Cosa e dove mangiare alle Isole Eolie

Il bellissimo viaggio alle Eolie è finito, che peccato! È stato oltre le aspettative, molto oltre. È stata un esperienza a tutto tondo e per tutti i sensi. Ve le dovrò raccontare per bene, queste isole magiche, ma intanto vediamo dove mangiare alle isole Eolie... Vi piaceranno. Slurp!

Capisco perché le Isole Eolie siano state inserite negli elenchi del Patrimonio Mondiale dell’Umanità: sono rimasta senza parole! Senza parole davanti all’inimmaginabile spettacolo della natura che mi ha sbalordito forse anche più del cibo.

Ero partita con le  migliori intenzioni di scoprire le Isole dal punto di vista culinario e mi sono ritrovata a non sapere a cosa dare maggiore importanza, visto che la maggior parte delle volte i nostri pranzi e le nostre cene sono state accompagnate da un superbo panorama. Vulcani fumanti, luminose scie bollenti, giardini lussureggianti, mare trasparentissimo. Ma nonostante la natura abbia messo davvero un grande impegno nel mostrarsi nel suo lato più ammagliante, due chili li ho portati a casa.

E come si fa, vi avevo avvertito! E sono sicura che se adesso non parlassi di cibo delle Eolie, vi deluderei.

Partiamo dall’inizio! Le Eolie sono un arcipelago di sette isole di origine vulcanica a Nord della Sicilia. La provincia cui fanno capo è Messina: Siciliane a tutti gli effetti.

Ve lo ricordate cosa mi aveva colpito nel programma del tour? Il pane cunzato.

Il pane cunzato da alcuni siciliani viene anche chiamato pane “disgraziato” proprio per la sua natura poverissima. Come sempre capita, ogni zona ha la propria ricetta, che in questo caso si differenzia per la forma: in Sicilia, il pane cunzato somiglia di più a un panino imbottito, mentre il pane cunzato eoliano somiglia a un’enorme bruschetta. Attenzione, però: non è una bruschetta! Il pane cunzato originariamente era preparato con il pane appena sfornato e in seguito veniva “cunzato” con quello che si trovava disponibile. Anche alle Eolie, il pane cunzato è diverso da zona a zona, proprio per questa sua caratteristica di piatto arrangiato con quello che si ha a disposizione.

Cosa vi devo dire? Che è super gustoso? Lo è! Soprattutto lo è quello che nel nostro tour delle isole #Eolie4seasons abbiamo assaggiato da Maurizio.

Maurizio è il gestore di Therme Cafè Vulcano, che si trova all’ingresso delle piscine geotermiche di Vulcano, a Vulcano porto, il porto dove approderete prendendo l’aliscafo da Milazzo. Vulcano Porto è un agglomerato di poche case, la pozza del fango, le piscine geotermiche e due spiagge meravigliose. Il paese è talmente raccolto che non avrete difficoltà a trovare il locale.

Maurizio ci ha dato la possibilità di assaggiare diverse “cunzature”, che non so se sia il termine giusto, ma mi pare appropriato.  La ricetta base del suo pane cunzato sono il pane grigliato, l’olio, il pomodoro e una serie di spezie come l’origano e il basilico: la cucina eoliana è molto profumata.

pane cunzato

Alla base si aggiungono a piacimento ingredienti a centimetri zero come tonno, olive, capperi, pomodori secchi, ricotta al forno, mozzarella, melanzane secche, cipolla e cucunci.

Il pane cunzato di Maurizio ha anche un’altra caratteristica: il pane che accoglie tutti gli ingredienti che lo condiscono, è una ricetta segreta che Maurizio ha studiato e provato fino a trovare la combinazione di ingredienti e lievitazione che lui ritiene perfetta.

A dire il vero l’ho ritenuta perfetta anch’io. Ho provato a estorcere il suo segreto ma Maurizio si è avvalso della facoltà di non rispondere a me, ma neanche a Simone Rugiati, il famoso chef che imperversa sugli schermi. Beh, in un certo senso sono onorata di essere stata messa sullo stesso piano di Rugiati.

Maurizio ha consigliato per noi un abbinamento con vino bianco “NeroMosso”.

Voto 10+ al pane cunzato e al perfetto abbinamento. Locale da non perdere per la cortesia, la simpatia, l’accoglienza e il meraviglioso pane.

fetta di pane cunzato

Ma i due chili di zavorra che ho portato a casa non si sono aggrappati a me solo a causa del pane cunzato di Maurizio. Siamo stati ospiti del meraviglioso Hotel Garden di Vulcano, hotel che ha ospitato la Regina Elisabetta, l’hotel preferito di Valter Chiari, un hotel  splendido, con vista sul cratere del vulcano, sullo splendido giardino e anche sulla splendente baia della spiaggia delle sabbie nere (e magari ve ne parlo meglio in un'altra occasione) e in questo hotel abbiamo cenato.

Il ristorante dell' Hotel Garden, oltre a servire gli ospiti  dispone di un menù a la carte anche per chi non soggiorna nella struttura. Una cena romantica nel patio a bordo del giardino con una cucina che coniuga spezie e prodotti a "centimetri zero".

La cena, sontuosa ed elegante, in compagnia della gentilissima Lorena, responsabile dell’hotel, è stata perfetta grazie anche alla stupenda professionalità della brigata di cucina e di sala.

brigata dell'hotel garden

Perfetto il menù cui abbiamo fatto onore, accompagnandolo con un altro meraviglioso vino suggerito dal cameriere che si occupava del nostro tavolo: un vino siciliano che ci è piaciuto ben oltre l’abbinamento con le pietanze. Da segnare se siete a Vulcano per una meravigliosa e perfetta cena.

L’arcipelago delle Eolie, a tutti gli effetti, è Sicilia e risente delle tradizioni gastronomiche dell’Isola madre.  Arancini e granite sono serviti ovunque. Le granite prodotte con gusti particolari come quella alla pesca e Malvasia che le mie compagne di avventura hanno assaggiato a Lipari oppure le classiche al pistacchio, alla mandorla e al gelso (rigorosamente fresco, spero, io ho chiesto espressamente gelso fresco e non congelato) e ovviamente abbinati con un enorme ciuffo di panna montata, cannoli e cassate, sfincioni, cartucciati e calzoni ripieni di melanzane.

street food eoliano

A Lipari abbiamo trovato un posto da favola, uno di quelli che piacciono a me; non faceva parte del nostro tour, ce l’ha consigliato l’autista che ci ha scarrozzato per tutta Lipari. Nella migliore tradizione street food, questa rosticceria ci avrebbe fatto felici molto di più di quello che ha fatto. Purtroppo l’incontro è avvenuto l’ultimo giorno e noi eravamo notevolmente satolle dai pasti precedenti. Da ricordare, com’è da ricordare il nome: Mancia e Fui, un nome che non risponde al vero… perché per me sarebbe stato più appropriato "mancia e resta", ma giustamente lo street food è mordi e fuggi.

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