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Trippando - blog di viaggi di Silvia Ceriegi
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Tradizioni di Carnevale in Italia: curiosità e aneddoti sulla festa più divertente dell’anno

Febbraio 2, 2018

La tradizione del Carnevale affonda le radici nella notte dei tempi: è un’usanza cristiana di far bagordi prima del periodo della Quaresima (Carnevale deriva proprio da carnem levare), ma riprende le usanze pagane dei baccanali.

Il bello del Carnevale è però il fatto che ce ne siano tanti, ciascuno diverso e ciascuno con una sua particolare tradizione. Ogni città, cittadina o piccolo paese nel periodo di Carnevale si trasforma e tira fuori la sua anima goliardica.

Ho chiesto a un po’ di amici blogger se avevano voglia di raccotarmi le loro tradizioni di Carnevale. Ed eccole qui, su e giù per la Penisola.

Se anche voi avete tradizioni da raccontare, scrivetele nei commenti, oppure mandatele a silvia@trippando.it e provvederò ad inserirleal più presto in questo articolo. A bordo? Si parte!

Si inizia con la tradizione del Berlingaccio. Ce la racconta in maniera sempre divertente Dania di Viaggi della Motocicletta.

l Berlingaccio: una tradizione di Carnevale a Vinci

A seguito del Blogging Breakfast alla Cittadella del Carnevale, chiamo la mia mamma chiedendole di raccontarmi le tradizioni di carnevale nel mio paese natale.

Più o meno è andata così:

Io: pronto mamma.

Mamma: dimmi cosa c’è, tutto bene?

Io: si bene, tutto bene, senti ti ricordi quando nonna per carnevale bruciava nel campo lo spaventapasseri?

Mamma: non era uno spaventapasseri era un Berlingaccio e poi lo facevamo noi, lei dava solo fuoco.

Io: vabbè ma lo faceva anche lei.

Mamma: non ha mia fatto nulla, figuriamoci! Tramandava solo la tradizione.

Io: nuvoletta di pensiero anche lei andava d’accordo con sua madre come me! si facevano le carezze col rastrello, gente di campagna…

Io: sì, ma raccontami di più, quando veniva fatto? Perchè gli davate fuoco?

Mamma: la mattina di giovedì grasso andavamo alla ricerca di paglia e fieno nei vari cortili del paese, mettevamo due pali in croce e con paglia, spago e stracci costruivamo un Berlingaccio che avesse le sembianze di un uomo.

Io: e poi?

Mamma: poi la sera dopo esserci rimpinzati di polpette fritte e in umido Berlingozzo cenci e frittelle gli davamo fuoco perchè era finito il periodo grasso e iniziava la quaresima quindi tutti a dieta forzata in attesa della Pasqua.

Io: ah va bene ho capito.

Mamma: tutto qui? ma perchè me lo chiedi?

Io: no nulla volevo scrivere un’aricolo sulle tradizioni del carnevale e ricordavo il falò ma era tutto molto annebbiato.

Mamma: ma te non hai niente da fare tutto il giorno per pensare a queste cretinate.

Io: ciao mamma ci sentiamo presto stammi bene.

Mamma: ciao saluta la bimba e dille che ogni tanto può anche chiamare!

Se dico Carnevale, quale città vi viene in mente? Immagino… Venezia… lo sapevate che esiste anche un Carnevale veneziano sulla terraferma? Ce lo raccontano Ileana e Andrea, gli Innamoratinviaggio!

La tradizione del Carnevale della Terraferma a Venezia

Carnevale di Marghera

Il Carnevale della Terraferma Veneziana è particolarmente adatto a famiglie con bambini, per i quali il divertimento è assicurato. Gli eventi top da non perdere sono: la Sfilata dei Carri allegorici a Marghera e il Volo dell’Asino a Mestre, che hanno luogo l’ultimo week end di Carnevale.
La Sfilata dei Carri allegorici consiste in un corteo che attraversa il centro di Marghera tra balli e musiche
e si conclude con la vittoria del carro più bello.
Il Volo dell’Asino a Mestre è un evento creato per ironizzare il più famoso Volo dell’Angelo (conosciuto anche come il volo della Colombina) di Venezia Centro Storico e consiste nell’esibizione di un acrobata travestita da asino che
anima Piazza Ferretto a suon di musica.
Questi due eventi della Terraferma sono sicuramente un pò oscurati dal vero Carnevale Veneziano, ma per i bambini sono veramente molto divertenti e simpatici. Per approfondimenti, leggete qui!

Chi l’ha detto che la più grande città italiana animata dal Carnevale sia solo Venezia? Le Tradizioni di Carnevale in Italia ci sono anche a Milano… ce lo racconta Monica di ChezMoi!

La tradizione del Carnevale a Milano

Sabato 17 febbraio si festeggerà il Carnevale a Milano. In città, grazie al nostro patrono Sant’Ambrogio, si celebra secondo il rito ambrosiano. Vuol dire che la Quaresima inizia la domenica successiva al Mercoledì delle Ceneri ed ecco che noi festeggiamo 4 giorni dopo, rispetto alle altre zone di Italia, il “sabato  grasso”.
Per l’occasione, verranno organizzate manifestazioni  in diverse zone della città, ogni anno però con un tema diverso: nel 2018… gli insetti!
Da non perdere però il “Corteo” del sabato grasso in Piazza del Duomo, con carri allegorici e gruppi in maschera, coriandoli e stelle filanti ovunque. La maschera tipica milanese è Meneghino con la moglie Cecca, un servitore che si burla dei ricchi padroni… Purtroppo non se ne  vedranno molti in giro per la città. Il Carnevale è anche sinonimo di dolci e a Milano bisogna assaggiare le “chiacchiere” conosciute  anche in altre regioni di Italia con nomi diversi, ma nate in Lombardia, dove vengono rigorosamente cotte al forno e non fritte, e i “tortelli” palline di pasta che vengono fritti e poi passati nello zucchero e poi riempiti di crema pasticcera… Assolutamente da provare! Per approfondimenti, leggete qui!

Tradizioni di Carnevale in Italia continuano col Piemonte. Qui il Carnevale più famoso è quello di Ivrea. e invece… Invece sapete che c’è una bella tradizione di Carnevale anche a Mondovì? Ce la racconta Camilla, del blog La Cascata dei Sapori!

La tradizione del Carnevale di Mondovì

Nel paese in cui vivo e nelle zone limitrofe non conosco nessuna particolare tradizione di Carnevale, per questo motivo vi porto alla scoperta di un luogo che mi sta veramente a cuore e dove trascorro le mie vacanze invernali ed estive. Mondovì, ridente cittadina del basso piemontese, in provincia di Cuneo, è conosciuta principalmente per il suo Raduno Internazionale Aerostatico dell’Epifania, quest’anno giunto alla 30esima edizione, ma non solo.

Il mese di febbraio è caratterizzato da un evento che unisce tutta la popolazione dai più grandi ai più piccini, il Carnevale.

La maschera ufficiale di questa manifestazione è quella de “Il Moro”. Tra le varie attività proposte vi sono: una rappresentazione teatrale a scopo benefico, la manifestazione canora “Zecchino Moro” ed un Contest Fotografico.

L’inizio del Carnevale avviene quando c’è la cerimonia di consegna delle chiavi della città a “Il Moro”.

Per merenda non possono mancare ovviamente le croccanti e deliziose bugie, il dolce più rappresentativo di questo periodo.

Durante le sfilate dei carri allegorici per la via principale della città, i coriandoli non verranno lanciati soltanto dalle maschere a terra, ma per tradizione scenderanno anche dall’alto.

Una mongolfiera infatti, sarà gonfiata per l’occasione e volerà nel cielo di Mondovì.

Un Carnevale italiano molto affascinante è quello di Offida, nelle Marche. Ce ne parla Donatella di Una vita in Valigia.

La tradizione del Carnevale storico di Offida

Il Carnevale di Offida è un rito che va avanti ormai dai primi anni del 1500. Il giorno più magico ed emozionante della tradizione offidana è il martedì, quando si accendono i Vlurd.

“Vlurd” deriva dalla parola “bagordo”, una giostra notturna medievale che veniva organizzata per le strade dei castelli che veniva illuminata da grandi fasci di canne e paglia infuocati. Oggi si ricostruisce questa tradizione, trasportando per tutto il paese questi enormi fasci, i “Vlurd”, sulle spalle. Gli offidani indossano il tipico guazzarò, una tunica bianca con rifiniture rosse, mentre si sente ripetutamente la canzone di guerra “Addio, Ninetta addio!”. Il giro termina gettando i Vlurd al centro della piazza, dove intorno al grande falò, si balla fino ad esaurire tutte le energie. Fino a che il falò non si spegne, non finisce il carnevale. L’emozione è sempre indescrivibile. Per maggiori dettagli, leggete qui!

Abbiamo parlato di Venezia per il Carnevale della Terraferma… ma sapete, invece, che il Carnevale di Venezia ha la tradizione del Concorso delle Maschere? Scoprite con Penelope di The Blonde Sister questa tradizione italiana di Carnevale!

Il concorso delle maschere di Venezia

Ci sono tradizioni e tradizioni e per noi le tradizioni sul Carnevale sono tantissime! Papà è Viareggino con i suoi carri; mamma adora il Carnevale di Venezia cosi tutti gli anni ci dobbiamo dividere tra uno e l’altro, ma noi abbiamo adorato fin da subito quello di Venezia. In fondo siamo Femmine e le femmine adorano lustrini e profumi.

E Venezia in quei giorni è piena di Veneziani mascherati con abiti pieni di volà e velluti preziosi, scintillanti e profumati. Così arrivi nel Canal Grande e inizia la magia! Venezia è stupefacente come lo è il suo carnevale. La cosa più tradizionale sono i gran galà della sera, pieni di maschere eleganti che vanno al ballo, come nell’ottocento, ma la più “bellissima tradizione” per noi bambine è il concorso delle maschere che si fa in Piazza San Marco il pomeriggio di martedì grasso. Io e Priscilla abbiamo partecipato lo scorso carnevale: io ero vestita da Damina e la Priscilla da Bambolina, siamo arrivate quarte: abbiamo sfidato maschere bellissime cucite a mano dai Veneziani e il nostro quarto posto è stato magico. Quello che abbiamo capito è che la tradizione sta dove ti porta il cuore e a Venezia di cuore ne hanno tanto.

Se dico Tradizioni di Carnevale in Italia io penso a Viareggio. Del Carnevale d Viareggio ne avete già sentito parlare varie volte, su questi schermi, perché anch’io sono un’assidua frequentatrice. Ce lo raccontano Nicoletta e Giovanni di Moving 43 10.

Come un Coriandolo, la tradizione del Carnevale di Viareggio

Te lo ritrovi anche mesi dopo, nelle tasche dei piumini, nelle borse, sotto i mobili in casa, in auto, nei calzini e persino nelle mutande!! Ahahhahah è parte integrante di noi, fin dall’infanzia. È un emblema, un coreografo spettacolare, vivace, colorato e senza di Lui che Carnevale è? Ma come? Non avete ancora capito? Ma è il coriandolo!

Siamo cresciuti con i coriandoli! Da piccoli era una priorità e si tirava la giacchetta dei genitori per far sì che acquistassero i sacchetti di coriandoli e proprio loro erano i primi a farne le spese: a grosse manciate si tiravano all’improvviso quando meno se l’aspettavano o ci divertivamo a infilarli dal collo dentro i vestiti.

In commercio c’erano e ci sono diverse cose: dalle varie bombolette spray di schiuma o filanti colorati, ai manganelli di plastica, alle fiale con il liquido puzzolente, ma nessuno di questi era ed è come il coriandolo. Gli altri passano di moda o sono vietati all’interno del corso mascherato ma Lui, il coriandolo no! E’ sinonimo di festa, di allegria, di pace, volteggia nell’aria libero in cerca di un sorriso tra la gente. Per grandi e piccini è parte integrante del Carnevale, ispiratore di una delle più belle canzoni del Carnevale di Viareggio “Come un Coriandolo” del grande cantautore viareggino Egisto Malfatti.

Mi raccomando non andate al Carnevale senza coriandoli, altrimenti che festa è!

Il Carnevale in Toscana è una grande festa: Francesco di Fogliodellasicurezza ci racconta il suo Carnevale grevigiano!

Tradizioni di Carnevale in Italia: L’ultimo di Carnevale a Greve in Chianti

Ho sempre vissuto volentieri il periodo di Carnevale sopratutto i festeggiamenti dell’ultimo di Carnevale.

Ricordo con piacere i concorsi per maschere e personaggi che ancora bambino mi vedevano partecipante e molte volte protagonista a Greve in Chianti

Si, sono grevigiano.

Ho trascorso la mia infanzia e gioventù a Greve in Chianti.

A Carnevale il sabato prima del martedì grasso si teneva il concorso per maschere e personaggi e i ragazzi al cinema ACLI – il cinema dell’ACLI – sfilavano di fronte al pubblico e alla giuria che assegnava premi a tutti e proclamando il vincitore.

Il cinema era pieno, i ragazzi urlavano, tiravano stelle filanti e coriandoli.

Ricordo che insieme alla mia amica Cecilia – la mia partner diremmo oggi – ci vestimmo anzi ci vestirono da Pinocchio e il Grillo parlante, in un’altra edizione da Bert e Mary Poppins e in un’altra ancora, con i miei fratelli ci vestimmo da Bagnanti dell’800.

Il concorso era per le mamme soprattutto per le mamme.

Noi ragazzi lo subivamo anche se ci divertivamo.

Le mamme molto tempo prima si ingegnavano per scegliere la maschera o il personaggio.

Tutto veniva realizzato in casa tutto era imbastito, cucito, provato, ritoccato e anche in modo esperto e svelto: uno spaccato degli anni 60, dell’Italia del boom!

Come sempre partecipa anche Charlotte di Chiedilo a Saky, con i suoi due luoghi del cuore: Sardegna ed Emilia. Eccola!

Tradizioni e usanze di Carnevale in Sardegna

Qui le usanze hanno radici profonde tanto che gli anziani le tramandano da generazione in generazione; quella del Carnevale è un’usanza con radici profonde: la nonna si ricorda quando si riunivano ogni giorno in una casa diversa per ballare e festeggiare con parenti e amici.
Sevadas e gelatina di piedi di porco non potevano mancare, come tradizione vuole, e poi loro le Endoledasa tagliate a rombo che una volta fritte si intingono nel miele.
Le maschere erano molto caserecce, con camicia da notte e velo in faccia per non farsi riconoscere, oppure con vestiti antichi..Gli uomini a tutto ciò non potevano partecipare da soli, perchè veniva visto come una mancanza di rispetto, così se non erano sposati o fidanzati potevano portare una sorella o una parente, giusto per non mancare alla tradizione.

Tradizioni di Carnevale in Emilia

L’Emilia è una di quelle Regioni che vive il Carnevale in modo solitario, quasi intimo, direi.

Chiacchiere e tortelli di marmellata sono presenti in ogni tavola e ai tempi di mia nonna, qui si parla del dopo guerra, venivano offerti ai vicini oppure si facevano dei bouffet negli androni dei palazzi in modo che tutti ne prendessero parte.

Per noi bimbi era un momento di spensieratezza, il cambiare look per un giorno e per noi bambine il momento in cui sentirsi delle principesse e truccarsi come la mamma.

La tradizione però vuole che si sfili in maschera dietro un carro così da formare un corteo canterino e colorato.

Per ora le tradizioni qui da noi rimangono salde ma non ci sono più androni imbanditi; resta però la solita giornata spensierata!

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Categories: carnevale, eventi, lifestyle

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L'appuntamento di stasera alle 19 sul canale YouTu L'appuntamento di stasera alle 19 sul canale YouTube di Trippando insieme a @robertoboboventurini per parlare del suo L'anno che a Roma fu due volte Natale, @semlibri, nella dozzina del @premiostrega 2021, lo ricorda stamattina anche @iltirreno nell'agenda di Pisa, grazie a Roberta Galli che racconta anche la storia del canale YouTube di Trippando, nato in piena pandemia. È il primo canale YouTube italiano a raccontare i libri dal punto di vista dei luoghi che vi stanno dietro. Nel piano editoriale originale ci sarebbe anche il racconto dei luoghi attraverso i libri. Con @enrico_fagiolini confidiamo di poterlo ricominciare a fare presto!
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Poi capita che guardi la copertina del libro che s Poi capita che guardi la copertina del libro che stai leggendo e pensi che stia bene bei posti dove vai a camminare. E allora parti con il libro nello zaino, così hai la scusa per 'mangiare tempo al lavoro'.
Ahimé in questo momento i bimbi fanno un orario ridotto e io sono costretta a fare salti mortali, tra il mio lavoro consueto (che poi è quello strano, che per tutti è un hobby), le docenze (a cose normali poche per avere stimoli, adesso tante perché s'ha da campa') e il resto della vita. Io ho scelto di essere quella flessibile della famiglia; la pandemia non era prevista né prevedibile e adesso vivo aspettando il weekend per avere il marito al fianco, la mia persona ❤️
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Voglia di cielo terso e alberi fioriti. E soprattu Voglia di cielo terso e alberi fioriti.
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Il mio animo è inquieto, non mi basta più viaggiare solo con i libri, ho bisogno di 'altro', un 'altro' che sia 'diverso'. Giusto un po' più in là, non chiedo molto. 
E tu, scalpiti come me per fare qualche 'girata' oppure hai un animo meno inquieto?
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