Il viaggio senza. Da Cerkasy a Ivano-Frankivsk.
Piove dal cielo.
Piove tutto, piovono tutti...
Da Cerkasy a Ivano-Frankivsk
Questo racconto del viaggio di ritorno da Cerkasy a Ivano-Frankivsk ha una fondamentale peculiarità: è una storia di assenze...Manca il soggetto, che trovate al fondo del post del viaggio di andata su Girovagate...Ma manca la gente in generale.
Perchè il vuoto lasciato dalla consapevolezza di cosa stava accadendo, ci tolse il fiato, le parole, le lacrime... E il viaggio scorreva di conseguenza.
In silenzio, da soli, stanchi, affranti, dopo 3 giorni vissuti con così tante emozioni che ci avevano "spompato", svuotato di energie fisiche ma sopratutto nervose: il matrimonio di Sasha e Mariana, la giornata nella casa della Felicità con nonna Polya, il viaggio in treno da Ivano-Frankivsk a Cerkasy con il distacco da Yaky...In mezzo ci fu Kyiv, ma Bilka ci riportò sulla terra, coi suoi sorrisi sarcastici...
E il temporale (e che temporale...) sottolineò ancor più la sensazione di vuoto, di diversità del prima e del dopo che stavamo vivendo...Il vuoto era anche nelle architetture industriali, sulle cartoline dal finestrino che al contrario del viaggio di andata avevano presentato luce, colori, verde, e parafrasato allegria, volontà, speranza...Nessun altra persona, nessuno che gioca, nessuno che parla.
Tutto quel brulicare di sensazioni positive, che raccontavano di un popolo operoso, buono, semplice del viaggio di andata svanirono nel buio di ciò che cominciavamo a vedere come la fredda, unica, vera verità.
Improvviso, però, il sole decise di squarciare il buio dentro e fuori dal treno, dentro e fuori dalla realtà...
Chi siamo, noi, per lasciare che il mondo scivoli da solo, senza che il nostro Animo incida su quella che sarà la nostra vita?
Ma, di contro, con quale pretesa pensiamo di poter cambiare una realtà infinitamente grande dalla posizione di infinitamente piccoli?Il cielo, quello sempre uguale ovunque, quella sera non aveva nulla da dire.
E si spense... Un altro giorno era trascorso, e nulla fu mai più come prima.
I miei 12 giorni in terra Ukraina stavano per terminare, ma cominciavo ad elaborare un pensiero che sempre più cercava di uscire, di urlare, di farsi sentire nel mondo, almeno nel mio. E fu così che decisi di raccontarvi di un matrimonio, di una famiglia, di un viaggio ma sopratutto di un popolo che vorrebbe vivere felice, tranqulllo, semplicemente di quello che ha. Null'altro che vivere in pace.
Tocca a noi, ora, aiutarli a farsi conoscere.
Cominciando da Ivan Franko, e la città che porta il suo nome...Con Amore.Perchè il cielo è uguale, ovunque tu vada.
Grazie agli Amici tutti
Testo e foto di Ernesto De Matteis