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Trippando - blog di viaggi di Silvia Ceriegi
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Organizzare un viaggio a Budapest: tutto quello che c’è da sapere

Agosto 13, 2018

Siamo appena tornati dai nostri 10 giorni a Budapest. Più che un viaggio, per noi è stata una (bella) vacanza: abbiamo vissuto la città, oltre che visitarla ed è stato davvero entusiasmante. Budapest è una città aperta, vivace, ariosa e bella. Terribilmente bella e affascinante. Budapest ti ammalia e ti rapisce. Ma ve ne parlerò in seguito. Prima di raccontarvi la nostra esperienza e prima di iniziare a dispensare consigli su quello che abbiamo imparato di questa splendida capitale, ecco qui un articolo su tutto quello che c’è da sapere per organizzare al meglio un viaggio a Budapest. Avevo scritto articoli simili anche su cosa c’è da sapere per organizzare un viaggio a Belgrado e cosa c’è da sapere per organizzare un viaggio a Sarajevo e in molti mi hanno ringraziato per articoli così utili; così eccone uno anche su come organizzare un viaggio a Budapest, sperando di fare anche stavolta cosa gradita.

1. Moneta

La moneta in corso in Ungheria, e quindi anche a Budapest, è il fiorino ungherese. Il consorte bancario consiglia vivamente di effettuare il cambio in Italia; seguite il suo consiglio: per come avevamo fatto il cambio noi, 1000 fiorini corrispondevano ad 3,3 euro. In città abbiamo trovati diversi locali che accettavano anche gli euro, ma con corrispondenze oscillanti tra i 2,5 e i 2,9 euro ogni 1000 fiorini. Soprattutto nella zona di Váci Utca, la strada dei negozi, si trovano molti sportelli per il cambio moneta. Di certo, meglio cambiare lì che non pagare in euro, però solo se avete finito i fiorini e non trovate sportelli bancomat nei paraggi, perché anche il prelievo col bancomat non è male!

2. Come arrivare in città dall’aeroporto

L’aeroporto di Budapest, il Ferenc Liszt, si trova ad una quindicina di chiometri dal centro della città. Ogni 2o minuti c’è il pullman 100E che parte dall’aeroporto verso il centro (con capolinea nella centrale Piazza Deák Ferenc) e viceversa, al costo di 900 fiorini a persona (esclusi i bambini sotto i due anni, che non pagano). Noi lo abbiamo preso al ritorno, trovandolo affollatissimo (eravamo stivati come sardine), ma puntuale. All’andata abbiamo preferito avvalerci dei mini BUD, un servizio di pulmini ad 8 posti che sembra piuttosto efficiente e alquanto economico, se si prenota in gruppetto. È esageratamente pubblicizzato quando si esce dall’aeroporto. Sarebbe opportuno che avessero meno venditori e più mezzi in circolazione, perché noi abbiamo atteso un’ora e mezzo prima di partire e arrivare “door to door”, direttamente davanti alla porta del nostro appartamento.

3. Trasporti urbani

Per spostarsi a Budapest i mezzi a disposizione sono davvero tanti. La metro, la più antica dell’Europa continentale, è decisamente intuitiva, così come il sistema di tram. Il costo del biglietto (unico) è di 350 fiorini, ma conviene comprare i carnet da 10 corse a 3000 fiorini complessivi. Ci sono anche pullmn, filobus e treni, in movimento: la difficoltà linguistica non è banale, per cui noi abbiamo preferito non utilizzarli.

4. Lingua

La lingua ungherese è incomprensibile. Sia scritta che parlata non ha assonanze. Noi abbiamo sempre provato a comunicare in inglese, ma spesso ci hanno risposto in ungherese, magari mostrandoci dei fogli scritti. No, non tutti parlano (bene) l’inglese e a volte si rimane nel limbo del non aver capito. È per questo che abbiamo deciso di non noleggiare un’auto e spostarci da Budapest: se l’inglese è poco parlato e compreso nella capitale, chissà nei villaggi. Forse avrei dovuto provare col tedesco. Magari è più parlato. Boh! Se avete esperienze in merito, raccontate!

4. Budapest Card

Accesso illimitato ai mezzi di trasporto e a moltissimi musei per 24, 28, 72 o 120 ore, oltre che innumerevoli sconti. Se siete a Budapest per pochi giorni, compattando tutte le vostre visite in breve tempo, la Budapest Card ve la consiglio; meno se, come noi, vi fermate molto tempo e, come noi, decidete di alloggiare in una zona molto centrale.

5. Dove alloggiare a Budapest

Ho scelto con la mia solita attenzione l’alloggio per questa vacanza. Sono partita cercando un hotel, perché nelle città lo trovo più comodo. Non ho trovato alberghi con camere familiari o comunicanti. L’unica alternativa era quella di prendere due camere. In pratica saremmo stati costretti a far vacanza “due a due”. I figlioli si sarebbero litigati i genitori, perché la mamma è la più contesa per le coccole, mentre il babbo è quello figo che racconta storie fighe di macchine e di aerei. Sono passata a valutare i campeggi, che noi amiamo, ma ho trovato qualcosa lontanissimo dal centro. Gli ostelli per lo più non accettano bimbi, soprattutto piccini come il Topacomino. Sono passata agli appartamenti e mi ritengo fiera e fortunata della mia scelta: appartamento con due camere matrimoniali in via Akademia, a 50 metri dal Parlamento e 100 dal Ponte delle Catene, bello, nuovo, piuttosto funzionale e pagato meno di 80 euro a notte. Essere in pieno centro, ma fuori dalle strade turistiche ci ha permesso di girare la città per lo più a piedi, spendere cifre ragionevoli mangiando in uno dei tanti ristoranti di via 6 Ottobre, praticamente dietro casa, senza mai trovare calca di turisti.

6. Quanti giorni fermarsi a Budapest

Alla luce dei nostri 10 giorni, lenti e con figli, mi sento di dirvi che in 3 giorni pieni il centro di Budapest si riesce a vedere bene; ci si fa un’idea della città e ci si inizia ad orientare, anche grazie al Danubio e alla divisione in Buda (in collina) e Pest, in pianura. Se potete fermarvi 5 giorni, ben meglio, così potete fare anche qualche bella esperienza in città, come le terme. Meno no. Non andate un giorno e mezzo a Budapest, perché sarebbe solo una brutta infarinatura.

7. Spazi e distanze: muoversi a Budapest a piedi

Scarpe comode ai piedi, perché Budapest è immensa: ha piazze grandissime, bei parchi. È una città verde, ariosa, aperta, ampia. Di conseguenza, le distanze non sono brevi, ma è veramente un piacere camminare per la città. Ovviamente potete avvalervi della fitta rete di mezzi pubblici, ma vedrete che sarà un piacere andare a piedi!

8. Cibo: cosa mangiare a Budapest

A Budapest si mangia bene. Benissimo. Potete mangiare di tutto e a tutti i prezzi: dal kebab dove con meno di venti euro si mangia (bene) in quattro al ristorante tipico (bello ed elegante) dove ne occorrono 120, di euro in quattro, ma sulla tavola avrete l’Ungheria, le sue tradizioni, i suoi cibi, i suoi gusti… La paprika, l’oro rosso ungherese, è, spesso, ovunque (ce la siamo trovata pure nell’hummus e nei menù bimbi che ogni tanto si trovano): il Giacometto non la gradiva, per cui a lui dovevamo sempre togliere lo strato superficiale. Ma vi parlo di un bimbo di due anni e mezzo!

9. Bambini

Budapest è una città abbastanza facile per muoversi coi bambini, sia con passeggini che con bimbi per mano. I mezzi pubblici hanno tutti l’accesso facilitato e spazi dedicati ad anziani, donne incinte e mamme con bimbi e abbiamo sempre incontrato persone che ci hanno premurosamente lasciato il posto per far sedere i bambini. Nei ristoranti il menù bambini non è molto diffuso, ma abbiamo scoperto che su cotolette o arrosto di maiale non viene mai messa la paprika (che invece è quasi ovunque), per cui abbiamo spesso optato per un piatto di carne e patate da condividere tra Marco e Giacomo, perché le porzioni sono di solito molto abbondanti. I bambini hanno accesso anche alle terme (noi siamo stati alle Széchenyi e alle Gellért), facendo attenzione a non farli stare nelle vasche di temperatura superiore ai 36 gradi.

10. Danubio

Il Danubio è il Re di Budapest: divide ed unisce. Buda e Pest, una su una riva e una sull’altra. Il Danubio è il luogo dove andare e tornare: i lungo Danubio, a Buda (vista Parlamento) e a Pest (con la collina, il Castello, la Chiesa Mattia, il Bastione dei Pescatori e molto altro) sono da ammirare a tutte le ore; il passaggio sul Ponte della Catene è un altro must che noi abbiamo ripetuto più volte. E assolutamente da non perdere il giro in battello. Io ve lo consiglio all’ora del tramonto, ma anche di sera, coi ponti ed i monumenti scenograficamente illuminati non è proprio affatto male!

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Categories: budapest, consigli di viaggio, europa, Travel Tags: budapest mangiare, budapest moneta, budapest quanti giorni, budapest trasporti

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L'Andalusia è una terra che porto nel cuore e ne L'Andalusia è una terra che porto nel cuore e ne La ragazza Andalusa di Alessandro Gianetti si ritrovano luoghi e sensazioni, modi di vivere e personaggi tipicamente andalusi.
Stasera alle 19 (sul canale YouTube di Trippando, link in bio) voliamo Siviglia, dove vive il toscano Alessandro, per la nostra settima tappa del Viaggio in TosKadia che curo per @arkadia_editore.
Se anche tu hai voglia, almeno attraverso le pagine di un romanzo, di viaggiare, ti aspettiamo per una chiacchierata!
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La redazione pisana de @iltirreno ricorda stamatti La redazione pisana de @iltirreno ricorda stamattina le prossime chiacchierate su libri e luoghi del canale YouTube di Trippando:
🚀 Stasera mercoledì 21 aprile alle 19 un viaggio tra Pistoia e Cagliari con @marisa.salabelle e il suo L'estate che ammazzarono Efisia Caddozzu, @edizionipiemme attualmente fuori catalogo.
🚀 Domani giovedì 22 aprile alle 19 la rubrica Viaggio in TosKadia, che curo per raccontare gli autori toscani di @arkadia_editore ci porta a Siviglia con La ragazza andalusa di Alessandro Gianetti.
Ti aspettiamo. Non è garantito, ma di solito ci si diverte anche.
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Stasera alle 19 appuntamento per una chiacchierata Stasera alle 19 appuntamento per una chiacchierata con @marisa.salabelle sul canale YouTube di Trippando. Parleremo de L'estate che ammazzarono Efisia Caddozzu, @edizionipiemme. Un noir divertentissimo, colorato, infarcito di ironia e consigliato per tutti quelli che sono alla ricerca di una lettura leggera.
Ha una storia molto particolare questo libro, tutta da scoprire!
Ti aspettiamo più tardi. Nella bio trovi il link e nelle storie il countdown da attivare. A dopo!
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Continuo a fare chilometri a piedi sul mio argine, Continuo a fare chilometri a piedi sul mio argine, dove le fioriture stanno invadendo il viale, ma intanto studio destinazioni insolite. Italiane, toscane, luoghi che anni fa mi sarebbero sembrati poco attraenti. E invece adesso faccio gli scongiuri per poterci andare, tra qualche settimana.
Non di soli libri si nutre l'animo umano, il mio ha anche il vizio di salire in macchina (o treno, o aereo, o nave...) e andare a esplorare nuovi posti.
Sento rombare i motori e mi sta tornando un sorriso diverso, quello che sta sotto gli occhi che brillano.
La ripartenza è vicina, lo è con i suoi pro e i suoi contro, come sempre, ma il mio bicchiere è notoriamente sempre colmo e io intravedo la possibilità di una normalità, che per me oltre all'andare a giro significa anche fare il lavoro che ho creato e per il quale ho lasciato una vita apparentemente facile e un demotivante impiego sicuro. E non è banale.
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