Pistoia: dal Festival del Giallo alla Giostra dell’Orso

Ospitiamo oggi un post della giornalista fiorentina Roberta Capanni, che ci parla di Pistoia, una cittadina che troppo spesso soprattutto noi toscani tendiamo a ignorare, figli e vittime di quella mentalità secondo cui ciò che merita esser visitato è soltanto lontano, quando invece si trova a pochi km da casa nostra…

Come ogni anno, da ben quattro anni, sono stata invitata a seguire i lavori del Festival del Giallo di Pistoia, quest’anno dedicato ad un tema scottante come il femminicidio, festival che attira in città molte persone e personaggi di spicco del panorama letterario.

Sinceramente Pistoia non la conosco bene, anzi non la conoscevo proprio. A mia discolpa ammetto che il mio “essere di Firenze” mi penalizza: crescere all’ombra della Cupola del Brunelleschi fa in modo che tutto il resto sia sì bello, ma sempre meno di Firenze. Ovviamente non è così ma, specialmente  in una regione come la Toscana, dove la natura ci regala scorci e paesaggi indimenticabili e la storia ci ha lasciato in eredità una tale quantità di bellezze architettoniche che le rende difficili da catalogare, può capitare di non aver mai visitato città, paesi o borghi anche vicinissimi a noi.

Quindi il Festival del Giallo e gli attivissimi amici del Club del Giallo di Pistoia, sono stati il viatico che mi ha avvicinato alla loro città e reso curiosa. Davvero molto curiosa. Facciamo un passo indietro e andiamo alla conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2014 del festival, conferenza organizzata non nel cuore della città come sempre capita, ma nel cuore del territorio produttivo. Una bellissima e moderna serra ha accolto noi giornalisti e, a fare gli onori di casa, il Cav. Lorenzo Benesperi dell'Associazione Internazionale Produttori del Verde “Moreno Vannucci” che ha sottolineato come  “Pistoia  (e non solo Pistoia ma tutta la Toscana) “sia in forte ritardo sulla dinamica del lavoro di gruppo, del fare sistema per la promozione del territorio” intendendo con questo che la cultura in Italia non essendo oggi appoggiata pubblicamente, ha bisogno di sponsor come avviene in altri paesi. Il succo del discorso è ciò per cui alcuni di noi combatte da anni: gli imprenditori possono trarre un grande vantaggio di immagine per se stessi e per il territorio a cui appartengono appoggiando le iniziative culturali che si originano all’interno di una stessa comunità.

serra

Questo anziano ed elegantissimo signore, dai modi gentili e aristocratici di chi ha una lunga esperienza con persone di ogni tipo e di ogni paese, di chi crede in ciò che fa fino in fondo, con le sue parole è riuscito a trasmettermi i valori della sua terrà e così, dopo questa esperienza, mi son letta la storia di questa città posizionata in mezzo a due “potenze” come Firenze e Lucca che nel passato hanno soffocato la sua voglia di indipendenza.

Pistoia dalle radici etrusche, come testimoniamo reperti rinvenuti in piazza del Duomo, Pistoia campo di campo romano per gli approvvigionamenti destinati alle truppe che stavano combattendo i Liguri, Pistoia sede vescovile, città talmente prestigiosa e da aver il privilegio di battere una propria moneta aurea, Pistoia che nel 1177  ebbe il suo primo statuto, uno dei più antichi d'Italia.

pistoia by night

E allora con un po’ di storia nella testa passeggiare per le vie e le piazze del centro, quelle scampate come per tante città medievali alla distruzione della Seconda Guerra Mondiale e allo scempio dei rinnovamento a tutti i costi del XX secolo, diventa un emozionante percorso nel passato: piazza del Duomo, piazza della Sala, via degli Orafi, il palazzo dei Vescovi… quante cose da vedere!

E visto che il mio tempo è poco ma le occasioni tante, tornerò qui il prossimo 25 luglio per la festa del patrono che porta in piazza i rioni per la Giostra dell’Orso: una storia anche questa tutta da leggere.

giostradellorso

Photo credits: Roberta Capanni, killsimo on flickrtoomuchtuscany.com

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