Una giornata da Trippando - La giornata tipo che non c'è
Passare una giornata con me e con il mio cervello sempre in movimento, in un costante e caotico multitasking? Beh, diciamo che non lo augurerei neanche al mio peggior nemico, però se proprio ci tenete… che posso dirvi?
Difficile descrivere la propria giornata tipo se si è un freelance, mi sa, per di più come i freelance di adesso... nuova tipologia di precariato, insomma. C'ho pensato e ripensato, ma la mia giornata tipo non esiste. Io, giornalista freelance prestata all’editoria, ho tremila impegni, tutti diversi ma in fondo anche uguali. Posso semplificare (tanto) dicendo che forse ho tre tipi di giornata: quella che passo incollata al pc, tra correzioni di bozze, articoli da fare per le varie testate con cui collaboro, coordinamenti vari, uffici stampa e chi più ne ha più ne metta; poi c’è la giornata di pura consulenza editoriale, amministrazione e logistica ed è praticamente quella in cui io ignoro i social e loro ignorano me; e poi la giornata “commerciale”, quella sempre a caccia di clienti, in giro in qua e in là. Perché bloggare è entusiasmante e dà carica ed energia da vendere, ma s’ha da campa’!
Oltre che per Trippando, scrivo per diverse testate e quindi l’ideazione e la stesura di articoli, di fatto, sono il mio pane quotidiano. L’idea di un blog mio è ancora in fase embrionale. Arriverà, con calma e al momento giusto. Ogni “posto” in cui scrivo ha il suo registro, il suo stile e ogni volta bisogna adattarsi. Per altro tutti in wordpress e presto – me lo sento – pretenderò di accedere ad un sito con le credenziali di un altro! Ora poi, e la Signora Trippando ne sa qualcosa, ho cominciato a ideare e formulare interviste pure nel cuore della notte... Speriamo che i lavori fatti di notte non si vedano di giorno…
Bloggo di sera, dopo cena (avendo eliminato la televisione dalla mia vita all’80%) prima di andare a leggermi un libro, o al mattino presto, prima di partire. Spessissimo mentre pranzo di fronte il pc o con lo smartphone in mano posto, taggo, linko, twitto. O nel fine settimana mentre faccio le faccende di casa. Ah, a proposito di fine settimana… la Signora Trippando ci ha detto: “Pensate alla vostra giornata tipo dal lunedì al venerdì, non al sabato e alla domenica perché è troppo facile!” Macché, i freelance non conoscono né sabato né domenica spesso.
E molto di quello che scrivo (su Trippando e non) generalmente – per ottimizzare i tempi – lo penso e rielaboro mentre percorro km su km in auto, tra Lucca e Firenze, Lucca e Pisa, Lucca e quasi tutte le altre province della Toscana. E appena arrivo a casa urge la scrittura, altrimenti mi dimentico tutto e soprattutto rischio che le idee si sovrappongano nel gran caos della mia mente.
Il treno è un altro di quei luoghi in cui le idee possono accavallarsi oppure stare in silenzioso ordine, sia le idee di scrittura, sia le idee di viaggio.
Insomma mentre sono in viaggio verso le mie mete lavorative o verso casa, il cervello non sta mai fermo. E quello è il momento in cui, beato bluetooth, ne approfitto per fare qualche telefonata ad amici vicini e lontani, nel mentre osservo ciò che mi sta intorno e ne traggo ispirazione: paesaggi, canzoni che passano alla radio, persone che sento o che incontro anche solo con lo sguardo… E magari prima di rientrare per cena mi fermo a trovare qualche amica per fare due chiacchiere… le cosiddette chiacchiere di fine giornata. Se non riesco a fermarmi prima, talvolta magari le invito a casa per un caffè dopo cena e sistematicamente mi trovano al pc… a far che? Mah, indovinate un po’ voi!!!