Narni sotterranea x 2
Abbiamo deciso che un racconto dettagliato di umori, sensazioni e emozioni provate sabato scorso grazie all'educational di Narni Sotterranea era troppo poco.
Allora s'è deciso di farne uno a 4 mani seguendo lo schema dell'intervista doppia resa famosa da le Iene.
Cercheremo così di moltiplicare i sentimenti scaturiti a noi 5 (perchè con noi c'erano anche Halyna, Fabrizio e Catia) dalla vista della fascinosa Narni e dalla scoperta della di lei nascosta parte...
1 - Arrivati a Narni: prima impressione...
Ernesto: 32 anni fa un ragazzino arriva affascinato a Narni, valica le sue mura, attraversa le porte. Oggi è tutto più moderno: il parcheggio, l’ascensore… ma la magia è la stessa!!!
Laura: Non sempre, la morte, declina la fine di tutto, neanche di chi la vita l’ha persa ormai tanti secoli fa . Dopo un piacevole tragitto, tra serpeggianti strade umbre, arrivo a Narni e la prima cosa che noto è: che mi piace... tanto.
2 - Attraverso il centro storico: chiese, palazzi, scorci...
E: ripercorro la meraviglia dell’antico comune medievale, costellato di palazzi nobiliari e di inserti che testimoniano la romanità antica, dalla piranesiana decadenza del ponte d’Augusto al riutilizzo di marmi incastonati come pietre preziose nelle facciate di rappresentanza…
L: Il tempo... qui, è in sosta vietata... ha buttato l'ancora arginandosi ai muraglioni, confidando in una eternità meravigliosa fatta di storia, di fontane, porzioni di bassorilievi romani, pietre e misteri.
3 - I giardini pubblici restaurati
E: e di colpo, in uno slargo provocato da un bombardamento e da una demolizione, un parco giochi delicatamente attrezzato per i nostri bimbi, che giocando avvertono la presenza dell’ingombro del famelico convento del quale ci apprestiamo a rimirar li resti…
L: Narni Sotterranea... anche questa volta sarò costretta a fare una brutta figura. Nei posti chiusi non sono la compagnia migliore... la claustrofobia o chissà che altro; oggi in compagnia ho preso anche l'ascensore, facevo finta di niente... ma, ci pensavo!
4 - L'accoglienza di Narni Sotterranea: dolci e bevande...
E: E’ mirabile e delicata, quasi silenziosa, l’accoglienza che ci viene riservata, liberi di poter curiosare qua è là dentro questo atrio all’aperto, quasi un peristilio attorniato di meraviglie… e tra queste, mignon dolci e leccornie legate al territorio, che volendo si possono inumidire con succhi di frutta e bibite, generosamente messe lì, alla mercè di tutti.
L: Il materiale pubblicitario... voglio la cartellina rossa... ma è arancio! Fa niente, tanto piove, almeno mi ricorda il sole. Intanto mi prendo un frollino alla frutta... che bel pensiero che hanno avuto... persino un caffè caldo.
E: Il gran capo ha solo i capelli che denotano gli anni dedicati a questa passione che chiamiamo vita. Ma gli occhi, sommessi a causa di una sensibile umiltà, sono freschi, lucidi, giovani, assetati di nuova conoscenza. Aroti è un vulcano in piena, sorprendente per l’accento umbro sgorgante da un viso coi lineamenti asiatici che ben si sposano col mistero che andremo a vivere…
L: A destinazione cerco, con gli occhi, la referente... Aspetta... si è lei, può essere solo lei, mica perché è un'ape come dice il suo riferimento su Twitter ma perché chiaramente indiana (@apeindiana). Che bei colori indossa! Monili tipici dell’India chiariscono a tinte indelebili la sua identità. Roberto Nini, archeologo e scopritore di #Narnisotterranea nel 1979, e la giornalista Aroti Meloni cominciano a raccontare con dovizia di particolari della scoperta, avvenuta in maniera completamente casuale. Credo di non sbagliarmi, quando dico che Narni sotterranea deve molto del suo incanto alla grande passione impiegata e alla straordinaria energia di chi vi opera.
6 - Il Convento dei Domenicani: vista di San Cassiano, vallo del Nera.
E: Non ho volutamente letto cosa mi aspettava, ho voluto che l’oblio e la memoria in conflitto spronassero la satura mente di ciò che ricordavo, che avevo visto e letto. Ecco quindi i ricordi affiorare, la vista di San Cassiano e della porta d’ingresso delle scoperte sovrastata da un muro che testimonia sovrapposizioni, accavallamenti e Storia, mia sorella e compagna di cammino…
L: Scendiamo piano verso l’entrata dei sotterranei sotto al convento dei frati domenicani di Santa Maria Maggiore… e intorno il paesaggio è di una misticità unica, il fiume Nera sembra abbracciare la collina, cullandola. Che perla, l’abbazia di san Cassiano, XI secolo, che troneggia sulle pendici scoscese del monte di Santa Croce, ruba lo sguardo, magnetica. Vegetazione spontanea, non nasconde alla vista, piante di Acanto... solenni ed eleganti, muse ispiratrici delle colonne corinzie.
7 - La Chiesa di San Michele Arcangelo o Santa Maria della Rupe
E: Entrati in un angusto pertugio, nonostante il cantiere perenne scorgo un’immagine familiare, e capisco che mi trovo in un luogo familiare. San Michele Arcangelo ci accoglie. Attorniato da luci, sedili, pavimenti e pietre decorate dalla capacità dei nostri avi. Visioni sotterranee mirabilmente dispiegate e raccontate da Aroti…
L: Lascio che gli altri visitatori mi precedano... sai mai... sono più vicina all'uscita... Entro per ultima, esco per prima!!! Ma, chi ha voglia di uscire? Guardo ammirata la meraviglia e immagino quando entrati per puro caso in questa chiesa i giovani si son trovati davanti il volto di San Michele, un incanto.
8 - La stanza dei Misuratori dell'Acquedotto
E: Il buio svela le capacità dei nostri avi a far ciò che oggi par impossibile. Ed un esplicativo video interattivo ci fa rivivere il lavoro di chi d’ingegno fece arma…
L: Passiamo, curiosi, alla stanza denominata dei misuratori, e qui mi scappa un sorriso perché la ricostruzione storica con tanto di video proiettato mi conferma di quanto grandi possano essere gli uomini quando usano l’ingegno e le conoscenze per migliorarsi la vita... anche questa, però, è una sequenza che non vi racconto e non vi svelo…meglio essere sorpresi.
9 - L'Inquisizione
E: Strumenti di tortura contrapposti a candele che scarne creano giochi di luce ed ombre che accompagnano l’immaginazione in un viaggio dal quale si vuole subito ritornare per cancellare l’onta di cui si macchiarono i nostri avi: entrati attraverso l’angusto passaggio, forte s’ode ancora il grido d’innocenza di Giuseppe Andrea Lombardini, fratello che presto si farà sentire…
L: A Narni si parla di santa inquisizione, ne è la prova la stanza del tribunale, la cella dei reclusi dov'è riportata la scritta “SANT'OFIZIO” e soprattutto i verbali dei processi, appunti minuziosi e certosini. La voce che grida con tutte le sue forze è quella di Giuseppe Andrea Lombardini, Caporale, il periodo è il 1759 e lui si dichiara: Innocente. La cella presenta iscrizioni di simboli alchemici, sacri e tipici dei templari... tante le domande che suscitano tutti quei graffiti, infinite le probabilità e le risposte... fatto è che nella ricerca della verità Roberto ha trovato documenti sia a Dublino che in Vaticano. Il Lombardini incuriosisce, promuove l’analisi e scatena le ipotesi ma qualcosa di diverso invece mi si è rivelato in questo luogo.
Lombardini è un viaggio nell’anima dell’uomo e degli uomini.
E’ La lotta dignitosa, silenziosa ma determinata di un uomo che subisce la legge degli uomini ma che crede in una legge universale, senza tempo, che gli darà ragione e gli renderà giustizia...
Giuseppe Andrea Lombardini ha saputo aspettare la sua redenzione e ha reso Narni sotterranea, che ha il sapore acre del dolore e della sopraffazione, un luogo di grande serenità e amore...
...ma non finisce qui... non ha ancora detto tutto... o forse non svelerà mai il mistero... ...io intanto, tra un po’, torno a trovarlo!!!
9 perchè è il numero perfettissimo.
Perchè pensiamo che tutto può tendere, alla perfezione...
E che, con questo spirito, Narni sotterranea ci va vicino...