewski, nato nel 1927 e morto a 30 anni mentre stava compiendo un'escursione in montagna. E l'abbiamo conosciuta gratuitamente. Quando programmerete il vostro viaggio nella capitale spagnola, potrete pianificare e scegliere cosa vedere dalla sezione Arte e cultura di Esmadrid. Una volta arrivati là, recatevi al numero 27 di Plaza Mayor, lì c'è l'Ufficio Informazioni Turistiche e vi forniranno tutto il materiale aggiornato e opuscoli per ogni settore.
Per usarla come base per visitare Toledo e il resto della Castiglia.
L'ultima sera io e mia sorella (la mia compagna di viaggio) l'abbiamo trascorsa in compagnia di sue amiche spagnole che da molto tempo abitano a Madrid e il loro consiglio è stato questo. Anzi, quello che ci hanno detto è stato: “Peccato che non abbiate a disposizione un altro giorno. Sareste potute andare a Toledo”. Ed io, di solito, mi fido molto dei consigli di chi vive, studia e lavora in una città da anni.
Perché non si possono assaggiare i gustosissimi churros con cioccolata calda della Cioccolateria San Gines soltanto una volta nella vita. E nemmeno non tornare al Mercado de San Miguel per mangiare tapas e paella. Proprio non si può!
Testo e foto di Sara Missorini