Dove mangiare a Sarteano: la Locanda dei Tintori

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La nostra avventura con #TrippandoaSarteano, di cui oramai saprete tutto - è iniziata nel migliore dei modi. Nemmeno il tempo di posare le valigie, di dare uno sguardo al borgo, di fare quattro chiacchiere con gli altri Trippando's che già avevamo il primo impegno veramente serio della giornata: andare a pranzo. E per il benvenuto a Sarteano ci ha accolti, con semplicità e grande cordialità, il ristorante "La Locanda dei Tintori", a cui si arriva direttamente da Piazza Bargagli.

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Il luogo in cui è stato ricavato merita un inciso, perché non a caso il ristorante si chiama "Locanda dei Tintori": varcata la porta sotto l'imponente casa-torre ci si trova in quello che sembra - ed effettivamente lo è stato fino a qualche tempo fa,  - un vicolo del borgo toscano, l'antica Via dei Tintori, parte del dedalo di vicoli che costituiscono ancor oggi il centro di Sarteano e che oggi è chiuso dai muri di  Palazzo Gabrielli, sede del Museo Civico Archeologico della cittadina.

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Ad una estremità un arco, dall'altro l'accesso attraverso la casa-torre, in terra il cotto, sui lati vani ora trasformati in sale e locali di servizio: qui c'era infatti il piccolo nucleo artigianale dei tintori e dove oggi c'è la sala più grande, che accoglie numerosi tavolini e si presta a banchetti familiari , vi scorreva l'acqua e le stoffe venivano immerse nei grandi vasconi con le tinture variopinte.

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Un ristorante nato non senza difficoltà, assemblando locali di diverse proprietà, dove non è difficile trovarsi a salire scale che non arrivano in nessun luogo. Il recupero delle strutture medievali talvolta rischia di cadere nel kisch, ma alla Locanda dei Tintori di Sarteano l'operazione è riuscita in pieno perché fatta ascoltando il cuore.

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Il garbo e la cortesia della Locanda dei Tintori sono senza pari e, a quanto abbiamo potuto osservare, tali pregi sono molto apprezzati anche dai turisti e dai villeggianti stranieri che hanno scelto Sarteano come meta delle loro vacanze. I toni amichevoli e la confidenza con cui parlavano con il maitre lasciavano intendere che si trattasse di clientela abituale e che ben conosceva le specialità del locale.

Se in inverno la scelta di sedersi all'interno della Locanda dei Tintori è quasi scontata, nella bella stagione è piacevole fermarsi sulla grande terrazza, ombreggiata da tende e tettoie che tengono lontano il caldo meridiano. Tuttavia, ancor prima di entrare, il nostro sguardo è stato attratto da un cartello scritto alla bell'e meglio, tre parole che promettevano delizie per il palato: "funghi porcini freschi". In quel momento,  abbiamo capito che la Locanda dei Tintori ci stava per lanciarci una sfida epica, che avrebbe richiesto tutte le nostre forze per uscirne vincitori: stagione permettendo, funghi e tartufi sono le specialità del locale!

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Insomma, i guanto era stato lanciato, e noi l'avevamo raccolto. Il primo affondo è arrivato con l'antipasto: il classico alla toscana? Si, vero, ma con variazioni che lo hanno reso unico. Come i crostini: mai assaggiati prima - cosa ci siamo persi! -  i crostini al formaggio e pera candita, quelli alla crescenza rucola e noci o quelli alla marinata di zucchine e acciughe. Davanti a tale innovazioni, i salumi ed il formaggio - più che ottimi - sono passati quasi un secondo piano! Ma era solo l'inizio, ancora non avevamo idea di cosa ci aspettava...

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Praticamente già sazi, non siamo riusciti ad ottenere alcuna grazia e siamo stati condannati a continuare la maratona di assaggi. Il tris di primi piatti è entrato in scena di prepotenza, creandoci non pochi dubbi: meglio provare prima i saporiti pici all'aglione, oppure le profumate fettuccine fatte in casa con i funghi porcini? Oppure. meglio gli innovativi pici impastatati con il vino Montepulciano e conditi con olive e pecorino? Nel dubbio, meglio assaggiare un po' di ciascuno...  e non lasciare nessun avanzo nel piatto!

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Con il secondo, è arrivata la stoccata finale che ci ha lasciati stremati: filetto di maiale tenerissimo e senza alcun filo di grasso, ricoperto di lardo di colonnata a sua volta immerso in una cascata di tartufo nero grattugiato al momento. Un insieme di aromi  che rappresenta la "toscanità", capace di far sorridere anche il più ostile degli uomini. Da solo, il filetto "lardo-tartufato" vale il viaggio... Soprattutto se è accompagnato da un calice di ottimo Vino Nobile di Montepulciano!

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Il dessert - un  assaggio di torta moretta, di crostata alla frutta e crema e di tiramisù, tutti dolci casalinghi molto buoni - hanno definitivamente concluso la nostra (positiva è dir poco) esperienza alla Locanda dei Tintori.

La Locanda dei Tintori, che di sera sforna anche pizze, ha scelto di privilegiare le materie prime del territorio: qui la pasta, il pane, la focaccia "ciaccia"  ed i dolci sono fatti in casa, le carni provengono dagli allevamenti di zona (siamo nel regno della chianina), l'olio è quello prodotto negli oliveti attorno a Sarteano ed il vino arriva dalle cantine di Montepulciano: lo chef Mimmo rielabora e recupera con vera maestria le ricette della tradizione, proposte a costi sostenibili.

La Locanda dei Tintori si trova in Piazza Bargagli 26/a, a Sarteano.

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