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In Liguria ma non al mare: Dolceacqua
Mi piace pensare a e parlare di Dolceacqua. C'e' qualcosa di speciale e forte che mi lega a questo paese dell'entroterra Ligure, poco lontano dal confine con la Francia.
E' un paese arroccato verso la montagna, un paese dal retaggio spiccatamente medioevale, diviso in due dal fiume Nervia. I due bellissimi borghi hanno caratteristiche diverse, ma val bene la pena passeggiare sia da una parte che dall'altra per gustarsi appieno l'atmosfera e la quiete.
Dolceacqua fa parte delle località selezionate dal Touring Club Italiano e ha ottenuto la Bandiera Arancione.
Basti pensare che anche Claude Monet, passando da queste parti, dedicò quattro opere al famoso ponte che unisce i due borghi e lo definì "gioiello di leggerezza".
Il ponte medioevale, infatti, costruito "a schiena d'asino" è uno dei simboli principali di Dolceacqua.
Per me non c'è visita a questo paese che non comprenda la traversata sul ponte; e vi assicuro che la salita è piuttosto ripida, ma la vista da lassù è davvero piacevole.
Tra i due borghi, prediligo quello costruito sull'antico nucleo originario, chiamato "Terra" che si srotola alle pendici della collina sulla cui sommità svetta il Castello dei Doria [si può visitare, ingresso a pagamento].
Le strade strette, le case vicine e distanziate dagli archi rendono l'ambiente particolarmente suggestivo. Durante l'estate poi è davvero un piacere godere dell'ombra e del fresco che sale dai carrugi.
L'altra parte del paese, che si chiama "Borgo" ed è di formazione ottocentesca, ha anch'essa strade strette e non percorribili con le automobili, ma le case lì sono poco più distanti e danno più respiro. Questa parte è molto più simile ad altri borghi liguri dell'entroterra.
Se decidete di fermarvi per una visita a Dolceacqua non potete andarvene senza una bottiglia del famoso vino che viene coltivato solo in questa zona: il Rossese di Dolceacqua, appunto.
Oltre ad abbinarsi molto bene con carni e funghi, è uno dei pochi vini che bene si sposa anche con i carciofi.