Scrivi e vinci la Puglia: il racconto di Lucrezia Laschi
Ecco il nono racconto che ci è pervenuto per partecipare al nostro contest “Scrivi e Vinci la Puglia” a tema “Una Vacanza natural-gastronomica in Puglia”.
La mia vacanza in Puglia: il Salento
La nuova meta vacanziera per i giovani in Italia. Ormai da diversi anni viene così definito il Salento: un terra resa famosa dall’ormai celebre trittico “lu sule, lu mare, lu ientu”, dal suo cibo e dalla sua ospitalità.
Ma nel Salento c’è di più, molto di più. Questo ho scoperto nelle due settimane trascorse vicino a Gallipoli, per la precisione a Santa Maria al Bagno, la scorsa estate. Complice il clima piacevole (non eccessivamente “salentino”, ovvero afoso) e soprattutto una compagnia affiatata di amici, posso dire di aver trascorso uno dei periodi più spensierati degli ultimi anni e il Salento è stato indubbiamente il palcoscenico ideale su cui allestire questa vacanza dai risvolti inaspettati. Ma andiamo con ordine.
Spiagge scogliose e incontaminate, un sentiero nel bosco lungo il quale è possibile imbattersi in una torre medioevale posta a picco sul mare. Questo è ciò che ci siamo trovati di fronte il secondo giorno dal nostro arrivo e la località di cui sto parlando è Porto Selvaggio, comune di Nardò, con Torre di Santa Maria dell’alto: un parco naturale in cui rilassarsi lontani dalla calca estiva a volte troppo presente sulle coste salentine. Un luogo in cui veramente si può godere della triade sopra citata in piena tranquillità lasciandosi cullare dalla frescura dei pini marittimi e dalle onde del mare cristallino; spiaggia consigliata caldamente agli amanti dei luoghi “selvaggi” appunto, poco modificati dalla mano dell’uomo, in cui poter stare a contatto con la natura.
E dopo aver trascorso un pomeriggio in questo luogo paradisiaco perché non esplorare i piaceri della tavola che questa terra offre? Rientrati nella nostra villetta a Santa Maria al Bagno, dopo appena un’ora dalla esplorazione del parco, la fame già iniziava a farsi sentire. Per porre rimedio nessuna tappa poteva essere migliore della panetteria collocata nella piazza centrale di Santa Caterina, paesino accanto a Santa Maria al Bagno, dove poter comprare squisitezze caratteristiche del Salento come pucce, frise, rustici (indubbiamente i miei preferiti) oltre a torte salate, pizze e focacce. Cena da papa assicurata con poca spesa e pancia piena!
Ma come poter parlare del Salento senza citare il vero gioiello di questa meravigliosa terra? Noi abbiamo dedicato un’intera giornata alla visita della città di Lecce e non consiglierei di passarci meno tempo … Magari con una sosta in uno dei numerosi ristorantini di pesce del centro. Un amico tempo fa mi disse che i pugliesi definiscono questa città come “la Firenze del Sud”. E a ragione del resto. Il primo spettacolo che colpisce è il colore dell’arenaria che si fa vero protagonista del centro cittadino: una roccia dal colore caldo e accogliente che con la pioggia assume sfumature inaspettate, quasi che la pietra riuscisse a passare dall’imitazione della sabbia a quella della madreperla delle conchiglie abbandonate sulla rena. Passando per le strade e le piazze principali, dal Duomo dell’Assunta, dalla Basilica di Sant’Irene, da piazza Sant’Oronzo, dove per altro sono situati gli scavi romani all’aperto, è inevitabile non godere della ricercatezza architettonica e stilistica delle facciate, dello stile barocco non appesantito da addobbi superflui e reso ancora più godibile dalla luce che tutto emana.
“Chi lo sa se questi luoghi avranno memoria di me. Se le statue, le facciate delle chiese, si ricorderanno il mio nome. Voglio camminare un'ultima volta per queste strade che mi hanno accolto tanti anni fa quando tutti mi chiamavano "la toscana". Voglio vedere le pietre gialle, tutta quella luce che ti toglie il respiro. Se le strade conserveranno il rumore dei miei passi. La mia città, la città di Lecce, la devo salutare prima di partire.”
Non penso di poter aggiungere altro a queste parole pronunciate nel monologo finale di un bellissimo film qui ambientato: “Mine Vaganti” di Ferzan Ozpetek. Parole capaci di esprimere l’attaccamento che la città di Lecce ispira per la sua bellezza e luminosità.
Tra cibo, cultura e natura c’è però sempre posto per del sano divertimento! E allora tutti a tuffarsi dagli scogli sotto il ponte del Ciolo! Località vicina a Santa Maria di Leuca resa nota appunto per scogli alti ma accessibili dai quali i più coraggiosi si lanciano dando vita a vere e proprie sfide per la medaglia di miglior tuffatore. La spiaggia consiste di una lingua poco ampia solitamente molto affollata nei mesi estivi, ma il mare profondo e trasparente e la fantasia dei lanci dalle vette scogliose assicurano ore di assoluta spensieratezza, specialmente per i più giovani. Qui sopra ho nominato un altro paese molto conosciuto: Santa Maria di Leuca. La nota meta di pellegrinaggi caratterizzata dallo stile moderno della cattedrale e della piazza centrale, entrambe di recente costruzione, altro non è che il punto di confine tra i due mari che avvolgono la regione pugliese. Osservando bene si può infatti notare la linea formata dalle boe divisorie tra Mar Ionio e Mar Adriatico, oltre a rimanere affascinati dal bellissimo faro, il più meridionale dell’Italia continentale, che si staglia bianco e solido verso il cielo. La giornata passata in questi due luoghi non si poteva concludere meglio se non con una visita e una cena in un altro paese caratteristico e accogliente: Otranto. Qui il bianco delle case, per non parlare delle forma di queste, può veramente far pensare di camminare per un paesino greco. L’atmosfera calda e gioiosa di questa località ci ha accompagnati per tutto il sabato sera qui trascorso, facendoci così eleggere Otranto come una delle mete turistiche salentine più adatte ai giovani insieme a Gallipoli … E indubbiamente uno dei luoghi in cui abbiamo mangiato meglio nelle due settimane pugliesi! Caldamente consigliati gli spaghetti ai ricci di mare, per me una scoperta, assaporati personalmente nel ristorante “Miramare”, uno dei primi incontrati sul lungomare del bel paesino. E di certo a questo punto non posso aver nominato Gallipoli senza parlare delle splendide spiagge che abbiamo scoperto tutto intorno alla cittadina: il perfetto connubio tra natura, grazie ad un mare splendido a dir poco e a fondali sabbiosi e chiarissimi, e organizzazione turistica. Mi riferisco in particolare alla possibilità di fare l’aperitivo di fronte ad uno romantico tramonto sul mare grazie alle strutture messe a disposizione in spiagge quali “Picador” e “Makò”: musica e divertimento assicurati in tutto e per tutto!
Ma se Gallipoli e Otranto sono state da noi elette come località più adatte ai giovani, le Maldive del Sud non possono non vincere la palma di spiagge più godibili, comode e belle del litorale salentino. Perché questa scelta? Anzitutto per la facilità con cui si possono raggiungere, anche dalla zone di Gallipoli in cui noi avevamo casa per il periodo di vacanza, per i grandi parcheggi, a pagamento ma pur sempre comodi, e per l’ampiezza della spiaggia, elemento di certo da non sottovalutare. Anzi, noi abbiamo preso in considerazione così seriamente le caratteristiche da me elencate al punto di tornarci per ben tre volte nell’arco di due settimane! E del resto ciascuna di queste tre volte nessuno di noi è rimasto deluso grazie alla sabbia fina e chiara, al mare caldo e bellissimo come sempre nel Salento … e infine grazie all’abbronzatura fenomenale che queste spiagge ci hanno assicurato!
Come penso abbiate notato non è mia abitudine dilungarmi nella spiegazione di dettagli sia per la paura di risultare tediosa, sia per lasciare ai lettori la curiosità di andare a esplorare questi luoghi meravigliosi che hanno impresso un tatuaggio ormai permanente sulla mia dura pelle di viaggiatrice. Motivo per cui ho voluto descrivere i luoghi a mio avviso più significativi della bellissima esperienza trascorsa la passata estate. A tale proposito approfitto di questo spazio per ringraziare i miei meravigliosi compagni di viaggio: Caterina, Niccolò, Giulia, Elisa, Alessandro, Eleonora, Dalia e Claudio. Grazie a voi il ricordo di questa esperienza mi fa ogni volta emozionare e pensare a quanto sono stata fortunata ad aggregarmi al gruppo, inizialmente di conoscenti, alla fine di amici.
Al blog http://trippando.wordpress.com e al sito http://www.pizzicatobeb.com/ và infine un sentito grazie per avermi spinto con questo concorso a cimentarmi nuovamente nella scrittura, si spera con risultati accettabili, dopo tanto tempo.
Lucrezia Laschi