
La mia vacanza sulla neve all'insegna del ben stare, del relax, dello stile: Corvara, Col Alto
<<Babbo, ma perché siamo venuti a sciare?>>
<<Chiedilo a mamma: è lei che ha insistito tanto>>
Il Toparco pigrone, che dura fatica a stare una giornata con gli scarponi ai piedi ha fatto diverse volte questa domanda al suo babbo, durante la nostra settimana sulla neve. E sempre ha avuto la stessa risposta.
Se mi leggete abitualmente, avrete capito che non sono una gran sportiva, anche se ultimamente mi sono data alle passeggiate (mentre faccio telefonate di lavoro, però, così ottimizzo!), altrimenti ingrasso nuovamente e vorrei evitare, vista la fatica degli ultimi tempi per tornare dalla pancera al perizoma.
Però c'è uno sport che amo alla follia e questo è lo sci. Lo sci, per me, è uno sport per l'anima, oltre che per il corpo. Sciando non penso, perché sono impegnata a tenere gli sci paralleli, a seguire le traiettorie proposte dal maestro (perché al marito non sto dietro... e allora la lezione collettiva è perfetta e anche quest'anno super gruppo e grandissima maestra Karen!) e soprattutto perché non devo cadere.
Perché chi cade è perduto e io, coi miei chiletti in più, se cado sono finita. Rovinata. Se cado mi spacco un ginocchio (immagine delicata, eh!) e non posso più sciare. Invece io voglio sciare. Devo sciare. Sciare mi fa staccare dal mondo. Siamo io e la neve. Io e l'aria fredda sul viso. Io e le montagne più belle del mondo. Sciare, per me, è vacanza vera, l'unica in cui libero la mente.

Abbiamo sospeso la settimana bianca per due anni, perché con Giacomo piccolo io e il consorte avremmo comunque dovuto sacrificarci, per poter sciare entrambi e quest'anno ho deciso io, d'imperio, di tornare a Corvara.
Di replicare la settimana più bella della mia vita, di cui avevo scritto qui: stessa location, Corvara, perché offre dintorni ricchi di piste per tutti gusti e tutti i livelli di sciata; stesso hotel, il Col Alto, perché è un ambiente stilosissimo in cui ci si rilassa già a non far nulla ed offre dei servizi imbattibili; stessa scuola di sci per me e Marco, con l'aggiunta dello Ski Kinderland per il Topacomino, un servizio davvero eccellente per piccolini scolarizzati!

Sciando si spendono energie fisiche, anche se si recuperano quelle mentali. E allora c'è bisogno di comodità e all'hotel Col Alto di Corvara ce ne sono davvero tante... così tante che non sempre si riesce a sfruttarle tutte.
C'è il servizio navetta per gli impianti, che passa in continuazione e, soprattutto per chi ha, come me, due monellini da gestire, è tantissima roba.
Ha la pista che arriva direttamente dietro l'hotel, per cui è possibile rientrare, fighissimamente, con gli sci ai piedi. Non ho mai avuto questo privilegio, perché il Toparco tre anni fa e il Topacomino adesso vogliono la mamma; ma potete immaginarvi la soddisfazione del consorte a rientrare in hotel, l'ultimo giorno, sci ai piedi col suo bimbo grande, che, dopo essere arrivato primo alla gara di fine corso ormai si sente il re delle nevi.
C'è il deposito sci e scarponi comodissimo e confortevole: il luogo che tutti i giorni ha ospitato la mia frase celebre: <<se non mi garbasse sciare, il momento in cui mi tolgo gli scarponi e metto le ciabatte sarebbe il più bello della giornata>>. E invece. Invece a me piace sciare, anche se trovo gli scarponi un tantino inadatti ai miei polpacciotti...

Ma torniamo al Col Alto e alle due sale giochi attrezzatissime, per bambini (con una tata dedicata) e ragazzi (ommioddio, il toparco bazzica già questa!), al bar con il camino sempre acceso ed il signor Mario, il barman, che è lo stile fatto persona (e sì, ogni volta lo devo dire: sembra uscito da un film con Jerry Calà), alla piscina, al centro benessere. Ehm.
Il centro benessere. La volta scorsa avevo frequentato assiduamente la parte saunistica, per poi scoprire, una volta tornata a casa, che in pancia c'era una nuova creatura: il Giacometto, che aveva resistito a tutta. Stavolta, il pomeriggio, c'era lui da far riposare ed io mi sono "sacrificata" rilassandomi nella vasca da bagno.

Anche stavolta ci siamo goduti poco il centro di Corvara: un po' perché il Col Alto basta a sé stesso, un po' perché i miei bimbi, già tenerli buoni durante la cena è un'impresa. Ehm.
La cena: per i bimbi c'è una cuoca a disposizione, in sala, che prepara loro sul momento sugose pastasciutte e corroboranti cotolette (e molto altro, ma i miei tipetti hanno poca fantasia!), mentre per gli aduti ogni sera c'è un un menù gourmet (con quattro variazioni per ogni portata), oltre ad un grande buffet di antipasti e insalate, che due giorni alla settimana si trasforma nel Paese dei Balocchi, con il buffet di dolci, super, e il buffet di strudel, una roba indescrivibile e inenarrabile. Una gara all' "eleggiamo il migliore" che finisce rotolando. Per noi se la battono il classico di frolla e quello con frolla al cioccolato e ripieno di pere. Ci vorrebbe una garetta extra, solo tra quei due!
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