Intervista a Sara Paolucci: quando passione e lavoro si incontrano...in viaggio
Riprendiamo con piacere L'Intervista del Mercoledì. La prima a sedersi, dopo la pausa estiva, sulla poltrona viaggiatrice della Signora Trippando è Sara Paolucci, blogger di viaggi per lavoro e per passione. Conosciamola meglio!
Quando hai iniziato a viaggiare e come ti sei appassionata ai viaggi?
Ho iniziato a viaggiare piuttosto tardi, con Marco, il mio compagno. Il nostro primo viaggio è stato il giro dell’Irlanda, in auto. Quello che forse rimane il mio preferito o comunque uno dei più belli. Poi appassionarmi è stato facile. Me lo avevano detto: una volta che inizi poi non smetti più! E così è stato!
Sei una grande viaggiatrice: quale paese che hai visitato ti ha colpito maggiormente?
Beh di certo il Vietnam è un paese che mi ha colpita molto. Di quelli che ho visitato il più diverso da noi, dalla nostra cultura occidentale. È come se fosse tutto indietro di trent’anni. Ma non “indietro” in senso negativo, è solo tutto più semplice. Spostarti con i loro mezzi di trasporto (noi abbiamo attraversato tutto il paese in autobus), con i loro ritmi, ti costringe a rallentare, a prendere le cose come vengono. Non puoi fare programmi e quindi ti abbandoni al corso delle cose. E poi rivaluti tutto, ricalcoli tutte le distanze, le priorità. Dai un peso diverso al concetto di “avere” e ti concentri un po’ di più sull’ ”essere”. Ti stupisci di un nuovo concetto di accoglienza e di condivisione.
E poi c’è Genova, la città che più amo al mondo. È stato amore a prima vista. Ha un’energia particolare, sento che c’è un legame profondo con quella città, che non ho ancora capito da dove provenga. La sua storia è straordinaria, una città che è rinata da un degrado che l’ha logorata per anni. Una città splendida, tanto nella sua eleganza quanto nei carruggi più autentici e sporchi di vita vera.
Quando viaggi, come ti poni nei confronti delle culture e abitudini proprie del paese che stai visitando?
Sono una persona che si innamora spesso, e in tutti i luoghi che ho visitato mi sono resa conto che quello che mi tocca di più, sono sempre e comunque le persone, il loro approccio alla vita e al diverso, le loro tradizioni. Ora che ci penso la cosa più bella è che non ho mai trovato un luogo ostile, dove la gente non fosse felice di accoglierti e raccontarti la propria terra. In Vietnam per esempio, c’è una delicatezza particolare e un rispetto dello straniero che non ho mai trovato altrove. In Irlanda le persone sono gioiose, ti accolgono cantando e vogliono solo fare festa con te, da qualsiasi parte del mondo stai arrivando. Dei siciliani, invece, ho percepito l’urgenza di raccontarti che la loro terra è diversa da quello che sembra. O meglio che c’è un altro lato della medaglia e che questo lato è davvero straordinario.
Quando viaggio cerco di assorbire tutto ciò che quella terra ha darmi, di essere meno invadente possibile e predispormi all’ascolto. Conoscere persone e tradizioni diverse è il mio senso ultimo del viaggio. Adoro chiedere della storia, delle abitudini, sbirciare dentro le case. E quando trovo qualcuno del posto che ha voglia di raccontarsi mi sento davvero fortunata, e grata. Quel punto di contatto che si crea, con una scintilla, a me commuove sempre.
Lavori nel settore turistico: come questo fatto influenza il tuo modo di vivere e di viaggiare?
Premesso che adoro il mio lavoro perché sostanzialmente mi permette di fare quello che amo più di ogni altra cosa al mondo - ovvero scrivere -, poterlo fare nel settore dei viaggi non è stata tanto una fortuna, quanto un vero e proprio terno al lotto. Si tratta di viaggiare ogni giorno, anche se solo con la mente. Si tratta di studiare, leggere, conoscere il mondo. E poi sì, questo ha influenzato molto il mio modo di viaggiare. Capire tutte le dinamiche che ci sono dietro una prenotazione, che si tratti di un viaggio organizzato o di un volo low cost, ti fa essere più consapevole. Spesso parlo con persone – i nostri clienti, ma anche amici, familiari, persone incontrate in viaggio – che sono furiose per cambi operativi, voli annullati, mancate prenotazioni. Conoscere quali sono le dinamiche che stanno dietro ad un viaggio di qualsiasi tipo, ti fa capire PERCHÈ certe cose accadono, così poi eviti di prendertela con la prima persona che ti ritrovi davanti. Questo è anche il motivo per cui TUI.it usa con i suoi clienti sempre la massima trasparenza: se le persone capiscono, prenotano e viaggiano più consapevolmente.
A proposito di TUI.it, c’è stato un cambiamento nelle ultime settimane o sbaglio?
Beh, più che un cambiamento c’è stata una vera e propria rivoluzione. Un progetto costato sudore e fatica, ma che ci sta dando una soddisfazione davvero impagabile. Poi al di là del tempo e delle energie investite, c’è stata proprio la scelta di uscire dal coro di un mercato che ormai era cristallizzato: prodotti tutti uguali e siti tutti uguali. Abbiamo individuato le diverse tipologie utente – che alla fine sono le diverse tipologie di viaggiatore –, abbiamo studiato le loro esigenze e infine vi abbiamo dato risposta. L’area Pacchetti Vacanze sarà il nostro cavallo di battaglia. Questa sezione unisce i soliti pacchetti vacanza - selezionati però in base al rapporto qualità/prezzo e “ripuliti” del prodotto scadente - a delle combinazioni scelte in base agli orari di volo più comodi, alla posizione strategica dell’hotel e ovviamente alla convenienza del prezzo. È un po’ come se il nuovo TUI.it facesse il lavoro dell’agente di viaggio no? E io sono molto entusiasta di questa cosa. Si capisce?
Ecco cosa Sara dice di sè:
Sono Sara Paolucci e vivo a Riccione, anche se sono nata e cresciuta nelle colline tra Marche ed Emilia-Romagna, le più belle che ci siano al mondo. Sono sempre “quella piccolina col caschetto”, sono socievole ed espansiva, ma arrossisco per un niente. Sostanzialmente scrivo, per piacere, sul mio Travelgum, e per lavoro, come social media specialist e community manager di TUI.it. Oltre a scrivere, le mie passioni sono viaggiare, cucinare per le persone che amo, fare i sudoku e le parole crociate più difficili, curare il mio giardino, guardare film per cui puntualmente piango a dirotto, fotografare e correre.