È parecchio tempo che non scrivo nella rubrica Pillole di (Travel)Blogging e ringrazio Intellifluence che invece mi ha invitato a parlare nuovmente di questo, a guardarmi dentro, a ragionare (tra me e me e, di conseguenza, con voi), sul vivere di web nel 2021. Non è banale farlo, in piena pandemia (perché così è, ancora...), da parte di una persona che quattro anni fa ha mollato tutto per vivere di blogging.
Come segnala questo articolo di AZ Big Media, nel mondo del web, in generale, vince chi ha un approccio empatico e multicanale. Chi vive (bene) di web ed è a tutti gli effetti un influencer, lo è perché è presente su più canali. A prescindere che uno abbia iniziato sul blog, su Instagram o su YouTube, adesso è su tutti e tre e ci lavora costantemente.
Ogni canale ha il suo registro, spesso anche target diversi. Però è sempre necessario esserci, conoscere il proprio pubblico (relativo a quel canale) e rivolgersi a esso sempre in maniera cordiale, coinvolgente. Empatica, in una parola.
È l'empatia che fa avvicinare il pubblico. È l'attenzione a chi legge o guarda che rende il pubblico affezionato, fa sì che ci sia quella strana azione del "segui" e che venga fatta in maniera convinta, sicura, che ci sia l'intento di seguire davvero, l'interesse verso quello che l'influencer fa o dice. In molti ambiti, l'influencer è sempre più divulgatore di contenuti.
Per me che sono partita dal blog e che amo scrivere, essere su Instagram è sempre stata un po' una forzatura. Così come le parole mi escono fluide, le immagini per me sono un ostacolo insormontabile. E allora anche lì cerco di compensare con i pensieri. Le immagini sono solo degli spunti sui quali o grazie ai quali riflettere, parlare, condividere.
YouTube è stato per me una scoperta dell'ultimo anno e mezzo, spinta dal marito che ne è appassionato e che cura i nostri video di viaggi e tutti i montaggi e le musiche. Chacchierare di libri (ma presto inizierò a chiacchierare anche di viaggi, oltre che a mostrarli) è stata per me una scoperta bellissima. Dal "dover" pensare a qualcosa da dire anche su YouTube "perché se vuoi vivere di web devi esserci" al voler stare sempre davanti alla telecamera, per me il passo è stato brevissimo.
Per quanto i viaggi, che da 10 anni sono i focus di questo portale... Eh, la situazione è cambiata, con la pandemia e, a mio parere, tuttora in evoluzione. Vedere la propria fatturazione abbattuta non è di certo banale. Non è stato semplice tenere botta. Ho visto colleghi cambiare mestiere e mi piange il cuore. Io ho messo nuovamente in gioco il mio titolo di studio e ho integrato, sto integrando, con collaborazioni "extra Trippando".
Il mio invito, per chi vuole diventare un punto di riferimento sul web nel mondo dei viaggi, è ad aspettare. E nel frattempo cercare di essere presente, molto presente, sul web.
Torneremo a vivere di quello che amiamo fare, abbiate fiducia!
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