Una serata per ricordare: Chef all' Opera
Le scosse di terremoto che nei giorni passati hanno preoccupato la popolazione toscana, richiamano con dolore alla mente i tristi fatti di poco più di un anno fa: il terribile terremoto che ha messo in ginocchio l’Emilia.
Il parmigiano reggiano è diventato il simbolo di questa tristissima pagina della storia del territorio delle provincie di Modena e Reggio Emilia. Le immagini delle miriadi di forme del famosissimo formaggio distrutte nei depositi accasciati dalle violente scosse hanno segnato l’immaginario collettivo forse più di qualsiasi altro edificio sventrato ritratto dai telegiornali.
Allo stesso tempo il parmigiano reggiano è diventato il simbolo della rinascita dalle ceneri del popolo emiliano: l’immediato attivarsi per la vendita di questo prezioso prodotto ha innescato una catena di solidarietà tale da permettere a moltissime realtà che già si vedevano sul lastrico, di sopravvivere e rialzarsi: la tenacia e la laboriosità di queste genti si è dimostrata subito, poche parole e molti fatti, e rimboccarsi le maniche ,subito.
E il Parmigiano Reggiano, ad un anno di distanza, è ancora il simbolo di queste terre, di cui si parla poco o nulla, ma che ancora hanno grandi problemi, e che se non perdono tempo in chiacchere ciò non autorizza noi a credere che sia tutto a posto.
Perchè tutto a posto non è, e abbiamo potuto vederlo con i nostri occhi.
A prendere parte alla manifestazione oltre a D’Amato stesso gli chef Bruno Barbieri,