Noi sul Cammino dell'Unione: mamma e figlio in cammino

Dovevamo farcelo tutto, il Cammino dell'Unione, io e Marco. Poi è arrivato il Covid... Buffo: io ho scoperto di averlo proprio quando ero in partenza per la passeggiata di anteprima, a Marano sul Panaro, in occasione di Parole Passi Sogni.

Non me la sono sentita di partire per 5 giorni e 102 chilometri, zaino in spalla, con un bambino di dieci anni. Ma siamo andati comunque, unendoci gli ultimi due giorni, col babbo e Giacomo di supporto che ci hanno portato i bagagli. Se seguite trippando su Instagram, avrete già visto un po', ma voglio raccontarvi meglio, perché è stata un'esperienza notevole per il corpo e per lo spirito. Qui trovate il video-vlog della nostra esperienza.

Dicevo, esperienza notevole... Per le persone incontrate, i paesaggi visti, i paesi visitati. Per la gioia, il divertimento e, davvero, la grande unione che c'è stata. Perché il nostro è stato un cammino di gruppo.

... Piano, piano. Ora vi racconto tutto...

Il Cammino dell'Unione: chi, dove, come, quando e perché

Il Cammino dell'Unione è nato dall'unione delle forze, delle competenze e della passione di Giuseppe Leonelli (Leo) e Federica Bergonzini (Fede). Ho seguito sui social la nascita del tracciato, un anello che parte da Vignola e arriva, dopo cinque giorni, a Vignola, attraversando quasi tutti i comuni dell'Unione dei Comuni chiamata Terre di Castelli (eh, a volerli vedere tutti, anziché cinque giorni ce ne vorrebbero dieci!). Leo e Fede dicono che è stato facile definire il tracciato; meno sensibilizzare i pochi ristoratori e operatori turistici della zona al concetto di cammino, di viandanza, di credenziali da timbrare. È normale ma mi pare ci abbiano lavorato bene. Anch'io, fino a qualche anno fa, quando sentivo la parola "cammino", la associavo a "Santiago".

Divagazione: "Santiago" è anche il titolo del primo romanzo di Leo. Devo ancora leggerlo, ma provvederò!

Di cammini in Italia ce ne sono, invece, tantissimi. E, questo, è davvero molto bello e, per il tratto che abbiamo percorso noi (ultime due tappe), davvero alla portata di tutti. Camminiamo parecchio, ma siamo sempre una signora quarantatreenne in sovrappeso (e nemmeno leggero!) e un preadolescente di dieci anni (che fa canottaggio tre volte a settimana, ma sempre dieci anni ha!)

Ma dicevamo delle tappe. Ecco, le tappe del Cammino dell'Unione sono:

  1. Vignola – Spilamberto – Castelvetro – Levizzano
  2. Levizzano – Denzano – Marano sul Panaro - Pieve di Trebbio
  3. Pieve di Trebbio - Borgo di SopraMonte Cisterna - Montalbano - Zocca
  4. Zocca – Montecorone – Monteorsello – Casa Galassi – Guiglia
  5. Guiglia – Castello di Serravalle  – Savignano Alto - Savignano – Vignola

(i paesi indicati tra quello iniziale e finale sono quelli dove è possibile trovare acqua, così da poter viaggiare leggeri).

Per dettagli sulle singole tappe, su dove alloggiare e altro, vi consiglio di visitare il sito del Cammino dell'Unione: https://camminodellunione.com/

Il cammino zero: non solo camminare in compagnia

Se ci avete seguito su Instagram, avrete visto che non eravamo soli, anzi. Leo e Fede (mitici!) hanno organizzato l'edizione zero del cammino, aperta a chiunque avesse voglia di unirsi. Noi siamo arrivati a Zocca il venerdì sera. Gli altri stavano già cenando e facendo una bella baldoria. La mia sensazione è stata subito quella di essere nel posto giusto. Poi sono arrivati i due giorni cammino, di conoscenze più approfondite e di incontri con chi come noi voleva camminare in compagnia, godendosi strade e sentieri, ma anche chiacchierando. Il cammino in compagnia è fatto di silenzi e di parole. C'è posto per tutto. Per i momenti in cui si richiede la solitudine, immersi nella natura. E quelli in cui ci si conosce, si scopre chi è a fianco. Poi ci sono quelli in cui si ride, si canta, si balla. Potrei dire che sono quelli più congeniali alla mia natura festaiola, ma non è così. Ci vuole l'uno e l'altro. Il silenzio per apprezzare le risa, il riposo per godere dei passi. Ci vuole un'unione di tutto quello che le nature (quella esterna e quella umana) ci offrono.

Con Fede, Leo e tutti i compagni di avventura è stato così e c'è un grazie per ciascuno di loro. Di più. C'è il mio costante vedere il bicchiere (di Lambrusco, ma va bene anche il Pignoletto) sempre pieno: io e Marco abbiamo camminato solo due giorni... Ci mancano gli atri tre, sicché approfitteremo di un nuovo giro in compagnia per scoprire altri luoghi, altre persone (ma vanno benissimo anche le stesse, anzi!) e, così, completare l'anello Vignola-Vignola.

Madre e figlio in cammino. Sì, ma...

Dicevo di Marco. Eh... un tempo avrei detto "il Toparco". Questo blog è nato quando lui era nella mia pancia e lo ha visto diventare grande. Adesso ha i baffi (dice Giacomo, che di anni ne ha sei e subito precisa che anche mamma ha i baffi. Menomale! Babbo ha pure la barba, aggiungo io!), fa tantissimo sport, anche se il suo preferito resta prendere in giro me. Perché siamo uguali, o almeno ci assomigliamo più di quanto lui non s'immagini.

Mi piaceva l'idea dell'esperienza di cammino col mio bimbo grande, ma questo pezzo di cammino in bella compagnia mi ha fatto capire una cosa. Non lo sosterrei un cammino di qualche giorno da sola con lui. O si parte tutti insieme (ma Giacomo è ancora piccolo), o ci si unisce a un gruppo. Marco sempre in testa, coi suoi bastoncini di carbonio. Io che mi fermo a fare foto o video, che assaporo la natura, la ascolto, chiacchiero. Anche lui dicono che abbia chiacchierato. A me pareva sempre zitto, ma alla fine tutti sapevano dei suoi voti a scuola. Tale madre tale figlio. Alla festa di fine cammino, coi mitici Baldo degli Ubaldi sul palco, ha ballato pure lui. Questo non ditelo in giro, eh!

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