Viaggiare alternativo - 5
Oggi mi piacerebbe farvi conoscere un altro modo di viaggiare, che per me è vita stessa, respiro fuoco vento luce profumo emozione: in poche parole, ed in una lingua che sa unire in una unica parola, vi faccio toccare con mano la Gesamtkunstwerk, l'opera d'arte totale.
E lo faccio tramite il mio maestro Joseph Maria Olbrich, uomo purtroppo troppo poco conosciuto e che sarebbe bene riscoprire e far conoscere ai più come persona meritevole di attenzione.
Si, lo so, mi direte che la sede della Wiener Sezession l'avete vista sulla Ringstrasse a Vienna, ma non è questo: Joseph era molto altro, era un fiume in piena, e di lì a poco con un manipolo di amici giovani come lui (e meno giovani, visto che riesce a convertire al nuovo credo anche i maestri come Otto Wagner...) oltre alla sede della predetta Sezession, fonda la rivista Ver Sacrum, la Wiener Werkstaette, il Deutscher Werkbund e la sua massima opera-meraviglia, la colonia di artisti di Darmstadt.
Ma non sono qui a fare un elenco di nomi luoghi opere, ma a cercare di spiegarvi perchè Olbrich è così importante: altri hanno inciso nel mio modo di vedere il mondo, da Pippo Brunelleschi a Leonardo da Vinci fino al sommo Guarino Guarini, ma nessuno ebbe la forza in così poco tempo di andar contro i poteri costituiti pensando una produzione come quella realizzata nei suoi soli 41 anni passati su questo pianeta.
Perchè la Gesamtkunstwerk non si può teorizzare se non si è tuttologi, parola denigrante e poco positiva al giorno d'oggi, ma totalizzante e di eccellenza fino al secolo scorso, quel XIX che portò alla ribellione di chi amava l'arte nei confronti dell'Accademia, e che fu subito confinato nell'oblio manifestando così la pochezza e mancanza di sensibilità che l'uomo aveva raggiunto.
E per farlo si ricorse alla prima ed alla seconda Guerra totale mondiale, pensate per mantenere l'uomo nell'ignoranza, perchè si era capito che era l'unico modo per sottometterlo...
Come dite? Sono fuori tema? Ecco, state dando ragione all'ordine di controllo precostituito: libertà è immaginazione, creatività, innovazione, ricerca, Amore.
...e chi l'ha detto che artigianato, arte ed industria non possono andar di pari passo?
Joseph Maria Olbrich ebbe il coraggio di provarci, e con altri sommi creatori dell'arte dal nome altisonante, Gustav Klimt, Otto Wagner, Koloman Moser, Egon Schiele, Peter Behrens, Joseph Hoffmann & Co., volle provare a cambiare l'ordine delle cose.
Con lui, il principe elettore Ernst-Ludwig di Assia, uomo illuminato anch'egli poco conosciuto, provò ad idealizzare come il bello potesse migliorare la vita dell'uomo e del mondo che lo circonda, germinando in quella colonia di Darmstadt il seme di quel modo nuovo di vedere la vita e l'arte al servizio dell'essere umano e del luogo che lo ospita, quel pianeta terra che invece di lì a poco cancellò Joseph tramite una leucemia fulminante e i predetti grandi con la influenza spagnola (coincidenza da studiare...) tutti entro il 1918. Non lo sapevate? Approfondire, prego...
Ora vi lascio volare con l'immaginazione cogli oggetti che Olbrich progettò insieme alle decorazioni, alla struttura architettonica, ai giardini ed a tutto quello che è vivere, perchè pensare che una casa sia solo un luogo dove ripararsi è limitativo ed ignorante.
...e se volete che vi sia riconoscente, aprite questo scrigno di bellezza e sfogliatelo come farebbe un bambino che approccia per la prima volta al concetto di Arte, o meglio di Gesamtkunstwerk.
http://www.archive.org/stream/ideenleipzig00olbr#page/n0/mode/1up
...e se proprio volete farmene regalo...
Non vi ho convinto? Peccato... per voi!!! Vorrà dire che siete più legati ad Adolf Loos ed al suo "Ornamento e delitto", e come lui avete deciso di vivere una vita minima, infima, senza fronzoli, senza musica, senza.