Un giorno (o due) a Livorno: una città da scoprire nel 2024
Avete mai sentito una pisana che vi consiglia di andare a Livorno? Eccola!
Che io abbia una predilezione per la città labronica, si sa: la vivacità e l'apertura dei livornesi hanno sempre regalato alla loro città un tocco in più. Ma adesso c'è di più.
2024 a Livorno
I primi mesi del 2024 a Livorno si prevedono scoppiettanti e la città merita assolutamente una visita, fosse solo per le due mostre che animano due dei principali poli culturali della città, che ho visitato in anteprima e di cui posso dire solo una parola (per entrambe): wow!
Le opere di Annigoni ai granai di Villa Mimbelli
I granai di Villa Mimbelli ospitano la più grande mostra delle opere di Pietro Annigoni mai svoltasi negli ultimi vent'anni. Che nella vostra memoria, alla voce Annigoni, si sia aperto il cassetto del pittore che ha ritratto Elisabetta II o di colui che ha affrescato la "nuova" abbazia di Montecassino, troverete in questa mostra tutto quanto e tutto il resto: il fascino dei disegni preparatori dei suoi grandi affreschi, ritratti da collezioni private mai stati esposti prima, lo studio dei manichini, la sua relazione col mare e con l'universo femminile... Vi rapirà, credetemi!
Spostandovi nella villa, dove ha sede il Museo Fattori (meritano sia la villa in sé che le opere esposte al museo), troverete un "distaccamento britannico", non me ne voglia il curatore Emanuele Barletti per la definizione un po' naif, delle mostra. La copia autorizzata del ritratto di Elisabetta II, due splendidi bozzetti dei ritratti del Principe Filippo e della Regina Madre e molti memorabilia che vi faranno vivere per qualche stanza un'atmosfera d'Oltremanica.
Info: dal 15 dicembre 2023 al 15 marzo 2024, venerdì, sabato e domenica. Ingresso gratuito.
I disegni di Leonardo al Museo della città
Il Museo della città, che comprende e collega i Bottini dell'Olio e la (splendida) chiesa sconsacrata di Piazza del Luogo Pio, nel quartiere della Venezia, è un nuovo polo culturale estremamente vivace e attivo. Dalla sua apertura, ogni anno ospita mostre di rilievo internazionale e questa su Leonardo, bellezza e invenzione, non è da meno. Curata da Sara Taglialagamba, allieva del professor Carlo Pedretti, uno dei massimi studiosi di Leonardo, è un'immersione nell'ingegno di un uomo che potremo definire il maggior multipotenziale mai esistito.
Dei disegni di Leonardo incanta l'osservare "quanta roba" e che meraviglia di "roba" riuscisse a compattare in un foglio. Tipo: calcoli numerici, disegni di nastri intrecciati o nodi decorativi, un profilo, disegni di una pressa con indicazioni tecnologiche e funzionali, una foglia, uno studio di panneggio, annotazioni per un abbozzo di lettera. Troverete anche il codice sul volo degli uccelli, aperto su due pagine che esprimono la genialità del genio. C'è anche molto altro, ma mica vi posso raccontare tutto io?
Eventi legati alla mostra
Sabato 13 gennaio ore 18.00
Teatro - I Trabagai presentano “…per quel sorriso”
Tanto è stato detto sulla Gioconda: i massimi critici d'arte si sono espressi ed hanno scandagliato quell'ineffabile sorriso. Ma che cosa ha spinto Leonardo da Vinci a dipingerlo così? Due guitti, con i loro fedeli strumenti, chitarra e mandolino, partendo dalle ipotesi più accreditate, forniranno la loro personale ed originale versione della storia.
Con Elena Farulli e Giorgio Monteleone
Sabato 20 gennaio ore 18.00
Il teatro agricolo presenta "Leonardo, il fanciullo curioso"
con Giovanni Balzaretti
Contastoriata animata su Leonardo da Vinci bambino.
Cosa facevano i Grandi quando erano piccoli? E Leonardo? Cosa leggeva, come giocava? L’infanzia dei Grandi interessa e ispira. Ecco perché ci interessano le loro avventure e disavventure, scolastiche e familiari. Ecco perché piacciono ai ragazzi: fanno sperare di andar lontano.
Sabato 27 gennaio ore 18.00
Collettivo_A by Atelier delle Arti presenta “Come una poesia”
Performance di danza e canto
Concept Chelo Zoppi
con Asia Pucci e Emiliano Nigi
Spesso iniziamo così, con il nostro corpo che si adagia al suolo supinamente con le gambe volte verso le diagonali frontali in una sorta di divaricazione e extra rotazione naturale, senza alcuno sforzo articolare.
Il ventre si spinge verso il suolo immaginando che l’ombelico vi si posi cosicché la bassa schiena possa a sua volta adagiarsi, e grazie a una leggera contrazione dei muscoli addominali profondi che sospingono la parete pelvica verso l’alto, si modifica dolcemente la curvatura lombare.E da qui si inizia il movimento.
L’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci inizia la sua danza, e come in una poesia il gesto perde la sua funzione per diventare bellezza.
Tutto accade nel momento: si serrano i gesti e volano verso il canto. Il corpo incontra la voce, la voce che esce dal corpo, il corpo che risuona nelle viscere e nelle articolazioni, il suono muove lo spazio e lo spazio accoglie il corpo;
l’incontro, la magia, l’incanto, la forza dell’istante che apre radure e spiragli luminosi.
FEBBRAIO
Sabato 3 febbraio ore 18.00
Musica - Lorenzo Osenga*, Giacomo Leoncini*, Michelangelo Salvini* suonano
musiche per chitarra di Vincenzo Galilei, Alonso Mudarra, Luis Milan, Luis De Narvaez.
Sabato 10 febbraio ore 18.00
Collettivo_A by Atelier delle Arti presenta “Come una poesia”
Performance di danza e canto
Concept Chelo Zoppi
con Asia Pucci e Emiliano Nigi
Spesso iniziamo così, con il nostro corpo che si adagia al suolo supinamente con le gambe volte verso le diagonali frontali in una sorta di divaricazione e extra rotazione naturale, senza alcuno sforzo articolare.
Il ventre si spinge verso il suolo immaginando che l’ombelico vi si posi cosicché la bassa schiena possa a sua volta adagiarsi, e grazie a una leggera contrazione dei muscoli addominali profondi che sospingono la parete pelvica verso l’alto, si modifica dolcemente la curvatura lombare.E da qui si inizia il movimento.
L’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci inizia la sua danza, e come in una poesia il gesto perde la sua funzione per diventare bellezza.
Tutto accade nel momento: si serrano i gesti e volano verso il canto. Il corpo incontra la voce, la voce che esce dal corpo, il corpo che risuona nelle viscere e nelle articolazioni, il suono muove lo spazio e lo spazio accoglie il corpo;
l’incontro, la magia, l’incanto, la forza dell’istante che apre radure e spiragli luminosi.
Sabato 17 febbraio ore 18.00
Il teatro agricolo presenta "Leonardo, il fanciullo curioso"
con Giovanni Balzaretti
Contastoriata animata su Leonardo da Vinci bambino.
Cosa facevano i Grandi quando erano piccoli? E Leonardo? Cosa leggeva, come giocava? L’infanzia dei Grandi interessa e ispira. Ecco perché ci interessano le loro avventure e disavventure, scolastiche e familiari. Ecco perché piacciono ai ragazzi: fanno sperare di andar lontano.
Sabato 24 febbraio ore 18.00
Teatro - I Trabagai presentano “…per quel sorriso”
Tanto è stato detto sulla Gioconda: i massimi critici d'arte si sono espressi ed hanno scandagliato quell'ineffabile sorriso. Ma che cosa ha spinto Leonardo da Vinci a dipingerlo così? Due guitti, con i loro fedeli strumenti, chitarra e mandolino, partendo dalle ipotesi più accreditate, forniranno la loro personale ed originale versione della storia.
Con Elena Farulli e Giorgio Monteleone
MARZO
Sabato 2 marzo ore 18.00
Musica - Niccolò Chiaramonti* suona musica per chitarra di Hans Werner Henze, Girolamo Kapsberger, Francesco Da Milano, Francesco Spinacino, John Dowland, Girolamo Frescobaldi
Sabato 9 marzo ore 18.00
Collettivo_A by Atelier delle Arti presenta “Come una poesia”
Performance di danza e canto
Concept Chelo Zoppi
con Asia Pucci e Emiliano Nigi
Spesso iniziamo così, con il nostro corpo che si adagia al suolo supinamente con le gambe volte verso le diagonali frontali in una sorta di divaricazione e extra rotazione naturale, senza alcuno sforzo articolare.
Il ventre si spinge verso il suolo immaginando che l’ombelico vi si posi cosicché la bassa schiena possa a sua volta adagiarsi, e grazie a una leggera contrazione dei muscoli addominali profondi che sospingono la parete pelvica verso l’alto, si modifica dolcemente la curvatura lombare.E da qui si inizia il movimento.
L’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci inizia la sua danza, e come in una poesia il gesto perde la sua funzione per diventare bellezza.
Tutto accade nel momento: si serrano i gesti e volano verso il canto. Il corpo incontra la voce, la voce che esce dal corpo, il corpo che risuona nelle viscere e nelle articolazioni, il suono muove lo spazio e lo spazio accoglie il corpo;
l’incontro, la magia, l’incanto, la forza dell’istante che apre radure e spiragli luminosi.
Sabato 16 marzo ore 18.00
Il teatro agricolo presenta "Leonardo, il fanciullo curioso"
con Giovanni Balzaretti
Contastoriata animata su Leonardo da Vinci bambino.
Cosa facevano i Grandi quando erano piccoli? E Leonardo? Cosa leggeva, come giocava? L’infanzia dei Grandi interessa e ispira. Ecco perché ci interessano le loro avventure e disavventure, scolastiche e familiari. Ecco perché piacciono ai ragazzi: fanno sperare di andar lontano.
Sabato 23 marzo ore 18.00
Teatro - I Trabagai presentano “…per quel sorriso”
Tanto è stato detto sulla Gioconda: i massimi critici d'arte si sono espressi ed hanno scandagliato quell'ineffabile sorriso. Ma che cosa ha spinto Leonardo da Vinci a dipingerlo così? Due guitti, con i loro fedeli strumenti, chitarra e mandolino, partendo dalle ipotesi più accreditate, forniranno la loro personale ed originale versione della storia.
Con Elena Farulli e Giorgio Monteleone
*Allievi ed ex allievi della classe di chitarra del M° Giorgio Mirto presso il Conservatorio "Pietro Mascagni" di Livorno
Info: dal 21 dicembre 2023 al 1 aprile 2024. Biglietto intero 15 euro; ridotto 10 euro.
Un giorno a Livorno: in giro per mostre
Se decidete di farvi un giorno a Livorno, queste due mostre vi riempiranno sicuramente la giornata.
Se arrivate col treno, vi consiglio di muovervi in pullman con la linea 1+. La stazione è piuttosto distante dal lungomare, che è il bello di Livorno, per me. I due musei distano quasi cinque chilometri tra loro. Se avete buone gambe, potete spostarvi a piedi tra i due musei, ma magari fate il pullman i tratti da e per la stazione (avrete comunque dei tratti a piedi dalle fermate ai vostri punti d'interesse).
Se vi muovete in macchina, valutate comunque di parcheggiarla la mattina, muovervi a piedi o col bus e riprenderla la sera: tra sensi unici e difficoltà di parcheggio, vi sarebbe di troppo.
Per mangiare, vi consiglio:
- la Trattoria L'Antica Venezia, a due passi dal Museo della Città. Prezzi medi, porzioni generosi e piatti di pesce molti gustosi. Semplicità e accoglienza livornesi, ovvero: o l'amerete o l'odierete. Io l'amo, s'è capito, vero?
- la paninoteca Quo Vadis, in Piazza dell'Arsenale (praticamente davanti ai Quattro Mori). Panini gustosi, sorrisi (a Livorno sorridono e danno del tu tutti, lo scoprirete!), velocità e prezzi giusti,
- il Corner Bistro, sul lungomare, in angolo con l'Istituto Nautico Cappellini, per un caffè con dolcetto, un brunch, un aperitivo o una sfiziosità a qualsiasi ora (del giorno).
Dicono che a Livorno sia imperdibile il "cinque e cinque". Qui vien fuori la pisana che è in me (posso?): noi la chiamiamo schiacciata con la cecìna. È la focaccia con la farinata di ceci. Quella tradizionale si mangia al Montino a Pisa... a Livorno non l'ho mai mangiata!
Due giorni a Livorno: che altro fare?
Se anziché un giorno ne avete due, a disposizione, fateveli, due giorni a Livorno, non pensiate che siano troppi.
L'acquario di Livorno è piccolo ma inserito in un circuito di osservazione e salvaguardia dei molte specie marine. Qualche tempo fa io e Giacomo abbiamo fatto il giro dietro le quinte ed è stato estremamente interessante per entrambi.
Passeggiare sul lungomare vi metterà in pace col mondo e, a meno che non siate dei provetti camminatori o jogger, è una bella camminatona, da godere verso sud anche quando finisce il centro (anzi, a me la zona a sud piace ancora di più), fino a che la costa diventa a strapiombo, il lungomare si innesta nell'Aurelia... E lì è un'altra storia... Lì vi rimando all'itinerario sulle tracce dei Macchiaioli, che avevo pensato in occasione della mostra pisana, un anno fa.
Una cosa che io amo di Livorno sono anche le ville e i loro parchi: quello di Villa Corridi, quello di Villa Fabbricotti... Prendetevi tempo, godeteveli con un bel libro in mano (a Villa Fabbricotti è d'obbligo Niente caffè per Spinoza di Alice Cappagli), chiacchierate con la gente. Non vi servirà molto: i livornesi parlano anche coi muri. Vi diranno male dei pisani, ma, si sa, nessuno è perfetto!