Ricordi di gioventù: le Settimane Europee

Il mio essere, come dice, elegantemente, la mia mamma, "originale" si è mostrato già all'età di 14 anni quando, dovendo scegliere l'unica  lingua da studiare al liceo (scientifico "Dini" di Pisa, n.d.r.), ho optato per il tedesco. Non avendolo mai fatto prima, all'inizio ero un pò disorientata e quando gli amici che studiavano inglese mi raccontavano delle loro "vacanze-studio" io li invidiavo un pò, ma capivo che per me non era ancora il momento. Alla fine della terza liceo, però, il momento è giunto. Quasi tutti i miei compagni di classe partivano per una vacanza-studio in Germania ed i miei genitori hanno voluto che andassi anch'io. All'inizio ero scettica: non pensavo che me la sarei potuta cavare...e poi non mi piaceva l'idea di partire con una gruppata di pisani...e per di più gli stessi che vedevo tutti i giorni a scuola. Ed invece due settimane a Wiesbaden sono volate. Ho avuto l'opportunità di conoscere tanti coetanei di tutto il mondo, con molti dei quali ho intrapreso corrispondenze (allora c'erano le lettere...niente email) durate anni e mi è venuta anche la voglia di mettermi a studiare lo spagnolo...ma questa è un'altra storia.

L'anno successivo, la vacanza-studio mi sembrava già "da bimbetti"...essendo maggiorenne ed avendo ormai capito che io e la lingua tedesca eravamo tutt'uno, volevo fare una vacanza che mi permettesse sì di perfezionare la lingua, ma anche di divertirmi e di fare un'esperienza diversa dalla solita scuola. Quando la prof. di tedesco mi parlò delle "Settimane Europee"...beh, era come se fossi già lì!

Le Settimane Europee in Italia non sono molto diffuse e, tranne qualche pazzo come me, forse nessuno ne ha mai sentito parlare, tanto meno le ha frequentate. Se dovessi definirle con un termine, direi che sono...una figata...mi spiego meglio. Siccome prima di scrivere questo post mi sono documentata per capire se esistevano ancora, ed ho scoperto di sì, a qualcuno la cosa potrebbe tornare utile.

Dicevo: la Comunità Europea stanzia annualmente dei fondi per la diffusione del sentimento europeo, soprattutto tra i giovani. Enti non profit (in particolare del Nord Europa) approfittano di questi fondi per organizzare annualmente delle settimane in cui giovani da tutta l'Europa si riuniscono sotto lo stesso tetto per discutere di temi sempre nuovi, sempre interessanti e comunque sempre legati all'Europa. Ed è bellissimo. Incontri persone provenienti da paesi che avevi visto solo sulla cartina. Impari e comprendi le loro abitudini. Cerchi di farti capire perchè magari non tutti parlano la stessa lingua (alcune settimane europee, anche in Germania, sono bilingui inglese-tedesco). Ci sono anche momenti "seri", tipo visite a moschee o a centri di integrazione di stranieri, ma ci sono anche attività divertenti, tipo la caccia al tesoro nei vari quartieri della città ospitante...vantaggiosissima anche la spesa...a fronte delle costosissime vacanze-studio, per le Settimane Europee si pagava, noi "dell'ovest", tra i 250 ed i 300 marchi, viaggio escluso, per due settimane. I ragazzi provenienti dall'est Europa avevano agevolazioni ancora maggiori e non arrivavano alla cifra di 200 marchi per le due settimane. In termini di euro, fate conto di convertire 1 marco = 1 euro...e i conti son fatti...

Una delle EJW 2011

La mia prima Settimana Europea, in tedesco Europaeische JugendWoche, abbreviato EJW, è stata a nel lontano 1997 a Norimberga, una città bella e vivace, che mi è piaciuta talmente tanto che l'anno successivo, appena fatto l'orale della maturità ho preso il treno e ci sono ritornata (sempre all'EJW). Il centro dove si tenevano, e si tengono tutt'ora, le EJW sarebbe un oratorio...ma chiamarlo "hotel a 4 stelle dei salesiani" forse rende meglio l'idea!!

Ancora più interessante la Settimana europea a cui ho partecipato ad Aquisgrana nel 1998: che bello...se ci ripenso, il mondo è davvero cambiato da allora: sono stata anche a visitare il Parlamento Tedesco...a Bonn...ebbene, non era ancora stato trasferito a Berlino. E poi ho visto la sede dove hanno firmato il Trattato di Maastricht...il punto di confine delle "tre nazioni" tra Germania, Belgio e Olanda...

Immancabile "Grillabend", serata barbecue...i tedeschi non vivono senza!!

Insomma, se qualcuno dei miei lettori è ancora incerto sul darsi alle Settimane Europee o no, ho un paio di cosette da precisare:

  1. di solito ogni EJW ha un'età minima e massima dei partecipanti, così da creare gruppi omogenei per fasce d'età...e di solito l'età massima non supera i 24-25 anni...
  2. alle EJW non c'è solo la cultura...ma ci si diverte tanto...con gli orari dei tedeschi, che ti fanno cenare alle 18.00...ma poi il tempo per far baldoria, organizzare feste, uscire in giro per la città...dura tutta la notte...o quasi!!

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