Tartufo di Fragno: noi ci siamo stati!
Che sarei andata a inebriarmi dell'olezzo del tartufo, ve l'avevo detto!
Che non sia mai che dico una cosa e poi non la faccio, che se posso essere contraddistinta da una caratteristica è proprio la coerenza.
Quindi domenica scorsa, praticamente all’alba, siamo partiti per Calestano.
Giornata uggiosa, vestiti a strati, scarpe robuste, come se il tartufo lo avessimo dovuto cercare noi… ci mancava il cane!
Il clima uggioso ci ha accompagnato per tutta la mattina, ma siamo stati fortunati perchè si è trasformato in temporale, quando ormai eravamo comodamente seduti con le gambe sotto al tavolo e il tartufo sotto il naso!
Domenica scorsa la XXIII Fiera Nazionale del Tartufo Nero di Fragno è stata inaugurata, con tutta una presentazione da parte del Sindaco, del Presidente della Proloco, di Assessori e Senatori della Provincia di Parma, che hanno ribadito quanto sia necessario valorizzare zone come quelle di Calestano e Fragno che hanno davvero tanto da offrire a livello turistico. E non hanno tutti i torti. Questa zona montana rinomata per il tartufo, che tra l’altro è uno dei più rinomati e riconosciuti tartufi neri d’Italia, appoggia i suoi confini ad altrettanti territori famosi per i loro prodotti.
Vi dicono niente Langhirano e Felino? No? Suggerisco: Langhirano=Prosciutto, Felino=salame! Un territorio particolarmente felice dal punto di vista gastronomico, senza contare che oltre la via Emilia si estende nella provincia di Parma tutta la zona di produzione del Parmigiano Reggiano! Zone ghiotte e golose, la Fiera del tartufo un’occasione ancora più ghiotta.
Nel programma in effetti mi era saltato all’occhio che il leit-motiv della fiera del tartufo nero doveva proprio essere l’abbinamento del Re Nero ai prodotti del territorio. Per questa ragione durante la presentazione, lo chef Matteo Ugolotti, noto ristoratore di Parma, ha presentato la ricetta originale da lui pensata per abbinare il tartufo ai prodotti tipici.
E lo so che adesso siete li che vi chiedete “allora? che ricetta?” Non ve lo dico, perché nemmeno lui l’ha detto, ma dentro alla sala della Proloco campeggiava sopra una treppiede un’immagine alquanto significativa, cosa ve ne sembra? a me è sembrata gustosissima solo a vederla in foto, tanto è che, secondo me, quella immagine distraeva un attimo dagli interventi degli ospiti!
Fortunamente ad un certo punto l’hanno tolta, così ho potuto gustare con maggiore attenzione il coro degli Alpini di Collecchio che hanno intonato arie Verdiane (quest’anno non si scappa da Verdi si festeggia il bicentenario) e mi sono piaciuti pure parecchio “… beviam, beviam, beviam…” praticamente un “inno alla gioia”!
Poi abbiamo potuto assistere al taglio del nastro
e successivamente abbiamo sfilato per il paese, seguendo la banda festante che ci ha accompagnato in pompa magna al Palatartufo di Calestano. E non ve lo dico che cosa abbiamo fatto al Palatartufo, ve lo racconto in un altro post, ma uuuhhhmmm ci penso ancora!!!!
Vi dico invece che le vie del paese sono piene zeppe stipate di bancarelle aperte fin dal mattino. Bancarelle che vendono prodotti tipici e meno tipici,
alimentari e non, assaggini di ogni ben di dio,
prodotti di artigianato, e oggettistica fatta a mano, e in una piazza separata c’è anche un mercatino Vintage, dell’usato e del vecchio, parecchio fornito, mentre sotto i portici del centro storico è aperto il mercato e il borsino del Tartufo Nero di Fragno. e proprio passando davanti ai portici ci si ubriaca di profumo di tartufo.
Ora io non so, ma non vi sembra che vi abbia dato più di un buon motivo per andare a passeggiare per questa Fiera? Avete tempo fino al 17 novembre. Per le prossime 4 domeniche non fatevi sfuggire l’occasione di vedere, annusare, toccare, gustare questa fiera capace di solleticare tutti i sensi.
Eh! Come dite? I sensi citati sono solo quattro? Macchè! Io ho udito il coro degli Alpini, voi avrete altre occasioni musicali leggete il programma e scegliete la vostra domenica, sono certa che vi divertirete quanto ci siamo divertiti noi.