Diario di viaggio: Londra in 11 giorni con 2 con bambini piccoli
Undici giorni a Londra con due bimbi piccoli? Sì, undici giorni a Londra con Marco di quasi 8 anni e Giacomo di 3 e mezzo.
Prima di partire, le persone con cui ho avuto modo di parlarne mi guardavano come se fossi un'aliena(ta), ad andare 11 giorni a Londra con tutta la tribù. Devo dire che l'ho pensato anch'io, perché... siamo stati a Londra proprio in concomitanza col torneo di Wimbledon e questo ha significato una cosa importante: destinare un budget massiccio all'alloggio, perché, dopo aver comprato i voli ad ottimo prezzo, quando ho iniziato a guardarmi intorno per dove dormire a Londra, sono rimasta spiazzata. Certo, sapevo che dieci notti a Londra non erano come dieci notti a Budapest, dove siamo stati la scorsa estate. Ma ormai eravamo in ballo ed abbiamo ballato (bene), scegliendo un bell'hotel in posizione super centrale, in maniera tale che almeno sugli spostamenti, poi, potevamo risparmiare. Così è stato e siamo rimasti (anche il consorte, che è sempre scettico sulle mie decisioni!) molto contenti.
La nostra base per 11 giorni a Londra
Hotel Phoenix
Sito web: https://www.phoenixhotel.co.uk/
Indirizzo: 1-8 Kensington Gardens Square (vicinissimo alle stazioni metro Bayswater, per district line e circle line e Queensway, per central line)
Ambiente molto elegante, pulizia estrema (nonostante la moquette in camera, che io non amo!), colazione internazionale compresa nella tariffa di pernottamento, ricca ed abbondante, così che poi potevamo fare un pranzo leggero on the road. E pure questo ci ha permesso di risparmaire un po'. Wifi e deposito bagagli a disposizione.
Come spostarsi per un viaggio (lungo) a Londra
Seguendo i consigli della mia amica Marina di Altezzareale.com (autrice, tra l'altro, della guida di Londra sulle tracce di Lady Diana e che ci ha guidato, via whatsapp, per tutta la vacanza con consigli di ogni genere, oltre che reale!), per il transfer da Stansted a Londra (Liverpool station), abbiamo preso lo Stansted Express, prenotando online e con il pacchetto famiglia per risparmiare qualcosa. Dopo di che, abbiamo fatto la Oyster Card e ci siamo sempre mossi in metro (o tube, come dicono a Londra!).
Rimando le info pratiche ad un altro articolo e passo al nostro diario di viaggio di questi intensi 11 giorni a Londra, che può esservi utile sia se anche voi siete diretti a Londra per un bel po' di giorni o anche se siete già là e siete in cerca di idee su cose da fare coi bambini piccoli, perché meglio fare (anche) quello che piace a loro ed averli contenti, che portarseli dietro lagnosi facendo quello che si vuole noi grandi. Giusto?
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno uno
Dopo esserci alzati alle quattro di notte e aver avuto un viaggio in metro da Liverpool Station a Bayswater un po' tormentato (ehm... uhm... abbiamo sbagliato direzione un paio di volte!), abbiamo seguito la volontà di Marco: dopo aver lasciato o bagagli al deposito dell'hotel (le camere vengono consegnate dopo le 13), ci siamo diretti verso l'innominabile luogo che frigge panini e patatine, col vincolo che ci avremmo mangiato solo una volta in tutta la vacanza. Così è stato. E dopo ci siamo andati a rilassare, noi, e a scalmanarsi, le creature, al Diana Memorial Playground, ai Kensigton Gardens. Inutile dire che i figlioli ne siano rimasti entusiasti: è piaciuto da matti pure a noi!
Dopo aver preso possesso della nostra stanza (le nostre stanze, perché i bimbi dormivano su un soppalco adiacente alla nostra camera, con ampio divertimento da parte loro), è seguito un riposino collettivo e poi via, direzione "Tower Hill", la fermata della metro che si trova proprio davanti alla London Tower (Torre di Londra) e al mitico Tower Bridge (Ponte della Torre), perché il nostro Hello a Londra non poteva non iniziare da qui, dal Tamigi e da questi due luoghi simbolo della capitale britannica.
Cena in uno dei Pret A Manger vicino l'hotel: questa catena di cibo buono, fresco, naturale e bell' e pronto, da portar via o da mangiare lì, è stata sicuramente una delle svolte della nostra vacanza, ci ha permesso di mangiare in maniera sana e gustosa (insalatone, pasta, per i bimbi, panini e wrap ricchi di verdure) spendendo davvero poco (dalle 20 alle 30 sterline in 4). Più o meno abbiamo mangiato al Pret o preso lì il nostro take away una volta al giorno. Basso budget, ottimo gusto e, uditeudite: sono tornata a casa senza aver messo su nemmeno un chilo. Nemmenounchilo: non ho parole!
Giorno due
Il secondo giorno, Marco ha chiesto di andare a Buckingham Palace e così è stato. Ci siamo stranamente svegliati tutti presto, chissà se per quell'unica ora di fuso o per la voglia di viaggiare che il resto del gruppo dice di non avere, ma da qualche parte la nasconde. Abbiamo assistito al cambio della guardia delle 10,00, sperando di esserci scampati quello solenne delle 11,30. L'abbiamo solo rimandato di qualche giorno.
Nel frattempo, ci siamo goduti le Royal Mews, ovvero le scuderie (di carrozze e di auto) reali. L'ingresso costa 12,00₤ per gli adulti e 6,80₤ per i bambini sopra i 5 anni. E no, non si sono incantati solo i bambini, ma pure noi. L'audioguida, poi (prendetele sempre, le audioguide, a Londra, sono fantastiche!), ci ha condotto magnificamente da un ambiente all'altro e siamo letteralmenti rimasti a bocca aperta. Giacomo si è divertito tantissimo a travestirsi da cocchiere reale
E poi a piedi, al parco giochi del St. James Park, per un po' di divertimento prima di un'altra camminata, fino al Big Ben, dove abbiamo dovuto far fronte alla delusione di Marco, di fronte alla torre ingabbiata in impalcature, e poi sul Westiminster Bridge e sotto la ruota panoramica, il London Eye, nei cui pressi si trova un altro Pret A Manger, dove abbiamo comprato il nostro picnic da fare al Jubilee Garden, godendo degli spettacoli della Southbank, la banchina sud del Tamigi, affollata di artisti di strada, anche di alto livello. Il caldo della giornata non ci ha permesso di girare più di tanto: abbiamo ceduto a rientrare in hotel verso le 5,00, per un po' d riposo, oltre che una bella doccia.
Sempre seguendo le richieste di Marco, la serata è stata all'insegna del Fish and Chips, uno dei migliori di Londra, a leggere dalla nostra guida. Niente male, anche se io preferisco cose più leggere!
Diario di viaggio a Londra: giorno tre
Avevo pensato piacesse, almeno a Marco, il Museo della Scienza. Invece gno, non lo ha entusiasmato, nonostante la mostra sull'allunaggio (ma lui aveva già visto quella del National Geographic a Pisa!), nonostante i tanti giochi scientifici, divertenti, però completamente in inglese. A me e ad Enrico, invece, è piaciuto; abbiamo cercato di tradurgli un po' di cose; abbiamo cercato di coinvolgere anche Giacomo, che, invece, pareva nel paese dei balocchi e scorrazzava un po' troppo.
No, nel complesso per noi non è stata un'esperienza top, infatti abbiamo cassato la visita al Museo di Storia Naturali, che è proprio lì accanto, perché abbiamo capito che i bimbi avevano il problema della lingua. Mi dispiace, perché quando andammo al Muse di Trento Marco aveva all'incirca l'età che ha adesso Giacomo e si era divertito molto, coi giochi scientifici interattivi. Abbiam preso atto che la lingua è un ostacolo. Amen. Meglio un picnic ai Kensighton Gardens, vero?
Nota: sia il Museo della Scienza che quello di Storia Naturali sono ad ingresso gratuito, ma è gradita un'offerta. Noi abbiamo lasciato 10,00₤: ci è sembrata una maniera civile per ringraziare e sostenere una realtà molto interessante
Per cena abbiamo girottolato un po' nei dintorni dell'hotel, prima di trovare un posto di cui ci siamo innamorati a prima vista e dove siamo tornati spesso: Grilandia (indirizzo: 19 Westbourne Grove), un ristorante libanese dai prezzi abbordabili (daje, direte, ma vi ci voglio far stare voi 11 giorni a Londra e poi me lo raccontate!), dall'ambiente carino e rilassato, dall'accoglienza calorosa e da un'ampia scelta di piatti, che va da quelli tradizionali di carne, alle meze (antipasti? tapas?), al pesce alla griglia e alle "pizze libanesi". Le varie volte che ci siamo stati abbiamo speso dalle 35 alle 70 sterline, a seconda del livello di fame e della tipologia di piatti che abbiamo scelto.
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno quattro
Ci siamo svegliati, abbiamo visto il sole e abbiamo deciso per una bella gita a Greenwich, un sobborgo che è una bella cittadina. Si può raggiungere anche in treno, ma noi abbiamo scelto il battello da Westminster Pier (con la Oyster Card, il costo è di 7,20₤ a tratta), rendendo così interessante anche il viaggio, sotto il Tower Bridge ad altri bei ponti. A Greenwich siamo andati con un obiettivo ben preciso: l'Osservatorio reale e il meridiano zero.
L'ingresso al museo e all'Osservatorio reale costa 16,00₤ per gli adulti e 8,00₤ per i bambini sopra i 5 anni, inclusa audioguida, estremamente utile sia per entrare nella vita degli astronomi reali (e dei loro poveri assistenti) che si sono succeduti nel corso dei decenni, che per capire e conoscere le tante ed importanti scoperte fatte su questa collina, da cui si vede (anche senza pagare l'ingresso) una vista meravigliosa. Qui Marco si è intrippato. Forse perché ha il babbo che gli parla di astronomia fin da quando è piccino, ma non si è perso una stanza, una descrizione, un dettaglio. Giacomo, por'amore si è un po' scocciato; ho cercato di intrattenerlo, ma poi noi due siamo usciti all'aria aperta a giocare un po'. Ma nessun bambino è stato torturato, in questa vacanza. Anche lui ha avuto i suoi bei momenti di divertimento!
Una giornata a Greenwich è una bella giornata, bella piena. A Greenwich si trova anche uno dei due passaggi pedonali sotto il Tamigi. Noi ne abbiamo percorso solo qualche decina di metri (giusto lo scendere sotto e vedere l'effetto che faceva); avevamo già fatto un giro al mercatino e i bimbi, che avevano fatto uno spuntino alla caffetteria del Planetario, reclamavano una doccia e un picnic in camera. Accontentati!
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno cinque
Cosa si fa il sabato a Londra? Si va a Portobello, no?
Giusto "dietro" il nostro hotel, il quartiere di Notting Hill, con le sue case color pastello (ma ce ne sono anche di bianche, eh!) e la mitica Portobello Road. Finché non ci sono arrivata, non riuscivo ad immaginarmela. Ganza. Ganzissima: un affollamento di negozi che espongono fuori e di bancarelle con di tutto. Anche di più. Senza marito e figli mi sarei sentita più a mio agio, avrei scrutato le merci e, magari, fatto anche qualche acquisto. Il consorte l'ha presa come una gita panoramica; i due tipetti erano interessati solo agli sporadici artisti di strada. Portobello Road è da fassaporare in solitudine, per i miei gusti. Così, per me, è stato solo un en passant, che però mi ha lasciato una bella impressione, nonostante la folla del sabato mattina.
Il pomeriggio, un po' freschino, lo abbiamo dedicato ad Hyde Park. In città era in corso il Pride e l'affollamento (anche nelle zone ai margini della manifestazione) era notevole. Fossimo stati io e Enrico da soli, ovvio che saremmo entrati nella zona del corteo e dei concerti. Coi bimbi ed la pioggerellina incipiente sono stata molto tesa anche a passeggio a Hyde Park. Non me lo sono gustato. La mente mi andava ad un Santo Stefano di una decina di anni fa, coi miei a Budapest. Allora diverse persone sono morte, travolte dalla folla, perché improvvisamente è iniziato un acquazzone. Sono una cagasotto, ma gli assembramenti di gente mi fanno paura, coi bimbi.
Però siamo tornati da Grilandia e... c'è stata una festa a sorpresa (anche mia!) per il compleanno di Enrico. Io avevo solo chiesto una candelina. Invece si sono spente le luci, è partita la musica, la candelina è arrivata su di un piccolo dolce e camerirei e avventori si sono messi a cantare Happy Birthday. Direi che per uno riservato come il mi' marito... è stato un bel colpo!
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno sei
Tempo freschino, ma niente pioggia. E allora abbiamo deciso di camminare, anche se con qualche stop in metro a supporto. Siamo stati a Piccadilly Circus e a Trafalgar Square, con un salto in Cina, nel mezzo, ovvero a Chinatown, una città nella città, che è piaciuta molto a tutti. E poi sul Tower Bridge e di nuovo nella Southbank, di là dal fiume, nella parte sud, che anche nei paraggi del ponte più famoso della città è una zona molto interessante, vivibile e vivace.
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno sette
Ua nuova settimana, per noi. E un tuffo indietro nel tempo, ad Hampton Court. Un tuffo che sono due, due epoche e due re: Enrico VIII e Guglielmo III. Il primo ti conquista: la "sua" parte di palazzo è molto più interattiva e fruibile anche da parte dei bambini piccoli (pure qui Giacomo si è travestito!). Il secondo ti lascia a bocca aperta, perché passare da un'epoca ad un'altra è qualcosa di sbalorditivo. Per me, lo è stato girandomi dal giardino verso il retro del palazzo. "Un altro" palazzo, rispetto a quello in cui si era entrati ore prima.
Hampton Court si raggiunge in treno dalla stazione Waterloo di Londra. Hampton Court è il capolinea e ci sono treni ogni mezz'ora. Con la Oyster Card, il costo del viaggio A/R è di 9,00₤. Il palazzo è a cento metri dalla stazione; si potrebbe raggiungere anche in battello, ma con un bel dispendio di tempo. Il biglietto di ingresso a palazzo e giardini è di 23,50₤ per gli adulti e 11,80₤ per i bimbi sopra i 5 anni. È possibile però visitare anche solo i giardini, che, con poco tempo a disposizione, valgono comunque la pena.
Ad Hampton Court è possibile mangiare "come ai tempi di Enrico VIII"; il che, dopo aver visitato le cucine del palazzo, è, praticamente, inevitabile. Nelle caffetterie del palazzo, per i bambini è previsto un menù dedicato, con sandwich, frutta e verdura a 5,80₤. Le creature hanno apprezzato molto.
Ma Hampton Court non è solo un palazzo (che son due!) e un giardino. Per i più piccoli c'è anche il Miracle Garden, inaugurato dalla duchessa di Cambridge, Kate, nel 2016. Se qualcuno non si fosse divertito a sufficienza, è in tempo a riparare!
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno otto
Dopo Hampton Court, un'altra giornata immersi in un'altra realtà, alla Torre di Londra, una roccaforte medievale nel mezzo di una città moderna, un'altra esperienza di storia e di storie: sangue, intrighi... e i gioielli della regina, per i quali c'è da fare un po' di coda, ma se ne è assolutamente ripagati. Come per Hampton Court (qui, forse, un po' meno), la storia ti prende e si fa raccontare.
L'audioguida in italiano (che qui non è compresa nella tariffa di ingresso) è fondamentale per capire la funzione e le evoluzioni di questa struttura che ancora oggi è viva e abitata dai guardiani della torre, i Beefeater, ovvero quei signori (e qualche signora) che viaggiano su e giù con quegli strani vestiti, conducendo i visitatori in giro per la torre e suoi aneddoti.
Per la Torre di Londra avevamo la prenotazione offerta da Musement, che ci ha permesso di saltare la fila dei visitatori singoli, ma fare quella dei gruppi, più ridotta, per convertire, comunque, la prenotazione in biglietto.
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno nove
Con i giorni in via di esaurimento, abbiamo scelto di andare a vedere quello che finora ci eravamo persi, Westminster, con il Parlamento e l'abbazia. E poi qualcuno (biondo) chiedeva da tempo di salire sul Tower Bridge ed è stato accontentato, dal babbo. Io e Giacomo, invece, siamo andati alla ricerca di giardini nella zona del Municipio, scoprendo così un hotel per insetti che ci ha fatto ben trascorrere il tempo in cui gli altri due hanno visitato il famoso ponte.
E poi io avevo voglia di camminare e ho costretto l'allegra famigliola ad una passeggiata fino al Millennium Bridge. Perché, come dice la mia amica Marina Minelli, Saint Paul la devi vedere arrivando da lì. Parole sante: è emozionante vedere la cupola avvicinarsi sempre più, percorrendo il ponte pedonale che sembra toccarla. Ma in questa parte di Southbank che non avevamo ancora esporato abbiamo fatto una scoperta meravigliosa: il Borough Market, un mercato alimentare che è un'esperienza di aromi e sapori, che abbiamo girato un po', ma a cui abbiamo dato un arrivederci al giorno seguente, perché al Borough guardare senza mangiare non è ammissibile. Almeno per noi!
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno dieci
Marco reclamava il cambio della guardia, quello "vero". Che ringrazi il suo babbo, che è stato un paio d'ore sotto il sole a guardare i suoi capelli dorati per non perderlo di vista, dato che si era intrufolato, da solo, in prima filla alla ringhiera di Buckingham Palace, su cui sventolava il Royal Standard (la regina era in casa!). Lui ha visto tutto. Enrico meno. Io e Giacomo giusto l'arrivo delle guardie, per poi dirottare al St. James Park, il cui parco giochi è stato molto apprezzato.
Poi il Borough Market, perché dovevamo godecelo appieno. E con moule&frites, sangria e paella era davvero top.
Infine un salto al trentasettesimo piano del walkie-talkie, un grattacielo della city che regala (perché l'ingresso è gratuito) una vista a 360 gradi sulla città. Non tantissima roba. Di più. E ideale, a fine viaggio, per capire, perché l'eccessivo, ma, a volte, inevitabile, uso della metropolitana, non aiuta di certo a capira "cosa sta dove".
Diario di viaggio a Londra con bambini piccoli: giorno undici
Fare i bagagli non vuol dire partire: il nostro volo era alle 20,05 e noi ci siamo goduti un'altra mezza giornata londinese, esplorando la zona di Camden Town, nota e caratteristica per i suoi mercati, che per noi è stata una scoperta strepitosa, perché non sembra di essere a Londra, ma ad Amsterdam. Un canale, un ponticello. Abbiamo seguito il canale per un po', a piedi, in direzione "Little Venice". A questo punto, mi sembrerebbe normale e naturale un passaggio di testimone tra Londra ed Amsterdam, presagio di un nuovo viaggio. Invece no. O, almeno, non so. O, forse, chissà!
Undici giorni a Londra: il budget per 4 persone
Alloggiando in centro (zona 1 della metro), una media di 120₤ al giorno è sufficiente per 2 pasti giornalieri, di cui uno leggero, vista la ricca colazione, gli ingressi e gli spostamenti. Il costo principale è quello dell'alloggio, ma, ripeto, noi siamo andati nelle settimane di Wimbledon. ecco, Wimbledon... quello ce lo siamo persi... urge ritornare!
Undici giorni a Londra: ma starci meno?
Non posso dire che undici giorni a Londra siano troppi, anzi. Rispetto già allo scorso anno a Budapest, complice anche il clima meno afoso, siamo riusciti a girare molto, nonostante qualche protesta di Giacomo. Non abbiamo tenuto ritmi serrati, ma, comunque, abbiamo viaggiato di buona lena. Per una famiglia con bimbi piccoli come la nostra, per visitare la città bene, senza perdersi troppe attrazioni, una settimana è sufficiente. Meno, secondo me, diventa un tour de force. Ovvio che solo adulti, oppure con bimbi grandi, tutto cambia e allora quattro o cinque giorni possono già rappresentare un bel viaggio!
Letture consigliate per un viaggio a Londra
Lonely Planet - Guida di Londra con carta estraibile
Per bambini: Lonely Planet - Londra da scoprire. Segreti, storie e tante altre curiosità
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