Diario di Viaggio: 3 giorni nel Monferrato
Giorno 0 - 5/06/2014: Le presentazioni
Arrivata ad Alessandria molto prima del momento previsto per i miei 3 giorni nel Monferrato, mi dirigo subito verso l’albergo che ci ospiterà; il caldo è veramente incalzante e dopo un viaggio in treno ho bisogno di rinfrescarmi.
Trovo ad attendermi nella 203 del “Alli due buoi rossi” una ShoppingBag di Alexala contenente fantastici “doni” utili per affrontare le varie sfide previste.
Esco abbastanza di fretta e decido di addentrarmi nelle vie cittadine. Capisco subito che questa è una città di un certo fascino, nuova, fresca, frizzante, vagamente europea. Qui tutto appare monumentale, raffinato e molto curato.
Ho avuto la sensazione che l’attenzione al dettaglio fosse il leitmotiv di questo posto (più tardi ho scoperto esserlo di tutto il territorio del Monferrato): dai bellissimi palazzi settecenteschi alle curate strade cittadine, dalle ringhiere dei balconi signorili alle fioriere dell’arredo urbano, dai profumi delle botteghe del centro alle belle boutique di Corso Roma. Tutto è ordinato, pulito e delicato!
Visito il Museo del Cappello Borsalino, nel quale resterei per giorni, faccio una veloce tappa al Duomo dei Santi Pietro e Marco bellissimo nel suo gioco di luci ed ombre.
Ricaricata dall’energia di questa sublime città mi dirigo in albergo dove ho appuntamento per le presentazioni di turno.
Un’allegra combriccola di 6-1 blogger (per il momento) ed accompagnatori, tutti solari e socievoli, appassionati e divertenti, variegati e per questo complementari. Ben presto è ora di cena!! Ci spostiamo al ristorante “I due Buoi” dove il nuovo Chef ci fa una veloce presentazione delle portate, tutte incentrate su piatti della tradizione rivisitati da tocchi orientali.
Sfortunatamente per voi nessuna parola è in grado di descrivere il sapore unico ed intenso di ogni piatto ben accompagnato dai vini di produzione locale come il Rosso Barbera.
Le ore passano in fretta a tavola e ben presto giunge il momento di ritirarsi ognuno nella propria stanza per raccogliere le idee e le sensazioni.
Giorno 1 - 6/06/2014: Fashion & Wellness
La luce invade la mia camera all’albergo, una sveglia naturale alle 6:00 del mattino. Il sonno oramai è andato perduto e quindi apro la finestra e lascio entrare la brezza, ma in realtà è la punta del campanile del Duomo che mi da il Buon Giorno!
Svetta sopra i tetti delle case, un punto di riferimento per tutta la città.
Collego il telefono ad internet ed arriva subito un Tweet di @ATLALEXALA:
#feelingoodmonferrato andrà in giro x i negozi di #Alessandria.
@trippando hai un invito per una CENA ROMANTICA, troverai un abito adatto?
Sono già in preda al panico!
delizie mi pone di fronte ad un nuovo dilemma: e ora cosa mangio?!? Scelgo qualcosa di leggero nel tentativo di non abbuffarmi visto il caldo repentino e la previsione di un pranzo e una cena quasi sicuramente gustosi e abbondanti.
Alle ore 9:00 abbiamo il ritrovo con le responsabili, Vale&Vale, Lara e con la guida Mirella Maestri.
Con un sorriso a 32 denti ci augurano Buon Giorno e ci presentano altre persone che si aggregano all’allegra comitiva. Adesso siamo pronti per metterci in cammino alla ricerca dell’outfit perfetto!
Shopping ad Alessandria
Giriamo per la città andando in visita delle belle e storiche boutique del centro. Scegliere dove servirsi è veramente impegnativo, ogni negozio infatti è affascinante e originale e spesso i capi d’abbigliamento sono altrettanto unici e insoliti. Piccoli salotti commerciali da cui emergono poltrone, fiori, lampadari di cristallo, cuscini, tavoli di legno, e abiti di alta moda.
Mi sono agghindata in Corso Roma, il “paradiso dell’abito lungo” e non finirò mai di ringraziare il personale e la proprietaria per la loro infinita pazienza e solare disponibilità. Qui, splendidi vestiti, alberi luminescenti e una sorta di atmosfera rarefatta mi hanno fatto sentire come una diva pronta a sfilare sul tappeto rosso.
Ed ecco il mio Outfit che volendo potete votare mettendo "mi piace" sulla pagina Facebook o "preferiti&Retweet" Twitter di Alexala per farmi vincere la SFIDA FASHION!!
Dopo questa dura ed estenuante prova di stile abbiamo ricaricato le batterie alla Vineria Mezzolitro, dove le proprietarie hanno deliziato i nostri avidi palati con vini eccellenti e piatti espressi frutto della spesa quotidiana.
Subito dopo tutti sull’Alexala’s Wagon in direzione Acqui Terme.
Il lago delle sorgenti è una bella struttura termale risalente all’epoca dei Gonzaga che ci ha ospitati a braccia aperte coccolandoci con le sue caldi e accoglienti acque e i suoi suadenti suoni.
Il percorso termale porta l’utente ad abbandonare gradualmente tutto lo stress che ha accumulato non in un solo giorno, ma in tutta la vita facendogli perdere la concezione del tempo (eccezion fatta per i due orologi utili per monitorare i tempi di ammollo nelle vasche). Gli ambienti dai colori, il caldo umido che impregna l’aria ed i suoni ovattati dei vari ambienti riconducono alla tranquillità grembo materno, offrendo un ritorno alle origini.
Solamente qualche cinguettio di graziosi uccellini riporta alla realtà.
Il nostro percorso si è concluso con le vibrazioni del Planet Gong, uno strumento millenario tarato sulla frequenza orbitale di Plutone. Questo bagno sonoro è stato la vera rivelazione del Lago delle Sorgenti, mai in vita mia mi sono sentita avvolgere completamente da un suono che arrivato al culmine della sua potenza è entrato dentro al mio corpo e lo ha fatto vibrare rilassando tutti i nervi.
Le voci dicono che ognuno ha una reazione diversa, io personalmente mi sono sentita semplicemente sopraffatta dalla bellezza e dalla forza del gong e in parte più leggera, fisicamente e mentalmente.
La serata è corsa via veloce: una passeggiata nell’incantevole ed eclettico centro di Acqui, uno sguardo fugace alla Bollente, sorgente termale che sgorga a 75°, monumentalizzata dall’edicola marmorea di forma ottagonale realizzata nella seconda metà del 1800 e una cena sublime e sfiziosa all’Enoteca La Curia, dove assaggio per la prima volta in vita mia i Plin, agnolotti piemontesi con stufato e verdure realizzati a mano dalla Zia del proprietario.
Giorno 2 - 7/06/2014: Outdoor & Cycling
Questa volta è la sveglia del cellulare a darmi il buon giorno la spengo e ripeto gli stessi identici gesti del giorno precedente solamente più assonnati!! Ci dirigiamo a sud, nel Basso Monferrato per immergerci con tutti i sensi nella natura!
La strada percorsa passa da Castellazzo Bormida, dove si trova la Madonnina dei Centauri i quali la seconda domenica di Luglio si riuniscono sfilando per il territorio con le loro spettacolari moto.
Il primo centauro di ogni nazione che arriva al Santuario della Creta per primo avrà l’onore di fare il suo ingresso in chiesa con il motore acceso!
Esaltata da questa informazione sono sempre più convinta che questa sia una terra dalle 1000 sorprese e continuando sulla suggestiva strada panoramica ne ho la conferma.
In giro per l'Agriturismo La Rossa a Morsasco
Arrivati all’Agriturismo La Rossa a Morsasco, il Ragionier Franco e la sua collaboratrice ci accolgono con un gioviale sorriso e un caffè fumante prodotto dal “Mokone” di casa.
Ci illustrano brevemente la sfida: creare una sorta di album fotografico per raccontare il percorso “Vedo, Tocco, Annuso” che solitamente viene proposto alle scolaresche delle elementari!
Il mio pensiero è stato “beh, semplice! Che ci vuole?!?!?? Se lo fanno i bambini!”.
Beh, non è stato facile come pensavo, ma sicuramente è stato istruttivo e la massima <Non si finisce mai d’imparare> mi ha rappresentato appieno in questa sfida!
La cosa più appagante è stato percepire il loro amore per questa terra e la voglia di trasmetterlo al mondo. I nostri tutor ambientali ci hanno guidati all’interno del loro mondo, in modo semplice e genuino.
Ci hanno metaforicamente presi per mano svelandoci i segreti della loro realtà quotidiana, della natura che li circonda.
Il ruolo di sentinella assegnato alle Rose poste all’inizio di ogni filare, la differenza delle foglie dei loro vitigni alla vista e al tatto (Dolcetto e Barbera).
Le caratteristiche organolettiche dei loro vini, la presenza degl’innumerevoli castelli che circondano la struttura, il punto di avvistamento dove convergono i confini di ben quattro comuni (Morsasco, Cremolino, Trisobbio e Prasco)
Il modo migliore di posizionare i filari affinché sostengano il terreno durante le piogge impedendo l’erosione della collina... e tanti tanti altri piccoli ma fantastici segreti di un mondo lontano dalla frenesia cittadina.
Una volta saziati e premiati siamo pronti per partire verso una nuova avventura!
Novi Ligure
Ed eccoci a Novi Ligure, delicata cittadina dai palazzi affrescati a trompe-l'œil che ha dato i natali a campioni del ciclismo come Girardengo e Coppi.
Qui ci aspetta una faticosa prova di bicicletta:
Prima tappa: Museo dei Campionissimi. Nello spiazzo di fronte al museo abbiamo disputato la Prova di Potenza, una cronometro di 2 minuti nei quali si doveva cercare di spingere al massimo i pedali per far salire i Watt del rilevatore. Io ho ottenuto 247, non so dirvi se è un valore decente, ma posso dirvi che mi ha fatto ottenere il 4° posto e il relativo caschetto di protezione, presumo anteguerra!
Seconda Tappa: Dopo una corsa nel centro PEDONALE della città con tanto di bancarelle alimentari e pedoni da schivare arriviamo in Piazza Marino Dellepiane. Qui dove singolari bicicli, quadricicli e tricicli erano in attesa della nostra forza motrice. La sfida è stata uno spasso indescrivibile. Grazie ad un pubblico calorosissimo di bambini, ognuno di noi ha trovato il coraggio e il modo di completare i due giri della fontana previsti dalla sfida!!
Il mio mezzo era una bellissima e un tantino troppo essenziale bici da corsa, sprovvista di freni!
Una bici a ruota fissa, dove se smetti di pedalare questa continua a pedalare per te fino all’esaurimento dell’impulso. Inutile dirvi che ho avuto una paura da matti complice anche il connubio dei san pietrini con le ruote fini!
Comunque tutto è bene quel che finisce bene!
L’emozionante avventura della bicicletta si è conclusa con un’approfondita visita del museo ricavato in un vecchio capannone industriale dei primi del ‘900.
Una pista centrale raccontava la storia della bicicletta e a lato si trovano le bici dei grandi corridori.
Ogni pezzo trasuda storia, sacrificio e passione e merita d’essere contemplato in “religioso” silenzio.
Rimontati sul pulmino ammiriamo la rigogliosa e suggestiva zona dei Canyon della Val Borbera, un profondo canalone scavato dal fiume che viene agevolato dalla Puddinga, il conglomerato roccioso di questi monti.
Estasiati da questo panorama arriviamo senza neanche accorgercene all’Agriturismo Vallenostra dove il piatto forte è il Montébore, un presidio Slow Food recuperato di recente.
Vallenostra consente anche di adottate una pecora in modo da poter ricevere in cambio prodotti pari al valore di adozione.
Stanchi e sazi dalla prelibata cena ci fiondiamo nelle nostre camere, nei nostri morbidi letti.
Giorno 3 - 08/06/2014: Food & Wine
Pronti per partire!! Ci dirigiamo verso Casale Monferrato dove ci attende la Prova di cucina Kòsher.
Emozionatissima all’idea di cucinare delle ricette lontane dalla mia cultura in una cucina professionale e sotto la supervisione di grandi cuochi, durante il viaggio leggo attentamente “le dispense” che ci hanno assegnato.
Un’infinità di regole, imposizioni, tradizioni culturali e religiose rendono la cucina ebraica affascinante stimolante e squisita, ancora prima di essere assaggiata. Ogni piatto ha la sua storia, la sua motivazione, le sue regole dettagliate, ogni piatto deve essere Kòsher ovvero adatto all’alimentazione umana. Tutta questa osservanza delle regole alimentari presenti nella Toràh rappresenta un valore aggiunto. Questo rende la cucina ebraica ricca di amore e di fede ed è strano a dirsi, ma questo è il sapore che accomunava tutti i piatti che abbiamo cucinato ed assaggiato.
La nostra avventura degna di “master chef2014” ha avuto luogo al ristorante “La Torre” presso l’Hotel Candiani dove gli Chef Patrizia Grossi e Roberto Robotti ci hanno aiutatati svelandoci i segreti della Kasherut e del cucinare bene e sano!
Prova di cucina: lo Shakshuka
Io e il mio collega Travel Blogger Gian Luca Sgaggero realizziamo lo Shakshuka. È un piatto colorato e conviviale, dove per ogni commensale viene cotto almeno un uovo (rigorosamente privo d’impurità!!).
Una sorta di “mistura” che presenta innumerevoli varianti locali e familiari, la nostra prevede in breve: soffritto di cipolla a la julienne, peperone giallo tagliato a “quadratoni”, abbondante salsa di pomodoro, melanzane fritte a cubetti e ben scolate dall’olio di frittura.
Ritirato il sugo aggiungiamo le uova da rompere uno per volta, con conseguente controllo d’assenza d’impurità e posizionamento di queste nella salsa evitando se possibile la rottura.
Coprire e far cuocere a fuoco lento fino al punto preferito tenendo conto che l’uovo continuerà a cuocere per il calore della salsa, poi aggiungere coriandolo e prezzemolo fresco tritato con una spruzzata di pepe, il sale solo in fondo per evitare che cuocia eccessivamente il tuorlo!!
Con questa esplosione di sapori e di colori aggiudichiamo la vittoria ed il premio: una confezione di Krumiri Rossi con marchio Kòsher ovvero approvati dalla comunità ebraica!!
In giro per Casale
La giornata si conclude con la visita alla Sinagoga di Casale Monferrrato. Un edificio qualsiasi ,all’esterno. Un piccolo gioiello, all’interno, in grado di sopraffare il visitatore per la sua ricchezza di decorazioni e iscrizioni ebraiche. E poi, via, in giro per la “Piccola Capitale”. Anche qui i dettagli non erano lasciati al caso: i palazzi, i lastricati, i portici, le vetrine, le panchine, tutto ma proprio tutto era ordinato, pulito, gradevole.
Il duomo a mio avviso è l’edificio simbolo della città in quanto da solo merita la visita. Il suo impianto fuori dal comune si distingue dalle altre cattedrali del romanico-lombardo piemontese per l’insolita presenza dell’ampio e luminoso nartece, realizzato sopra il vecchio cimitero un tempo antistante la chiesa.
Questo ambiente immerso nella luce funge da preludio alla buia cattedrale a cinque navate alla quale si accede scendendo alcuni gradini. Il passaggio da una zona di luce ad una d’ombra induce ad un silenzio meditativo e contemplativo e contribuisce ad immergersi nella preghiera. E’ uno spazio che genera forti sensazioni e nel quale una volta entrati si resterebbe per ore.
Sfortunatamente il tempo stringe. Usciamo per una visita veloce alla Pasticceria Rossi, alla Torre Civica e al Teatro Municipale. Quest'ultimo, un vero pasticcino del XVIII secolo. Con le sue stuccature dorate, i quattro ordini di loggette e il Palco Reale rappresenta il teatro di riferimento di tutta la provincia alessandrina.
Finisce qui questa avventura, i saluti e gli ultimi sguardi alle risaie ai campi dorati, agli alberi frondosi alle dolci colline e poi via in treno verso la mia Home Sweet Home!