Gustando l'Umbria...davvero! di Serena Donati

Ecco il sesto racconto che partecipa al contest di Trippando e Gastronomia Andreani "Gustando l'Umbria". L'autrice è Serena Donati, una mia compaesana che per diversi anni ha vissuto in Umbria.

Stamattina ho aperto facebook ed ho visto...

...avete tempo fino a venerdì a mezzanotte per partecipare al contest di Trippando   in collaborazione con Residenze l'Alberata.

 "Gustando l'Umbria"... per me, vecchianese doc e pisana nell'animo, è stato un tuffo nel mare dei ricordi!

”Com'è bella l'Umbria,  sarebbe la regione più bella d'Italia se avesse il mare...” me lo ripetevo spesso quando vivevo in Umbria: per 2 anni in piena Valnerina davanti alla Cascata delle Marmore a vocabolo S. Liberatore, un paesino arroccato a 400 mt di altitudine che in inverno con la neve diventava un presepe naturale, e per 3 anni in pieno centro storico nella città di Terni. I miei due figli sono nati a Narni, che domina la conca ternana quasi come se fosse un guardiano (non a caso la sua posizione geografica ha ispirato C.S. Lewis per le sue famose “Cronache di Narnia”) e posso dire che in 5 anni ho davvero scoperto un Umbria meravigliosa, ricca di profumi e di colori: i tenui verdi in primavera, i caldi rossi dell'autunno,  il bianco cristallino della neve d'inverno, solo l'estate è terribilmente calda e si trova refrigerio nella ventosa Gubbio o sulle rive del lago di Piediluco.

Le persone sono semplici e legate alla loro terra, quando ti invitano a cena preparano la tavola davanti al caminetto (ogni casa in Umbria ne ha uno, è d'obbligo) e puoi gustare dei piatti che non dimenticherai tanto facilmente.

Nel periodo natalizio i paesi e le città si illuminano e trovi ad ogni angolo di strada: le castagne arrostite, gli ambulanti che vendono il tartufo nero di Norcia “lo scorzone estivo” del quale mi sono permessa delle ricche scorpacciate, oppure delle piccole griglie che arrostiscono le salsicce di fegato arricchite con uvetta e cioccolato fondente e infine le famose bruschette con carciofi e tartufo.

Sulla Valnerina, in località Arrone, c'è il “Ristorante Rossi” dove è possibile gustare la vera cucina umbra, una delle loro specialità è “l'agnello tartufato” piatto tipico del periodo pasquale. La carne dell'agnello viene cucinata in vino bianco fino a diventare tenerissima e poi spolverizzata con tartufo nero di Norcia e servito con purè di patate bianche. A Vocabolo S. Liberatore c'era una piccola trattoria familiare “da Palma” la signora che dava il nome alla trattoria preparava le “Ciriole alla ternana” andando direttamente nel suo orticello a prendere il rosmarino ed il peperoncino che le necessitava e mi ripeteva sempre “...signò stasera ho fatto le ciriole co' l'aglio che scrocchia, stò sapore lo trova solo da Palma”  e aveva ragione perchè il sapore delle sue ciriole non l'ho più trovato.

E poi...il vino! Il compagno di una nostra cara amica un giorno ci portò a cena nel suo locale vicino a Massa Martana, una cittadina immersa nelle vallate verdi scure che al tramonto si invadono di ombre lunghe che sembrano atavici giganti, e lì ci fece conoscere il “Rosso di Montefalco”  premettendo che i vini umbri sono tutti degni di nota, il Rosso ha un posto particolare nei miei ricordi, le sue note fiorite ed il suo retrogusto legnoso, e decisamente umbro, ne fanno il mio preferito.

L'Olio, l'acqua di Sangemini, le rovine romane di Carsulae, il pane di Terni, il cioccolato di Perugia, la mistica Assisi, i salumi di Norcia, le fonti del Clitunno, le trote di Piediluco... sono davvero tanti che dovrei scriverci un libro, perchè ogni specialità, ogni paesaggio e luogo dell'Umbria mi riempie il cuore e lo conservo sempre lì per ogni volta che ho voglia di cose vere e profumi di casa.

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