
Il primo viaggio dopo il Covid-19
Gli amici di Omio, piattaforma online utilissima nella pianificazione dei viaggi, soprattutto complessi, mi hanno fatto una domanda, che a mia volta giro a voi: "Quale sarà il tuo primo viaggio dopo il Covid-19?".
Bella domanda, grazie!, che mi permette di mettermi in gioco e di riflettere. Quando è scoppiata la pandemia ero appena tornata da un weekend a Napoli. Era per lavoro, ma il mio era (e tornerà a essere) il lavoro più bello del mondo.
Mi ero riinnamorata di questa città e mi era venuta voglia di tornarci anche col consorte e portarci i bimbi, che non ci sono mai stati. Così per un po' a chi mi chiedeva da dove sarei ripartita dopo il lockdown della scorsa primavera ho risposto "da Napoli". In realtà siamo ripartiti da un weekend di relax in Maremma e poi siamo stati in montagna, in Trentino, tra Val di Fiemme e Passo Rolle. Non ce la siamo sentita di prendere né aerei, né treni, né autobus, né traghetti. E pensare che il viaggio, cioè, lo spostamento, per i nostri viaggi è sempre molto importante, parte del viaggio e dell'esperienza che proponiamo alla figliolanza, che ha sempre curiosità di alternare i vari mezzi di locomozione.

Sì, ma il viaggio... il viaggione?
Eh, dicevo che un anno fa stavo iniziando a cercare di capire, grazie alla piattaforma di Omio, come organizzarmi con gli spostamenti interni in autobus o treno tra... le capitali Baltiche. Sì: la scorsa estate saremmo dovuti andare in Estonia, Lettonia e Lituania. Fortuna che ci riduciamo sempre all'ultimo momento e non avevo ancora fattto alcuna prenotazione, perché mi sarebbe dispiaciuto aver perso tempo per nulla, al di là del denaro anticipato.
Non so voi, ma io quando organizzo un viaggio, soprattutto un viaggione, cerco di curare gli spostamenti e scegliere le strutture dove dormire con la massima attenzione, perché sì, mi ripeto: viaggiando con i bambini, tutto fa esperienza. Io ancora ho in mente lo stupore, da bambina, quindi più di trent'anni fa, a vedere "l'albergo del futuro" con le tapparelle che si alzavano e abbassavano dall'interruttore. Non sarei più uscita di camera!
Quando si è adulti si può prendere un treno per Parigi solo per vedere una nuova mostra al Centre Pompidou o volare a Barcellona perché si ha voglia di fare una passeggiata sulla rambla e mangiare una paella accompagnata da una cerveza.
Quando si hanno i figli (o i nipoti, perché mica i bambini devono scarrozzarli solo i genitori!?), bisogna programmare maggiormente e prestare attenzione ad ogni momento del viaggio: non solo i luoghi, ma anche lo spostamento, l'alloggio, le esperienze sul posto. Una nostra fissazione, forse dovuta all'avere due maschi, ma che già avevamo quando si viaggiava in coppia, è quella di esplorare un luogo con tutti i mezzi che ci sono a disposizione. Treni, tram, funicolari, trenini elettrici, battelli, metropolitane: finché non abbiamo provato tutto, non siamo contenti e non torniamo a casa.
E quindi?
Invitarmi a scrivere è sempre un invitarmi a nozze, col rischio di chiacchierare sopra il celebrante e rubare la scena agli sposi..
Quindi anche quest'estate resteremo in Italia, facendo una settimana a fine giugno di mare e la seconda quindicina di agosto di montagna. O viceversa. Rimanderemo i viaggi all'estero a quando ci si potrà muovere in sicurezza, grazie a un passaporto vaccinale, che a mio parere è una garanzia per tutti.
Sì, ma... il primo viaggio dopo il Covid-19 dove lo farete?
Il nostro primo viaggio grande all'estero sarà quello "abbandonato" lo scorso anno, nelle Repubbliche Baltiche. A seguire, però, ci sarà New York, rimandato per i miei quarant'anni perché volevamo aspettare di avere Giacomo un po' più grande. Lo sarà... lo è già!
E voi? Quale sarà il vostro primo viaggio dopo quest'incubo chiamato Covid-19? Se vi va di raccontarlo, sui social o sul vostro blog, non dimenticate di taggare Trippando e Omio, così verremo a curiosare e potremo un po' viaggiare insieme a voi, almeno col pensiero!