Nell'ultimo anno sono stata in giro nel Chianti tre volte: due giorni, un giorno, un altro giorno; in varie stagioni dell'anno; da sola, in gruppo e in coppia. Tutte e tre le volte sono rientrata a casa con gli occhi a cuore e il desiderio di ritornarci non appena si fosse ripresentata l'occasione, come mi capita per tutti i posti belli (troppo) vicini a dove vivo per decidermi di trascorrervi un periodo più lungo. Ma non mi dispiace nemmeno quest'idea dell'esplorazione "a pezzi", in cui ogni piccolo viaggio va a formare il tassello di un puzzle che a ogni ritorno diventa sempre più ampio.
E così sono a darvi non un itinerario, ma qualche idea buona e dei posti assolutamente validi e provati per trascorrere qualche giorno nella zona di produzione del Chianti Classico, ovvero nel Chianti e in Val di Pesa. Che poi di Chianti se ne produca sempre meno bottiglie perché sempre meno compatibile coi palati moderni, è una storia da chiedere quando avete un buon bicchiere in mano. Chi mesce, nella zona, che sia in enoteca, in cantina o al ristorante, ne sa sempre a litri... e la storia dei Supertuscan che stanno pian piano prendendo il posto dei Chianti può sembrare inizialmente complessa (soprattutto se ve la raccontano che avete già bevuto un po'!), ma poi vi intripperà parecchio... Ma siccome qui si parla di viaggi (anche se le fughe col sommelier mi stanno piacendo parecchio), torniamo a noi...
Se si pensa a un giro tra i vigneti che producono il Chianti, è impossibile non pensare anche a un assaggio di vino. Che si tratti di un aperitivo, una degustazione o di un paio di calici in accompagnamento a un pranzo o una cena, c'è sempre il problema di mettersi alla guida. You'r Welcome è un network di aziende vinicole attraversate da strade bianche che sta sviluppando la mappatura di un fitto reticolo che conduce da un podere all'altro... e soprattutto da una cantina all'altra: niente sensi di colpa se si beve o si mangia qualcosa in più, nessun problema di patente (cosa fondamentale!)... e grazie alla possibilità di noleggiare bici anche a pedalata assistita, il tutto è facile e adatto a tutti.
In giro per il Chianti, non potete non fermarvi al Museo del vino a Greve in Chianti, un omaggio della famiglia Falorni al proprio territorio e alla sua storia, nato dalla volontà di Lorenzo e Stefano Falorni, che per anni hanno raccolto attrezzatura agricola per la coltivazione delle viti e la produzione del vino, di custodire e mostrare ai visitatori l’autentica cultura del vino chiantigiana, a testimonianza dell’evoluzione delle tecniche produttive del vino, dalla pigiatura, all’imbottigliamento, all’etichettatura.
La visita guidata parte dall'Enoteca Falorni (dall'altra parte della strada) e sono proprio i sommelier della più grande enoteca del Chianti che conducono alla scoperta del museo, con una sorpresa finale (spoiler: profumata!!)
Vi lascio un po' di indirizzi testati e approvati e mi riservo di tenere questo articolo in perenne aggiornamento, perché so già che tornerò... torneremo!
Prima o dopo la visita del Museo del vino, una tappa all'enoteca Falorni è assolutamente imprescindibile: una cantina enorme (certo, è la più grande enoteca della Toscana!), oltre 1000 etichette tra cui poter scegliere e una bella accoglienza da parte del personale, preparato e sorridente.
In giro nel Chianti, è tutto un vigneto e tutta una cantina, va da sé. Mi limito a segnalarvi con piacere le cantine che ho visitato. Ne aggiungerò altre man mano...
Dalle sue origini a oggi, il racconto che vi farà la Contessa Maria Giulia Frova, titolare della Tenuta il Corno e squisita padrona di casa non è solo una visita in cantina, ma un viaggio nel tempo, nella storia della sua famiglia, nella sua passione per il vino, ereditata dal padre.
Da provare anche una degustazione guidata con la contessa: la potete scegliere tra le experience e sì, vi garantisco che è una gran bell'esperienza, perché avrete davanti una persona che non vi risparmierà niente del suo sapere.
La Villa Le Corti, proprietà del Principe Corsini, è uno di quei posti effetto wow. Non solo la villa, ma anche (e, forse, soprattutto) il guardino, col prato (sotto cui si trova la cantina storica), il giardino all'italiana e lo splendido orto. Le cantine sono sia per il vino che per l'olio. Una nota di fascino, per me, è per la vinsantaia. Mi spiace non averla visitata in periodo di vendemmia, con le pigne ancora ad appassire sui graticci: ho già un valido motivo per tornare! Altra cosa che qua mi è mancata è stata la degustazione guidata... urge riorganizzare!
Mi fa strano inserire questo luogo insieme a posti splendidi, ricercati, curati e così via. Ma io sono questa: da bosco e da riviera, a seconda del budget, del momento, della compagnia... Quando viaggio da sola (cosa che non disdegno, peraltro!) tendo a fermarmi a pranzare in luoghi "veloci". E così, salendo verso la Tenuta il Corno, mi ha colpito il nome di questo circolo. Un posto semplice, frequentato (affollato, direi!) a pranzo da lavoratori della zona, evidentemente clienti abituali, ma anche da tanti turisti di passaggio sulle vie del Chianti. Un posto accogliente, sincero, indubbiamente semplice, ma di gran gusto. Immaginatevi un circolo di paese fermo agli anni '80: ho fatto un tuffo nella mia infanzia (anche se figuriamoci se una signorina come me frequentava circolini, all'epoca!) e gustato un bel tagliere accompagnato da un buon bicchiere. Ho indagato un po' sul nome del locale. Una delle bariste mi ha parlato di un luogo abitato da una persona che aveva fatto la resistenza... Ma non sono riuscita a captare oltre... Dite che è il caso di tornare e approfondire?
Si tratta dell'osteria della Tenuta il Corno. Raccontando la visita in cantina e la degustazione, non ho detto che la Contessa Frova è anche una chef professionista. All'Osteria del Corno si possono assaggiare (e mangiare, le porzioni sono generose!) le sue ricette, che affondano le radici nella storia del territorio e della sua famiglia.
Ambiente splendido, curato, ricco di particolari, con anche tavoli all'aperto, in estate, vista inclusa... E cibo ottimo: gustoso e semplice. Va da sé che si beva anche bene!
A volte capita di occuparsi della guida, perché sai che stai viaggiando con una persona che ci tiene a bere bene. E così, in giro per il Chianti, tu guidi e lui cerca un posto dove cenare... E arrivi qui. Cioè, io ci sono arrivata dopo aver volutamente sbagliato strada ed essermi inerpicata tra i vigneti fino al Castello di Gabbiano (wow, wow, wowissimo!), dove è già previsto un nuovo giro per esplorare la cantina... Ma dicevo del Cavaliere di Gabbiano: è il ristorante del Castello di Gabbiano. Bellissimo l'interno, molto bella e romantica la terrazza per le cene estive, accoglienza molto elegante. Grande gusto, splendide presentazioni, possibilità di optare per percorsi a 4 o 6 portate, con relativi abbinamenti di vini della tenuta. Non economico, ma l'esperienza vale!
È l'osteria della Villa Le Corti, affacciata sulla barriccaia. L'ambiente è bellissimo: non so perché, ma quando sono entrata dentro mi è sembrato di essere in un enorme vagone ristorante d'antan. Sono stata qui durante un evento (la presentazione del progetto You'r Welcome) e non ho pranzato dentro il ristorante, ma in una sala della villa (eh, meraviglia)! Grande cura e grande semplicità. Ma, soprattutto, delle delizie vegetali da perdere la testa. E no, non sono vegana... ma dopo aver visitato l'orto ho capito da dove derivava il gran gusto!
Se avete in programma un giro di qualche giorno nel Chianti, non posso non consigliarvi la Tenuta il Corno, che dispone sia di camere (enormi, con arredamento e complementi wow, ma ve l'ho già detto che la Contessa Frova è una che se ne intende!) che di appartamenti in self catering (pure con arredamento e complementi wow, lo standard è il solito) che offrono tutte vedute niente male.
Ogni camera o appartamento ha a disposizione (numerato!) un gazebo bordo piscina... e poi c'è lei, la piscina vista Paradiso, che vi rimarrà negli occhi e nel cuore fino a che non ci ritornerete... e ancora e ancora...
Ah, la colazione: notevole. Per l'allestimento, la qualità, la varietà dei prodotti. Varrebbe un giro in Chianti solo quella!
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