E come Enrico

Le idee brillanti mi vengono sempre di domenica mattina. Era domenica 17 luglio 2011 quando mi sono svegliata con la voglia di iniziare a scrivere un blog di viaggi. Ed è domenica 19 agosto 2012 quando penso e ripenso che ho lanciato l'esca dell' #ABCviaggi, chiedendo al mondo di scrivere il proprio ed io sono ancora ferma alla lettera D. Che vergogna! Come al solito, cerco di "corrompere" il DottIng a darmi un'ispirazione. Perchè anche se lui non mi aiuta a scrivere, è una fonte di spunti inesauribile.

"Enri, devo continuare il mio #ABCviaggi; devo scrivere la lettera E. E come?"

Lui mi fa: "E come escursioni, così divaghi un pò"

Ed io, esplosiva: "NO! E come Enrico! Perchè non c'avevo pensato prima?"

Ebbene sì. Il mio ABC dei viaggi lentamente continua con la E di Enrico. Per chi non lo sapesse, Enrico è il mio marito da due anni e mezzo. Se si sommano ai cinque di quello che le mie zie chiamerebbero fidanzamento, ci conosciamo da quasi otto anni. Otto anni di divertimento. E di viaggi. All'inizio, giovani (poco) e squattrinati (molto), ogni scusa era buona per partire. Magari un giorno. O anche un pomeriggio soltanto, ma a me sembrava già un viaggio. Perchè quando si è innamorati basta passeggiare mano nella mano, magari lungomare o in mezzo alla natura, ed il viaggio è fatto. Perchè, per me, viaggiare vuol dire, anche, staccare con la routine. Non occorre andare chissà dove, basta solo cambiare prospettiva.

Beh, con Enrico io ho cambiato prospettiva anche al mio modo di viaggiare. Ho imparato ad organizzare. Da piccola c'erano le "gite del prete" con i miei genitori, in cui erano contati e previsti da programma anche i minuti per far pipì. Da studentessa, poi, la libertà piombava all'improvviso dopo una mezza estate di studio matto e disperatissimo. E il tempo di organizzare non c'era, altrimenti sarebbe arrivato già il tempo di rimettersi sui libri per gli esami di settembre. Le prime vacanze con Enrico, invece, hanno coinciso con le prime ferie da lavoratrice. Le prime auto-pagate. E anche le prime auto-organizzate. Per un paio di volte sono andata in agenzia. Quando mi hanno chiesto i soldi per avere un preventivo (perchè -hanno detto- per la Croazia questa è la prassi), ho sbottato. All'inizio mi appoggiavo alle brochures delle agenzie, cercavo su internet gli hotel che mi pareva avessero un buon rapporto qualità prezzo (all'interno del nostro budget) e li contattavo direttamente, comprando solo in seguito le guide dei posti dove saremo stati. A questo è seguito il periodo delle guide: per un viaggio previsto a luglio, compravo la prima a gennaio e, man mano, almeno un'altra o due. Incrociavo i dati, cercando su internet gli hotel segnalati su almeno due guide. Poi c'è stata la fase del gufo: allora il primo passo era leggere la classifica degli hotel del luogo che volevamo visitare su Tripadvisor e cercare le "Offerte Speciali": mannaggia-a-loro che non le evidenziano più, perchè a colpo d'occhio si trovava l'hotel col prezzo più basso della sua categoria (di solito erano hotel riaperti da poco dopo ristrutturazione). A quel punto, bastava leggere qualche recensione e la scelta era obbligata!

E adesso? Dalla fase Enrico siamo passati alla fase Marco (la creatura). Inutile dire che tutto deve essere a misura di bambino: dalla destinazione all'hotel (o residence, meglio!), ma questa è un'altra storia...

Leggi anche:

A come Aereo

B come Boat Trip

C come Camera…d’albergo…

D come Dormire (poco) in vacanza

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