Gustando l'Umbria - Umbria...perchè? di Ernesto De Matteis

E' arrivato il secondo racconto per il Contest Gustando l'Umbria. L'autore è Ernesto De Matteis, il mio amico fotografo titolare della Gianoteca -ristoro del corpo e della mente- a Giano dell'Umbria. Buona lettura!

Cosa spinge un torinese di città, figlio dell'amato Salento ma cresciuto nel centro pulsante della "Città in Movimento" con le mura dell'insediamento di epoca romana in cantina, a lasciare quella realtà caotica ed ordinata, rumorosa e tranquilla, del tutto e niente, della cioccolata e della bagna cauda, della magia bianca e nera, a decidere a metà vita di andare a vivere nel mezzo?
L'Umbria è prima di tutto Francesco, padre amico fratello mito fonte di ispirazione: e l'arcano è ancor più misterioso se si scopre che il soggetto non è cristiano...
Il comune che sceglie come culla della seconda parte dell'esistenza è piccolo ma grande, nascosto eppur visibile, carico di contraddizioni care a questa terra fatta di uomini santi e capitani di ventura scellerati: Giano dell'Umbria, paese del nume tutelare bifronte interpellato dai romani per decidere se un sito era propizio per fondarci un insediamento umano, Dio dei transiti, simbolo dell'ambivalenza, dell'essere uno ed altro...

Da Giano, adagiato a quasi 600 metri ai piedi del monte Martano, si scorge quasi tutti i giorni il Sacro Convento d'Assisi, simbolo del francescanesimo e dell'Umanesimo tutto, casa di quell'incredibile uomo che fu è e sarà il poverello, piccolo umile ed immenso uomo che seppe dire basta alle voluttuosità della vita agiata per essere di tutti, soffrire per gli altri, donarsi a pieno ed offrire il proprio Amore al servizio del prossimo, che significa il primo che ti sta a tiro, senza distinzioni di colore, cultura, razza, ceto o religione.

Ha deciso che questa era la missione nuova della sua vita: portare ciò che era divenuto nei suoi primi 40 anni in questo che ha votato a Paradiso in terra, farlo conoscere prima alla sua popolazione, e poi propagarlo fino al più remoto angolo del mondo, ed anche oltre: dai prossimi Collazzone, sede di un'altro esempio di vita aperta e condivisa, rintracciabile nei servizi offerti da www.residenzelalberata.com/it/ai luoghi virtuali come il libro interattivo aperto al mondo dell'amica Silvia perchè credo e tracccia di una vita in divenire è e sarà una semplice, umile frase del piccolo fratel Francesco di Bernardone:
"Maledetto sia il sapere che non si tramuta in Amore"...

Perchè il gusto dell'Umbria sta nel sinonimo del verbo, assaporare le piccole semplici cose che natura uomo e imperscutabile offrono nella terra del santo patrono d'Europa, figlio di questa terra e quindi fratello di tutti noi.
Venite ed assaporate.
Pace e bene...

 

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