Il Fai a Mantova apre meraviglie nascoste

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Il weekend scorso è stato all'insegna dell'arte e della scoperta di luoghi nascosti o in disuso della mia Mantova. Il Fai ha programmato per Mantova e provincia, l'apertura de Il collegio delle vergini di Gesù a Castiglione delle Stiviere, la Rocca di Sparafucile e la Sala degli addotoramenti al Palazzo degli studi in città.

Complice il meteo sempre poco clemente quando accadono queste belle iniziative, ho optato per la visita alla Rocca con la visita guidata curata dagli studenti del Liceo scientifico Belfiore.

La Rocca di Sparafucile, eretta in epoca medievale, era parte delle fortificazioni orientali di Mantova, in particolare adibita alla difesa del ponte di San Giorgio, tanto da essere a lungo esclusivamente denominata Rocchetta di San Giorgio. La sua attuale denominazione si affermò successivamente all'ambientazione sulla "deserta sponda del Mincio", della osteria del sicario Sparafucile, luogo del tragico epilogo del Rigoletto, una delle più note opere di Giuseppe Verdi.

Purtroppo questo monumento molto conosciuto purtroppo lasciato in abbandono dopo essere stato adibito ostello della gioventù di Mantova fin dal 1975, che però fu chiuso nei ’90. Nel 2010 fu location per il film “Rigoletto” con Placido Domingo. La Rocca di Sparafucile ospitò la locanda dove Rigoletto assolda il bandito Sparafucile per uccidere il duca di Mantova che ha sedotto sua figlia Gilda. Come noto nell’opera di Verdi, tratta da Victor Hugo, per evitare problemi diplomatici, la vicenda viene spostata indietro nel tempo, appunto fino ai Gonzaga. E nelle rappresentazioni, a partire dalla scenografia di Giuseppe Bertoja, la Rocca medievale che guarda il palazzo Ducale dei Gonzaga è rappresentata come la locanda di Sparafucile. Così da fine Ottocento i mantovani chiamano il luogo Sparafucile e lo amano.

La Rocca in questa posizione strategica all'entrata della città, sarebbe perfetta per ospitare, ad esempio, un punto informazione ed accoglienza per i turisti che vogliono visitare Mantova. Grazie a queste belle iniziative del Fai, iniziamo ad innamorarci anche degli angoli nascosti delle nostre città e puntiamo ad una valorizzazione più efficiente per non dimenticarci di quanto ci ha regalato il nostro passato.

 

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