Isole Eolie - Visitare Salina in un giorno: Malvasia, capperi e mare

Salina non è come le isole sorelle. Salina è diversa.

È l’unica isola delle Eolie che non fa parte del Comune di Lipari: Salina fa comune a sé, anzi per la verità ne fa tre: Leni, Malfa e Santa Marina.

È esageratamente verde e il contrasto con il mare blu la rende tranquillizzante.

Non è mondana come Panarea, affascinante come Stromboli, suggestiva come Vulcano, e neanche completa come Lipari. Salina fa parte delle Eolie, ma sembra quasi un mondo a parte.

Salina in un giorno: la nostra esperienza

Sbarchiamo dall’aliscafo a Rinella, nel comune di Leni. Rinella è un piccolo borgo di pescatori. Non offre molto a parte il molo, dove attracca l’aliscafo, e una spiaggetta sabbiosa, l’unica dell’isola.  Il nome del borgo non è un caso: Rinella significa sabbia.

Rinella a Salina

Un autista ci aspetta per accompagnarci lungo le strade che salgono verso la sommità dell’isola. Questa isola non ha una sommità sola, ne ha due che arrivano quasi a sfiorare i 1000 metri di altitudine e che sono gemelle, tanto che originariamente l’isola stessa si chiamava Didime, proprio per via delle montagne gemelle che ricordano i seni di una donna.

giro turistico di Salina

Nella Valle che separa “i due seni”, il santuario della Madonna del Terzito, di costruzione abbastanza recente, è diventato meta di pellegrinaggio per gli isolani, soprattutto in occasione della ricorrenza del 23 luglio. Il nome del Santuario è dovuto alla “leggenda”, che racconta che in questo punto la Madonna sia apparsa ben tre volte.

Trekking a Salina, lungo le viti della Malvasia

Da qui partono anche i sentieri del trekking per arrivare in cima. Durante il percorso per salire al santuario, la strada è costeggiata da vigne e uliveti. Questa isola è famosa perché qui è nata la Malvasia. La Malvasia è servita, prodotta e venduta in tutte le altre isole, ma è qui che si affondano le sue origini. Sembra, infatti, che il prezioso vitigno Corinto Nero, sia stato introdotto su questa isola nel 588 a.C.  e che il nome Malvasia derivi dalla località greca Monemvasia. C’è una ragione per cui la Malvasia di Salina è particolare e apprezzata: qui esiste l’unica falda di acqua dolce di tutte le Eolie, che la rende particolarmente verde e fertile.

vigneti di malvasia a salina
Monte dei Porri a Salina

Malvasia e capperi: Salina a tavola

La malvasia è prodotta con l’uva raccolta nella prima quindicina di settembre e i grappoli sono esposti in terrazze in modo che l’appassimento attraverso il sole aiuti a raggiungere la giusta gradazione zuccherina.
Salina è famosa anche per un altro prodotto: i capperi di Salina, presidio Slow Food. L’attenzione verso la pianta del cappero ha subito una notevole riduzione. La coltura, che non è meccanizzata, è molto faticosa per via della conformazione della pianta ed è impegnativa la gestione del bocciolo raccolto che viene sottoposto a salagione. I capperi sono alternati a strati di sale grosso in fusti e vengono “curati”, cioè travasati di fusto in fusto, ogni giorno, per essere pronti dopo un mese dalla loro raccolta.

Bocciolo di cappero a Salina

Panorami e borghi di Salina

Per quanto possa sembrare un pochino più anonima delle altre isole, Salina si lascia scoprire svelando angoli che permettono di avere panorami a 360 gradi su tutto l’arcipelago e su borghi.

Pollara è un borgo di pochissime anime, divenuto famoso, per essere stato il set delle riprese del film “il Postino” di Troisi. La "spianata" su cui si trova è parte emersa di un cratere, il più grande dell'arcipelago, con il diametro di circa 1 km, sprofondato in mare.

Dal belvedere che la sovrasta, si vede lo specchio di mare antistante alla spiaggia che è stata teatro della più famosa scena del film. Il verde e il blu dell’acqua invitano, peccato che la discesa alla spiaggia sia chiusa perché troppo pericolosa per via della caduta di massi.

Il piccolo porticciolo e la spiaggia, che dalla larghezza di quasi 10 metri di qualche decennio fa è passata agli attuali 4 metri per via della naturale erosione da parte degli agenti atmosferici, sono raggiungibili solo via mare.

Dall’alto si può godere soltanto delle meravigliose sfumature del mare e della tartaruga: una prominenza rocciosa che si getta nell’acqua, a forma, appunto, di tartaruga. Gli Eoliani hanno questa fantasiosa usanza di vedere in ciascuno dei loro faraglioni e degli speroni di roccia che si evidenziano nei profili delle proprie isole forme riconducibili al mondo animale e umano.

Tartaruga di Pollara: uno dei più bei faraglioni di Salina

Un giorno a Salina: sosta per un tuffo

A questo punto ci è venuta una gran voglia di toccarla quell’acqua dalle meravigliose sfumature e grazie all’organizzazione di Alessandra di Sicily4Seasons, che ci ha preparato il giro turistico e ci ha accompagnato per tutto il tempo di #Eolie4Seasons, il nostro tour è leggermente modificato per permetterci di fare un bagno.

L’autista non ha dubbi e si ferma in una strada che strapiomba sul blu, chiedendoci se quello che vediamo sotto potrebbe essere di nostro gradimento.

Punta Scario a salina
Punta Scario spiaggia Salina

Punta Scario.

Particolarissima! Il colore del mare è quanto di più invogliante esista e la spiaggia costituita da ciottoli molto grossi, levigati bianchi e neri è davvero particolare.

Ci è concessa un’ora di tempo per scendere e fare il bagno, e naturalmente, come i bimbi cui è concesso il permesso di prendere le caramelle, raggiungiamo il nostro premio.

L’acqua è caldissima i ciottoli della spiaggia enormi e molto particolari: difficili da “vivere” per stendersi, ma al bar della spiaggia, noleggiano i materassoni gonfiabili, già gonfi, per potersi stendere al sole.

Esaltata da questa piccola, particolare insenatura io non vorrei più andare via, ma dobbiamo finire il giro e arrivare a Santa Marina.

Santa Marina di Salina è piccola è graziosa, è una località balneare abbastanza frequentata. Alle spalle di questa località c'è il lago. Gli isolani lo chiamano così, ma è la vecchia Salina, che dà il nome all'isola da cui si estraeva la preziosa materia prima preziosa come l'oro

Lingua Salina
Santa Marina di Salina: il paese

L’aliscafo che ci ha portato a Salina, oltre che a Rinella, arriva e parte anche da qui, da dove anche noi ci imbarcheremo per raggiungere Lipari, non prima di aver fatto una golosissima merenda con granita e panna vista mare!

il borgo di Santa Marina di Salina visto dal mare

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