Scrivi e vinci la Puglia: il racconto di Annalisa Borrelli (Parte Prima)

Ecco la prima parte del quarto racconto che ci è pervenuto per partecipare al nostro contest “Scrivi e Vinci la Puglia” a tema “Una Vacanza natural-gastronomica in Puglia”.

Puglia coast to coast

Navigando su Internet, tra i tanti mila blog presenti sul web, ho trovato quello di viaggi "Trippando" http://trippando.wordpress.com/ che, in collaborazione con il Pizzicato EcO Bad & Breakfast di Vico del Gargano http://www.pizzicatobeb.com/, ha organizzato un contest con tema “Una vacanza natural-gastronomica in Puglia”. Quale occasione migliore allora per raccontare agli internauti quella che per me è stata la vacanza più bella della mia vita?

Quell’estate ero andata a trovare i miei nonni che vivono in Puglia, a Lecce. Prima di partire avevo chiesto ad alcuni miei amici se volevano accompagnarmi, ma in quel periodo, chi per lavoro, chi per altri motivi, nessuno poteva permettersi di viaggiare. Un po’ rattristata per non avere la compagnia di una mia coetanea, decido di partire comunque da sola.

Mi avevano sempre descritto la Puglia come una terra magica, selvaggia, ricca di tradizione, cultura, folklore, con gente calorosa, solare e accogliente. Quindi di sicuro non poteva essere l’assenza degli amici a frenare la mia voglia di conoscere e di partire verso questa regione del sud Italia.

Ad attendermi alla stazione di Lecce c’era mio nonno. Non lo riconoscevo più. L’ultima volta che l’avevo visto avevo solo cinque anni. Vestito di nero. Il volto segnato dalle rughe e dal sole dopo una vita passata a lavorare nei campi. Mi abbraccia. Mi bacia. Felice di rivedermi dopo tanti anni.   - Sei tutta tua madre – mi dice sorridendomi.

Mi porta a casa. Ad attenderci c’era la nonna, che intanto aveva preparato il pranzo. Anche lei così felice nel rivedermi! E anche io contenta quanto loro. Ma subito mi fa mettere a tavola. Non vedeva l’ora di farmi assaggiare le sue prelibatezze culinarie. – Oggi mangiamo minchiareddi. Li hai mai assaggiati tu? E’ una cucina sana la nostra! – mi diceva mia nonna. Li “minchiareddi” era la loro pasta fatta in casa.

- Qui è fisso. Ogni domenica, per tradizione, o si mangia minchiareddi col ragù di carne e polpette o lasagne al forno. Ma non come le fate voi! Io le ho assaggiate le lasagne che fate voi al nord. Queste sono tutta un’altra cosa. Con prosciutto, mozzarella, polpettine, uova sode. Te le faremo assaggiare! – Mi diceva mio nonno orgoglioso e fiero della sua terra. Ed effettivamente come potevo dargli torto? Con quella cucina c’era solo da leccarsi i baffi!

Arrivata sera decido di fare un giro per le vie del centro. La città per me era del tutto sconosciuta. Ma grazie alle informazioni ricevute dalla gente del posto riesco a raggiungere Porta Rudiae che, una volta varcata, mi conduceva in via Trinchese. La via era stracolma di gente. A destra e a sinistra bancarelle di ogni tipo, botteghe artigianali e ad ogni angolo un artista di strada. Non sapevo più da che parte guardare. Posavo lo sguardo su un dettaglio, su una persona, su un artista che subito dopo la mia attenzione veniva catturata da qualcos’altro. E vado avanti e vado avanti per la via. Fino a quando la mia attenzione non viene catturata da una musica che si sentiva in lontananza. Proseguo per quella direzione. La musica sempre più vicina. Eccolo lì il gruppo che canta e suona quella musica, con quel tamburello che sprigiona così tanta energia. Osservo la gente che balla al suo ritmo e l’energia sale e sale dentro me. Come se quella musica fosse anche la mia. Come se mi appartenesse e mi fosse sempre appartenuta. Rimango lì a guardare quello spettacolo per due ore. Fino alla fine. Fino a quando, tamburellisti e tarantati non erano sfiniti. Mi avvicino per lasciare una moneta.

- Grazie per esserti fermata – mi fa il tamburellista – ci hai seguito dall’inizio alla fine. –

- Grazie a voi. Mi avete tenuto compagnia. Per me è stato un vero piacere. –

- Ah! Non sei salentina! –

- No, sono qui in vacanza. –

- Ti lascio il mio contatto Facebook così se ti piace la nostra musica e ti trattieni per un po’, puoi seguire anche qualche altro nostro spettacolo. –

Mi scrive un biglietto. Lo prendo e vado via. Lo leggo una volta allontanata. Il suo contatto Facebook e sotto il suo numero di cellulare.

Continuo la mia passeggiata fino a quando, stanca, non rientro a casa.

Un raggio di sole penetra attraverso la finestra e arriva proprio sul mio viso. Mi sveglio. Sono le dieci. Apro la finestra. Un caldo torrido e afoso entra nella mia stanza. Fuori non si muove una foglia. Una calma assoluta. L’unico rumore che si sente è il frinire delle cicale. Giornata ideale per andare al mare. Ore 10.30. Il pullman che porta al mare l’ho già perso. Mi toccherà aspettare il prossimo. Prendo dalla borsa il libro così nell’attesa avrei letto. Cade un bigliettino. Lo riprendo. Il ragazzo di ieri sera. “Potrei contattarlo” penso. “Chi, meglio di lui, potrebbe consigliarmi su quali spiagge andare o su quali locali frequentare?” Gli mando un SMS.

Decidiamo di fare una chiacchierata in un bar, consumando qualcosa di fresco. Ci conosciamo. Gli parlo un po’ di me, delle mie origini, di come mi trovavo in Puglia. Mi parla di lui, di quello che fa, della sua famiglia. Gli dico che anche se entusiasta di stare qui, sono comunque un po’ spaesata. A parte la compagnia dei miei nonni, non avevo nessun altro con cui condividere le mie passeggiate, con cui avventurarmi per scoprire questa splendida regione.

- Potresti lasciare i tuoi nonni per qualche giorno?-

- Cosa? –

- Ti andrebbe di fare un giro della Puglia coast to coast? Per fare questo però ci vorrà qualche giorno.–

All’inizio un po’ spaventata ma poco dopo la voglia di conoscere e di scoprire ha preso il sopravvento.

Domani la seconda parte...stay tuned!!

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