L come Libri... di viaggio, in viaggio...

A volte tra trippando's blogger c'è telepatia. Qualche giorno fa Sara ha chiesto, sulla Pagina Facebook di Trippando (a proposito, la seguite, vero? sennò cliccate qui!) qual era il nostro libro di viaggio preferito. Ecco. Alla lettera L del mio lentissimo ABC dei viaggi ho sempre pensato alla L di libri.

europa

Innanzitutto perchè un libro è, in sè, un viaggio. Un viaggio con la fantasia. Un viaggio metafisico. Di qualsiasi argomento tratti (io leggo romanzi, non saggi politici, eh!) è un viaggio in un'altra dimensione o epoca. E' conoscenza di personaggi affascinanti ed intriganti. Ma io ho la fissa dei viaggi. E, da un pò, mi è venuta la "lettura tematica". Ovvero: compro e leggo libri ambientati in zone del mondo che in quel dato periodo mi affascinano. Ho avuto il "Periodo Sudamericano". E chi meglio di Isabel Allende riesce a descriverlo? Valparaiso... mi sembra di esserci stata decine di volte! Inutile dire che mi sono "bevuta" tutti i suoi romanzi in un'estate o poco più. Poi c'è stato il "Periodo Afghano". Da quando ho scoperto Il Cacciatore di Aquilone (il migliore, quanti pianti!) ho iniziato a leggere romanzi su romanzi ambientati nella martoriata terra di vento e passione. Indubbiamente è "causa" di un libro -La Bastarda di Istanbul- il mio grande desiderio di visitare la città più occidentale d'oriente (o più orientale d'occidente). E' meraviglioso come un libro ti possa portare con sè, montare su un aereo e in men che non si dica farti atterrare nel suo mondo. Che incanto! un altro libro mitico è l'unico che ho letto due volte. Consecutive, ovvero, appena l'ho finito, l'ho ricominciato da capo. Si tratta di Venuto al Mondo, di Margaret Mazzantini. Non ci si può non innamorare della sua Sarajevo. Bombardata, martoriata. e tuttavia piena di fascino ed amore.

Ma questi sono i libri che tengo sul comodino o che leggevo (l'imperfetto si riferisce all'epoca ante-Marco) sotto l'ombrellone.

Ci sono anche i libri in viaggio. Quando sono on the road non riesco a concentrarmi su un romanzo e mi rifiuto di leggere giornali e riviste (il mio precetto è che in ferie si stacca dal mondo!). Allora ci sono le guide: leggo e rileggo di luoghi già studiati prima della partenza. Leggo storia, curiosità, imparo tutti i ristoranti della zona... una mania! Non vi dico quanto mi sfotte l'ingegnere... Ogni tanto prende la guida che sto leggendo e m'interroga. Risate! Io non sono mai preparata (leggo, leggo ma poi mi ricordo solo quello che la mia mente vuole!) e lui mi fa: "Sei sempre con la guida in mano e non l'hai ancora imparata!". Beh, se non era un personaggio, non era il mì marito!

Ma questi sono i libri. Poi c'è IL libro. Me l'ha regalato la mia mamma per Natale qualche anno fa. Indubbiamente il regalo più azzeccato di sempre. Si chiama "Europa, le strade del sogno" ed è un volume pressochè enciclopedico. Ha percorsi fantastici (cioè: fattibili, ma soldi e ferie permettendo... sono io che ci fantastico su!) ed immagini meravigliose. Lo sfoglio ogni tanto. Quando davvero vorrei ma non posso. Di quei libroni mi ce ne vorrebbe uno per ciascun continente. Ma, chiuso il libro, l'effetto placebo può durare qualche minuto. Una mezz'ora al massimo. Ma non è il viaggio. Non è esperienza. I libri aumentano ancora di più la voglia di viaggio. E allora, via a programmare una nuova partenza!

E voi? Che rapporto avete con i libri di viaggio e in viaggio?

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