Due giorni al BTO: il bello di cambiare prospettiva

Eccomi qua, Trippamici, di ritorno da un'esperienza che da tanto tempo avrei voluto fare, ma che solo ieri e martedì mi è stato possibile. Si tratta del BTO (Buy Tourism Online), una manifestazione che si svolge ogni anno in questo periodo a Firenze. Ometto l'epopea di un Pisa-Firenze via Lucca che il primo giorno mi ha fatto uscire matta e vado al sodo. A quello che mi è piaciuto e a quello che no. A cosa questa manifestazione mi ha dato e al modo in cui mi piacerebbe mettere in pratica, su questi schermi, quello che ho imparato.

bto

Al di là di cosa mi sia piaciuto e cosa no, di cosa mi abbia interessato e cosa mi sia sembrato ovvio, mi rimangono le persone. Gli incontri con gente che parla la lingua che piace a me. La lingua che ho scelto di parlare. La lingua del turismo e della promozione intesa in forma integrata, come insieme di emozioni e non come offerta di servizi. Questo è il mio BTO.

Ed ecco i miei sì e no del #BTO2013

sì:

  • Seminari. Mi ero segnata parecchi seminari da seguire. Di fatti, causa ritardi e varie ed eventuali di Trenitalia, sono riuscita a seguire poco (ma buono!) e "piluccare" molto. Ho visto sale piene e sono stata seduta per terra a prendere mentalmente appunti. Ci sono guru di settore che non deludono mai. Ad ascoltare Giorgio Tave o Alessandra Farabegoli sarei potuta rimanere una giornata intera. Incantata. Distaccata dal mondo e dalla realtà. 
  • Case Histories. Sicuramente ascoltare le esperienze (vincenti) altrui è innanzitutto uno stimolo a credere nelle proprie idee e a farsene venire di nuove e scoppiettanti. In quest'ottica, nel mondo turistico italiano, c'è una regione che spicca (e spacca) ed è il Trentino. Questo dovrebbe far riflettere: chi investe (bene), ottiene. Pensateci! Ho ascoltato anche case histories penose, eh, roba da scappare ai primi cinque minuti... ok lo spazio agli sponsor, ma parlare d'aria è dura per tutti!
  • Gente. tanti incontri, come ho già scritto. Tanta gente che vive di turismo e che ama il turismo. Tanta gente appassionata ed appassionante. Abbracci, strette di mano. Non so gli altri, ma per me la gente è al primo posto.

no:

 

  • Esposotori-Regioni. Al BTO c'erano una quarantina di stand. La maggior parte si rivolgeva al visitatore-medio del BTO, ovvero l'albergatore. Poi c'erano gli stand di alcuni regioni d'Italia. A parte quello della Toscana, che coinvolgeva la gente con un gioco carino, offrendo un gadget (magnete con foto toscana) ai partecipanti, gli altri non ho idea di che cosa ci stessero a fare. Un banchettino con pochi depliant. Due stagisti che parlottavano tra loro. Poi le regioni dicono di non avere soldi da investire nel turismo. Bon, avessero risparmiato quelli dello spazio in BTO ci avrebbero guadagnato... anche in immagine!
  • Slogan (.it is me). Meeee??? Me, no. Magari qualcun altro! E' stato scelto uno slogan ambizioso per questa edizione del BTO: ".it is ME". Sicuramente io (e con me i blogger e giornalisti che si occupano di turismo e viaggi) faccio parte del mondo del turismo in maniera trasversale. Ma nemmeno più di tanto. Ovvio che BTO è rivolto agli operatori, a chi ha da "vendere", che sia vendere una camera di hotel o un'intera destinazione turistica. Io non ho da vendere, ma da comprare, semmai. Da provare servizi, sperimentarli. Ecco... secondo me lo slogan non era azzeccato. O, almeno, non lo era per tutti. Io, per esempio, non mi sono sentita rappresentata affatto.
  • L'assenza della parola blogger. Capito perchè non mi sono sentita rappresentata? Perchè non c'è stato un-seminario-dico-uno in cui si sia parlato dei blog, dei blogger e di tutto il mondo che ci ruota attorno. Cosa, secondo me, assurda. Al BTO si vuol fornire agli albergatori un quadro rapido-e-indolore delle opportunità che possono avere utilizzando il web come forma di promozione. Si parla di facebook, di twittere di google plus, delle applicazioni mobile, dell'email marketing, della zoppa di Montenero e... non si dice che esistono i blog. Siccome sono curiosa, mi sono divertita a guardare con insistenza degli stand di espositori, giusto per farmi fare la domanda "Vuole informazioni?". Ecco, alla mia risposta "Io ho un blog di viaggi", ho visto facce che voi umani non potete immaginarvi. Punti interrogativi a forma di faccia. Ma via, signori BTO, adesso i blogger non sono (soltanto) ragazzine che hanno voglia di farsi il weekend col fidanzato da qualche parte purchè non a casa propria. C'è anche gente seria, adulta, disponibile a progettare, a dire al sua, a mettersi ad un tavolo di lavoro. Li vogliamo sdoganare 'sti blogger l'anno prossimo?

... e voi che eravate lì con me, cosa ne pensate??

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