#2U4M: ma quant'è verde questa Europa...
Eccoci alla parte poetica del mio viaggio in Ukraina ormai celeberrimo come #2U4M.Avevo già fatto il viaggio verso est quando in auto mi recai in Romania a Piatra Neamt. Ma guidare l'auto comunque comporta una concentrazione maggiore sulla guida che non sull'ammirazione del paesaggio...
Qui siamo nella celeberrima piazzola di sosta magiara citata qui: sono quasi le 9.00 ma ormai da 4 ore osservo la meraviglia del lussureggiante paesaggio prima sloveno poi ungherese, che non ho ripreso fin qui perchè estasiato/intontito da tutto questo verde. E dire che vivo ormai da 4 anni nella verde Umbria...
...sempre in piazzola attrezzata, questa volta subito fuori Budapest: la musica non cambia, verde, verde, verde!!! Decido allora, non appena le condizioni meteo proibitive me lo consentiranno, di virare al verde una parte delle immagini che racconteranno questa odissea...
Ma ecco che, prepotente, ritorna uno degli Amori di gioventù, di quelli che il solo ripensarci ti fan sgorgare la lacrimuccia al ricordo di quanto fossimo poetici e puri prima di insozzarci coll'agio della vita quotidiana: il cielo descritto dalle nuvole!!!
Che siano naturali addensamenti trasportati dal vento o formazioni di scarico di centrali elettriche, loro si commistionano prepotenti giocando con la luce col verde del paesaggio, infondendo pace, serenità e senso dell'infintamente piccolo...
Quanti giochi a chi ci vedeva qualcosa: esercizio a me caro poi riutilizzato per trasporlo alle cortecce degli alberi d'ulivo...
Ampi squarci di azzurro permettono di parafrasare una canzone a me cara di Giorgia: "Di sole e d'azzurro", che qui diventa di verde e d'azzurro...
Ed ora scorrendo le foto in sequenza, immaginate di ascoltare la cantante romana...
Vorrei parlare al tuo cuore / come acqua fresca d'estate...
...anche se in questo caso dovremmo usare il maestro Battiato...
La primavera intanto tarda ad arrivare...
Voglio parlare al tuo cuore / voglio vivere per te di sole e d'azzurro...
Architetture nuove si stagliano all'orizzonte in questo gioco di rimando tra natura e uomo...E treni ci ricordano perchè dalla Slovenia in poi non si incontrano camion, TIR e bisonti d'acciaio in genere...
Eccoci ordunque nell'Oblast di Ivano-Frankivsk: nonostante la pioggia nel terzo giorno di viaggio, rimane il ricordo di quella nuvola intrecciata dal lento famelico volteggiare di un falco al confine tra Ungheria ed Ukraina...
"Il cielo è uguale. Ovunque tu vada."