La Taverna di Merlino a Sarteano, dove la magia è di casa

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Immaginatevi un posto piccolo, accogliente e profumato di Ragù appena fatto.
Una locanda piena di magia e di storia, ricca d’amore e passione, dove il viandante stanco si può rifocillare davanti ad un profumato bicchiere di Rosso di Montepulciano facendosi coccolare dalla cucina e dai racconti dell’ostessa.
Ebbene signori, questo posto esiste ed è La Taverna di Merlino a Sarteano, sulla strada provinciale appena fuori le mura della città e a due passi da un grosso parcheggio.

Appena entrati veniamo accolti dalla titolare, la signora Gloria la quale salutandoci con un sorriso ci fa accomodare ad uno dei tavoli  della taverna.
Quando vado in un posto adoro assaggiare i piatti locali e quindi mi metto completamente nelle mani della proprietaria la quale mi consiglia il loro piatto forte i PICI in tutte le loro varianti di sugo.
Per ingannare l’attesa ci viene servito un vino della casa a dir poco sublime dall’intenso odore fruttato e vagamente speziato, il gusto rotondo e debolmente tanninico, ma ben strutturato vista la quantità di archetti che si formano facendo roteare il dolce nettare nel bicchiere e la lentezza con la quale le lacrime scendevano.

Rosso di Montepulciano
Rosso di Montepulciano

Dopo una breve attesa arrivano i pici che ci vengono serviti con sugo all’Aglione, al Cacio e Pepe, al Ragù e all’olio con briciole di pane raffermo tostato.
Le versioni sono tutte squisite, ma la cosa più interessante da dire è che i pici vengono fatti in casa da loro, le donne della Taverna di Merlino.

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Da brava appassionata di cucina chiedo: “Ma come si fanno i PICI??”
Signori e signore, niente di segreto e niente di più semplice! Impastare farina, acqua e sale, fino ad ottenere un impasto consistente. Fare riposare per una decina di minuti il composto e  poi spianatelo con il matterello fino ad ottenere uno spessore di circa un centimetro e successivamente dividerlo in listarelle di un centimetro. Lavorate la pasta facendola rotolare sulla spianatoia con le mani fino ad ottenere un lungo spaghetto piuttosto grosso ed avrete ottenuto UN PICIO.
Dopo questa breve digressione da food blogger ritorniamo alla narrazione al nostro pranzo fatto di tradizione e sapori locali e alla terza mandata di PRIMI composta da due differenti versioni di RAVIOLI:
I ravioli ripieni di Ricotta e tartufo conditi con crema di formaggio e i più classici ricotta e spinaci con burro e salvia, entrambi buoni, entrambi fatti in casa “Merlino”.

Sazi, ma dotati di stomachi avventurosi e sprezzanti del pericolo dell’indigestione abbiamo voluto concludere il pranzo con una tenera e saporita tagliata di manzo al rosmarino con patate arrosto ed un caffè.

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Come saluto ci siamo fatti raccontare dalla signora Gloria la storia della Taverna un tempo bottega di un artigiano il quale aveva il deposito nella parte retrostante addossata alle possenti mura cittadine.
Una volta iniziati i lavori di ristrutturazione per trasformarla in una locanda è stato individuato un punto, dove adesso sorge la piccola corte che dà luce agli ambienti interni, in cui era presente un pezzo di pavimentazione storica. Grazie a questo ritrovamento tutti gl’interventi sono stati improntati su una logica di recupero sensibile usando quando necessario materiali simili a quelli già presenti.

La taverna di Merlino non è solo un posto dove si mangia bene e si spende il giusto, ma è un posto pieno d’amore per gli altri e per la propria terra, un luogo in cui ci si sente a casa propria; e chi è abituato a viaggiare sa che questa magia non è affatto facile da realizzare.

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