
Coraggiose: storie di donne, storie di noi
"Coraggiose" è il titolo di un libro uscito da pochi giorni, uscito poco prima dell'otto marzo. Le uscite editoriali, si sa, hanno sempre un loro perché e sono programmate in largo anticipo. Poi è arrivato il Coronavirus e ha sconvolto ogni piano (o quasi). Sono saltatele presentazioni ed è saltato il perché di "Coraggiose" adesso. O forse c'è un perché in più.
"Coraggiose" è una raccolta di storie femminili curata da Silvia Gavino, giornalista del settimanale F (e del mensile Natural Style), che prende spunto proprio dalle storie di donne che Silvia e alcune sue colleghe raccolgono e ogni settimana raccontano sulle pagine settimanali di F.
Mi sono tuffata un paio di sere fa nella lettura di "Coraggiose" e credo che non ci sia momento migliore per leggere di chi ce l'ha fatta, pur combattendo e continuando a combattere.
In questo momento c'è il mostro Coronavirus da combattere e tutti dobbiamo avere il coraggio di fare delle rinunce, per noi e per gli altri. Sono convinta che i libri possano essere sia degli ottimi medicinali contro la paura che dei perfetti comagni con i quali trascorrere il nostro tempo, ora che pare ne abbiamo di più. O che, comunque, dobbiamo un po' rivedere le nostre abitudini.
"Coraggiose" non è una storia, ma un viaggio attraverso cinquanta storie, che Silvia Gavino ha costruito e avvicinato creando un percorso avvincente. "Coraggiose" sono cinquanta donne che in questo libro si passano virtualmente il testimone, da una pagina all'altra.
"Coraggiose" potrebbero essere cinquanta letture da fare insieme: mi immagino un gruppo di donne (e, perché no, qualche uditore maschile potrebbe essere parimenti gradito!) attorno a un fuoco, con una tisana in mano. Di questi tempi si potrebbe ragionare su un hangout in cui ciascuna legge, segue, ascolta, discute davanti al proprio schermo, per riflettere insieme, perché davvero queste cinquanta donne e le loro scelte coraggiose possano ispirare molte altre.
Ma "Coraggiose" è anche un libro da leggere d'un fiato, una storia dopo l'altra, seguendo la strada tracciata da Silvia, che avvicina storie con caratteristiche analoghe (di violenza o di lotta per i propri figli o di rinascita dopo il dolore e così via), oppure cambiando l'ordine, andando a cercare la storia che in quel momento può darci di più, quella di cui abbiamo bisogno.
Perché lo scopo del raccontare e del leggere storie coraggiose è trovare a nostra volta il coraggio di combattere. che i nostri nemici siano piccoli o grandi, leggere la storia di una donna che è riuscita a sconfiggerne di peggiori è senz'altro un grande aiuto, uno stimolo, una spinta per farcela. E, poi, rinascere.
Silvia Gavino è una persona estremamente simpatica e disponibile: la raggiungo al telefono, facciamo due chiacchiere, le faccio qualche domanda sul libro. Ecco le sue risposte.
Silvia, quando hai "costruito" questo libro, mettendo insieme ben cinquanta storie, cos'hai pensato sull'universo femminile?
«Ho pensato che l'universo femminile sia straordinario. Sia per la capacità di reagire alle difficoltà della vita, sia per l'impegno che mettiamo nel nostro voler cambiare il mondo. Un impegno, ancora oggi, spesso sotto traccia perché non ci attribuiamo quasi mai il merito dei nostri risultati, ma anche su questo stiamo imparando. Direi che l'universo femminile – e non sono certo l'unica a dirlo – stia evolvendo molto più rapidamente di quello maschile. Bisognerà che aspettiamo i nostri uomini!».
Cinquanta storie, cinquanta donne: cosa hanno in comune, oltre al coraggio?
«Intanto l'altruismo, perché quando noi donne andiamo a pescare nel fondo di riserva delle nostre energie lo facciamo quasi sempre per qualcun altro: un padre, un figlio, un’amica o i poveri della Terra. Poi la sorellanza, ovvero il desiderio di condividere con altre persone i nostri obiettivi e risultati. Può accadere denunciando, raccontando, condividendo o costruendo delle associazioni che aiutano qualcuno. Infine aggiungerei la maturità emotiva, perché noi donne siamo mediamente più capaci di farci carico delle nostre zone d'ombra senza negarle. Vi faccio un esempio con una storia del libro, quella di Lucia, poliziotta che comanda 100 uomini: al primo sgombero di un condominio confiscato alla camorra quando le aizzano i cani addosso confessa: “Avevo paura”. Un uomo difficilmente lo direbbe, e forse non è nemmeno abituato a riconoscere quest'emozione perché viene rinnegata nell'educazione».
"Coraggiose" per ispirare e aiutare altre donne: qual è il pubblico ideale di questo libro?
«Secondo me è un libro per tutte le donne, specialmente in questo momento che ci viene richiesto di affrontare con grande coraggio l'emergenza del coronavirus e il panico che comporta. Ognuna di queste 50 storie ci, ti fa scoprire un modo di essere coraggiose ed è come se ognuna di queste donne dicesse: “se ce l'ho fatta io, ce la puoi fare anche tu”. Sono letture catartiche, ti purificano. Però lo ammetto: le appassionate di chick lit, non ci si ritroveranno mai!».
Credo che "Coraggiose" potrebbe essere una bella lettura anche per l'universo maschile: come credi che potremmo avvicinare i nostri mariti e compagni a una lettura all'apparenza del tutto femminile?
«Se trovate il modo di far leggere questo libro a un uomo, avete tutta la mia stima. Sono convinta che non l'abbia letto nemmeno il mio editor che mi diceva sempre: “bello, vai avanti”, e il mio compagno non è arrivato oltre la quinta storia!. Ci sono rimasta male, ma poi ho capito: ci sono cose nostre, quasi iniziatiche, che forse ha senso che restino nostre. In fondo sono la nostra forza, è giusto così».
Silvia, secondo me l'avvicinamento al mondo maschile potrebbe partire dalla scuole superiori, magari approfittando di questo periodo di lezioni a distanza. Se qualche prof. leggesse questo articolo e volesse approfondire la questione del coraggio femminile con Silvia Gavino, attraverso il suo libro "Coraggiose", mi scriva, la metterò in contatto con Silvia e si aprirà un nuovo mondo a tutti. Vi aspetto!
"Coraggiose" è disponibile in tutte le librerie e online. Se lo acquisterete da questo link, io riceverò una piccola commissione!
E a proposito di storie (non così coraggiose): chi ha già letto la mia ne "I caffè della libertà"? Lo trovate qui!