Scrivi e vinci la Puglia: il racconto di Annalisa Borrelli (Parte Seconda)
Ecco la seconda parte del quarto racconto che ci è pervenuto per partecipare al nostro contest “Scrivi e Vinci la Puglia” a tema “Una Vacanza natural-gastronomica in Puglia”.
Abbiamo iniziato il nostro tour il giorno dopo. Sveglia all’alba, colazione in bar e poi partenza. Ci teneva a farmi assaggiare i pasticciotti. Troppo buoni per poterli descrivere! Per capire occorre solo mangiarli!
La prima tappa è stata Porto Cesareo. Mare stupendo. Acqua cristallina. Sabbia bianchissima. Dune ricoperte da una fitta vegetazione di macchia mediterranea. Mentre ci dirigevamo verso sud, verso Gallipoli, alla mia destra potevo ammirare l’azzurro del mare, alla mia sinistra le distese di ulivi secolari recintati da muretti a secco e con, di tanto in tanto, qualche pagghiara, tipiche costruzioni rurali del Salento.
Da Gallipoli a Santa Maria di Leuca ad ammirare il punto in cui i due mari si uniscono. Dal Capo di Leuca abbiamo iniziato la salita del tacco d’Italia. La costa alternava tratti sabbiosi a scogliere a tratti con macchia mediterranea.
Fino a raggiungere Castro, dove ho potuto visitare la grotta della Zinzulusa, una grotta marina.
Raggiungiamo Otranto che era ormai sera.
- Hai idea di cosa sia la Notte della Taranta? –
- Ne ho sentito parlare –
- Bene. A Castrignano stasera ci dovrebbe essere una tappa del tour. A Melpignano invece si tiene il concerto finale. Ti ci porto. Ti piacerà. –
Arrivati a Castrignano vengo di nuovo rapita da quella musica. Stavolta inizio a muovermi anch’io al ritmo del tamburello, era impossibile non farlo! Saltello, prima timidamente, poi più sicura di me. Un passo avanti, uno indietro. Mi lascio trasportare, ancora e ancora, sempre più veloce… fino a quando non cado a terra sfinita. Una musica liberatoria! Volgo lo sguardo altrove. Ronde di ragazzi che ballano intorno ad una tanica di vino e lui, lui che balla la Taranta intorno ad una ragazza, simulandone il corteggiamento.
Passiamo la notte dormendo in un sacco a pelo. In una campagna. Lui suona la chitarra. Qualche pezzo di Battisti, De Andrè, De Gregori… Io guardo le stelle fino a quando non mi addormento.
Il giorno dopo ci rimettiamo in viaggio tornando sulla costa. Passiamo dai Laghi Alimini a Torre dell’Orso. Ci fermiamo per fare un bagno e rinfrescarci. Ci addentriamo verso Ostuni, la Città Bianca. Mangiamo qualcosa al volo in una rosticceria. Non c’era tempo per fermarsi a mangiare con calma in una trattoria. Le cose da vedere erano ancora tante!
Io prendo un rustico, poi il secondo, poi il terzo! Uno tirava l’altro! Lui dei calzoni. Il tutto accompagnato da un buon vino locale, il Negroamaro!
Da Ostuni si ritorna sulla costa. Bagno nel pomeriggio per poi ripartire verso Polignano a Mare. Anche qui ad ammirare la bellezza delle grotte marine. Decidiamo di passare la serata a Bari, dove i Folkabbestia, un gruppo locale di musica folk, avrebbero tenuto un concerto. Ceniamo con un panino e salsiccia cotta alla brace. Anche qui la gente fa baldoria. Iniziamo a ballare anche noi in mezzo la mischia. Non vedo più lui. Mi guardo intorno. Lo cerco con lo sguardo. Non c’è. C’è. Così vicino. Così lontano. A ridere e scherzare con non so chi.
Il tour è continuato per altri due giorni. Da Bari verso il Gargano. A Monte Sant’Angelo per ammirare lo splendido panorama che offre. Poi Vieste e Peschici. Qui ci siamo fermati a parlare con dei pescatori del posto, due fratelli, i quali ci hanno ospitato a pranzo. Anche loro, come i miei nonni, non vedevano l’ora di farmi assaggiare le specialità culinarie preparate dalle loro mogli. Un pranzo che bastava per sfamare un intero esercito, o forse no, cosa dico? di più! Forse per risolvere anche la fame nel mondo! Ovviamente esagero! Ma era giusto per dare l’idea di quanto ben di Dio ci fosse quel giorno su quella tavola!!! Eravamo solo in due, due ospiti… ma ce n’era per trenta! Dalle melanzane ai peperoni sia sott’olio che grigliati, polpette fritte, pittule, bruschette, friselline, tarallini, cicorie lesse, giuncata, spaghetti ai frutti di mare, orecchiette con cacio ricotta e poi il buon vino! Quello di loro produzione! Li ringraziammo infinitamente per la loro ospitalità.
Nel pomeriggio riprendemmo il viaggio verso casa. Sosta ad Alberobello. Solo una parola: stupenda!!!
Ripartimmo che era già buio. Un paio d’ore ed eravamo sul mare da cui eravamo partiti. Scendiamo dalla macchina. Andiamo verso la spiaggia. Ci svestiamo e facciamo il bagno. L’acqua caldissima! Sulla pelle uno strano contrasto di temperatura creata dal calore dell’acqua e dal freddo della brezza.
In quel mare buio della notte io e lui da soli. Solo la luna ad osservarci. Ci guardiamo. Sorridiamo. Entrambi stanchi ma felici per quanto avevamo vissuto. Poi inizia a schizzarmi con l’acqua. Io mi difendo. Ridiamo. Mi spinge. Lo attacco. Mi afferra. Mi abbraccia. Mi bacia.
Questo è stato il mio coast to coast della Puglia! Una regione magica per tutto quello che offre. Dai paesaggi belli da togliere il fiato. Alla musica che ti libera dal male quotidiano. Alla cucina sana, come dice mia nonna, e buona da leccarsi i baffi… come dico io! Magica per i racconti narrati dai nonni sui folletti che fanno i dispetti. Magica per la gente che si incontra!