Viaggiare alternativo 2 - I libri

Sicuramente un film ci fa sognare e viaggiare con l'immaginazione nei luoghi descritti o teatro della messa in scena.

Ma vuoi mettere quanti film si riescono a vivere contemporaneamente leggendo un libro?

Sin da piccolo, esile gracile e caduco qual'ero, ho imparato a confinarmi in questo mondo incredibile, che ti permette di essere dove vuoi e sopratutto di poter scegliere chi essere e con chi schierarti...

La curiosità mi ha spinto, da sempre, a non accettare i dogmi ma a cercare di capire il perchè delle cose: grazie ad uno sceneggiato Tv scoprii prima Ulisse, quindi i greci ed il fascinoso mondo della filosofia, che ho approfondito ed Amato grazie ad un simpatico personaggio della mia adolescenza, che alcuni Amano ed altri odiano: Luciano de Crescenzo.

Le sue storie della filosofia ed il suo  Il Dubbio sono imprescindibilmente parte della mia personalità e, come dico sempre a chi non mi conosce ancora, se mi volete capire troverete parti di Ernesto in alcuni libri, per cui...  "Quando io combatto la Fede, non lo faccio perché non credo all'esistenza di Dio, ma perché desidero "non riposarmi" sul dogma. Preferisco vivere dubitando piuttosto che archiviare Dio come un dato acquisito. Vivo più io in compagnia dell'idea di Dio che non un cattolico osservante".

Narciso e Boccadoro di Hermann Hesse è il principe di questi libri... "Come l'estasi d'amore nel momento della sua massima tensione e felicità è sicura di dover scomparire e morire l'istante appresso, così l'intima solitudine e l'abbandono alla tristezza erano sicuri d'essere a un tratto inghiottiti dal desiderio, da un nuovo volgersi al lato luminoso della vita. Morte e voluttà erano una cosa sola. La madre della vita si poteva chiamare Amore o Piacere, si poteva chiamare anche Tomba e Corruzione."

Ma anche Siddharta non è da meno... "La maggior parte degli uomini sono come una foglia secca, che si libra e si rigira nell'aria e scende ondeggiando al suolo. Ma altri, pochi, sono come stelle fisse, che vanno per un loro corso preciso, e non c'è vento che li tocchi, hanno in loro stessi la loro legge ed il loro cammino."

...anche se, pur ostico a prima lettura, Il mio credo è il mio libro-specchio preferito dell'autore-Totem della mia formazione... "L’uomo che guardo con paura, con speranza, con brama, con intenzioni e pretese non è un uomo, ma solo il torbido specchio del mio volere. […] Nel momento in cui la volontà si placa e subentra l’osservazione, il puro vedere, il puro abbandono, tutto cambia. L’uomo cessa di essere utile o pericoloso, interessante o noioso, gentile o ruvido, forte o debole. Egli diviene natura, diviene bello, singolare, come tutto ciò che è oggetto di osservazione pura. Poiché l’osservazione non è certo ricerca né critica, bensì nient’altro che amore. La più alta e la più desiderabile condizione della nostra anima: amore senza desiderio."

La Vita di San Francesco d'Assisi di Tommaso da Celano è il momento più alto della mia lettura, capace ancora in alcuni passaggi di emozionarmi e di farmi sgorgare una lacrima... "Al tempo in cui soggiornava a Rieti per la cura degli occhi, chiamò un compagno che, prima d'essere religioso, era stato suonatore di cetra, e gli disse: «Fratello, i figli di questo mondo non comprendono i piani di Dio. Perché anche gli strumenti musicali, che un tempo erano riservati alle lodi di Dio, sono stati usati dalla sensualità umana per soddisfare gli orecchi. Io vorrei, fratello, che tu in segreto prendessi a prestito una cetra, e la portassi qui per dare a frate corpo, che è pieno di dolori, un po' di conforto con qualche bel verso». Gli rispose il frate: «Mi vergogno non poco, padre, per timore che pensino che io sono stato tentato da questa leggerezza». Il Santo allora tagliò corto: «Lasciamo andare allora, fratello. È bene tralasciare molte cose perché sia salvo il buon nome ». La notte seguente, mentre il Santo era sveglio e meditava su Dio, all'improvviso risuona una cetra con meravigliosa e soavissima melodia. Non si vedeva persona, ma proprio dal continuo variare del suono, vicino o lontano si capiva che il citaredo andava e ritornava. Con lo spirito rivolto a Dio, il Padre provò tanta soavità in quella melodia dolcissima, da credere di essere passato in un altro mondo. Al mattino alzatosi, il Santo chiamò il frate e dopo avergli raccontato tutto per ordine, aggiunse: «Il Signore che consola gli afflitti, non mi ha lasciato senza consolazione. Ed ecco che mentre non mi è stato possibile udire le cetre degli uomini, ne ho sentita una più soave ".

Ma, se devo essere sincero, il libro che quando ho bisogno di ritrovarmi continua a darmi la scossa (e che porterò ovviamente con me all'Elba durante il viaggio di nozze...) è L'apologia di Socrate di Platone, che penso di aver letto almeno più di cento volte ed ogni volta è un pò come la prima... "Temere la morte altro non è che credere di esser saggi senza esserlo, di sapere ciò che non si sa. Infatti, nessuno sa che cosa sia la morte, se per l'uomo è il più grande dei beni; eppure tutti la temono come se fossero sicuri che essa è il più grande dei mali. E non è forse la più riprovevole ignoranza, questa, di credere di sapere ciò che non si sa?"

Il profumo della carta di un libro, il carattere di scrittura, il modo di rimanere aperto, la copertina, sono mondi nell'universo racchiuso in questo magico oggetto che ci fa viaggiare da fermi, e scoprire quanto la vita sia meravigliosa.

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