La Notte dei Musei a Praga
Durante il secondo giorno (14 giugno 2008, n.d.r) della meravigliosa settimana trascorsa a Praga, ho visto un "banchetto" nei pressi del Rudolfinum, la maestosa sede della filarmonica praghese.
Siccome la curiosità è femmina, mi sono avvicinata ed ho scoperto che era la pubblicità della Museum Night, la Notte dei Musei, che sarebbe stata la sera stessa. Presa dall'entusiasmo, ho fatto incetta degli opuscoli illustrativi ed ho iniziato a "studiare" le varie iniziative previste. Oltre all'apertura gratuita fino a mezzanotte ed oltre dei musei statali, molti di essi ospitavano dei concerti (per la gioia del mio accompagnatore, Enrico) e gli autobus, attivi e gratuiti fino alle 00.30 effettuavano percorsi ad hoc per trasportare le persone da un evento all'altro. Dire che ero elettrizzata è il minimo. Ovviamente, abbiamo cambiato e scombinato tutti i nostri programmi in maniera da vivere appieno la Notte dei Musei di Praga.
Quel pomeriggio siamo rientrati presto in hotel, in modo da fare una doccia veloce, vestirci in abbondanza (il ricordo del freddo di quella sera non batte quello del mal di piedi ma gli si avvicina parecchio...) ed andare a cena prima possibile. Nonostante io ed il mio compagno di viaggi (e di vita) si sia due ritardatari cronici, quando qualcosa ci interessa davvero riusciamo anche ad essere puntuali. Ed eccoci alle 19.30 in punto a sfamarci di gulasch da U Supa, sulla Celetna, per poi dirigerci verso il Ponte Carlo, attraversarlo al ritmo dell'immancabile swing in direzione del Museo Nazionale della Musica, nel quartiere di Malastrana, per assistere ad un concerto degli allievi del conservatorio praghese.
Ascoltato il concerto e visitata en passant l'esposizione di strumenti musicali, abbiamo preso l'autobus diretto verso la Città Vecchia e siamo scesi nei pressi del Rudofinum. Anche in quella splendida cornice ci attendeva un bel concerto di musica classica.
Ma la notte era ancora giovane e via di nuovo sull'autobus in direzione Hradcany (Piazza del Castello), per vedere la zona del Castello di Praga di notte, ammirare da lassù i quartieri bassi e visitare un museo (data l'ora della visita, non ricordo nemmeno più il nome) che ospitava una mostra di coloratissime stampe giapponesi.
A questo punto, il nostro programma si era esurito e, dato che si avvicinava anche l'orario dello stop degli autobus, ci siamo diretti verso la fermata più vicina. L'affollamento era notevole. Ma anche gli autobus erano pienissimi. Prima di poter salire su uno, ne abbiamo visti passare molti che tiravano dritto. Immaginatevi la mia agitazione, mista a stanchezza, a freddo...oddio!!
Saliti alfine su di un autobus, avevamo visto dal percorso che sarebbe dovuto passare di fronte al nostro hotel. Evvai!! Ed invece no, passava nei pressi del nostro hotel e poi deviava su un raccordo per dirigersi nuovamente...verso il Ponte Carlo...NOOOO! A mezzanotte e mezzo, mezzi sbriciolati ci siamo ritrovati a piedi davanti al Ponte Carlo. Di taxi nemmeno a parlarne. Ci siamo quindi incamminati verso l'albergo. Sono stati i chilometri più lunghi della nostra vacanza a Praga. Vacanza. In quei momenti non sembrava davvero una vacanza. Ma è andata. Ne è valsa la pena. La serata è stata bellissima. Ma nella gara tra freddo e mal di piedi, il mal di piedi ha battuto il freddo: 2 a 1.