L'Italia che volete: inevitabile post post #elezioni2013

partenza

Non posso far finta di nulla

Tra la neve e la pioggia c'è stato uno spiraglio di sole. Domenica, verso mezzogiorno. Io ed Enrico abbiamo lasciato il TopoMarco con NonnOreste e siamo andati a votare. In bicicletta. Con i bagliori di sole e la speranza nel cuore. La speranza di un Paese migliore. Per noi e per nostro figlio.

Adesso mi domando se hanno figli anche gli altri italiani. Quelli che sono stati a casa. E quelli che non hanno voluto cambiare. Scusate, brava gente, ma se prima si andava a rotoli, pensate che non cambiando andremo meglio? O a voi sembrava di andare bene, prima? No, perchè se dalle vostre parti si stava bene, passate la ricetta che la proviamo anche noi!

Anyway. Questa è l'Italia. L'Italia che volete. Io non la voglio. Non mi ci rispecchio, non mi rappresenta. Alzi la mano chi è rappresentato! Alla TV, tutti sono contenti di aver vinto. Di qua dallo schermo ne ho visti pochi brindare.

La Norvegia mi aspetta. O la Danimarca, o la Svizzera. Da stasera inizieremo a pensare all'espatrio. Seriamente. NonnOreste viene con noi. Lui, ormai, fa coppia fissa col TopoMarco. Che adesso gli tira anche i baci per salutarlo.

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