Visita alla Città delle arti e delle scienze di Valencia

Si arriva a Valencia, in genere, per due motivi: la voglia di fotografare e “toccare con mano” le opere di Santiago Calatrava (una più bella dell’altra, a dir la verità!) e godere della sue lunghe spiagge infinite. Subito dopo, ci si ricorda che Valencia è anche e soprattutto una città che ha visto passare sulle sue strade gli antichi romani, la dominazione moresca ed è stato centro di commerci medievale grazie alla favorevole posizione nel Mediterraneo.

Valencia Hemisferic e Palazzo delle Arti Reina Sofia
Valencia Hemisferic e Palazzo delle Arti Reina Sofia

Che poi l’architettura di Calatrava a Valencia sia meravigliosa, non è solo un luogo comune. Ed è forse grazie alle sue opere (e ai prezzi low di hotel e ristoranti nonché ad un comodo aeroporto collegato con mezza Europa grazie ai voli di Ryanair) che da qualche anno si è trasformata in una delle mete più gettonate della Spagna.

E’ difficile, se non si è mai stati a Valencia, rendersi conto della reale maestosità delle costruzioni di Calatrava, dello stordimento che assale ogni volta il visitatore e il turista: i sei complessi architettonici (l’Hemisfèric, l’Umbracle, il Museo de las Ciencias Príncipe Felipe, l’Oceanogràfic, il Palau de les Arts Reina Sofía e l’Ágora) più il ponte, che assieme danno vita alla Città delle Arti e della Scienza, sembrano bianchi esseri catapultati dallo spazio in quello che era il vecchio letto del fiume Turìa. Enormi ed anche un po’ inquietanti nella loro staticità riflessa nei numerosi specchi d’acqua che li circondano. Eppure incredibilmente affascinanti.

Valencia Agorà
Valencia Agorà

Spesso ci si limita ad osservarli dall’esterno (soprattutto l’ Oceanogràfic, anche a motivo del costo di ingresso non esattamente a tariffe popolari: d’altronde, è l’acquario più grande d’Europa!) tuttavia una volta varcati gli ingressi ci si trova dentro il ventre di grandi balene, di astronavi che galleggiano sospese nel vuoto, di castelli dove esperienze oniriche si trasformano in solide strutture di cemento.

Valencia
Valencia

Se avete con voi bambini (tuttavia non ha vera importanza l’età, quel che conta è avere ancora l’animo di chi non ha paura di mettersi in gioco) non potete perdere la visita al Museo delle Scienze. Il costo di ingresso è abbordabile (€ 8,00 gli adulti, € 6,20 i bambini), la sorpresa una volta entrati impagabile.

Valencia
Valencia

Intanto perché la struttura interna ricorda l’ossatura di un grande dinosauro preistorico: sotto le volte ci sono i servizi, la caffetteria, il bookshop e anche comodi divanetti dove riposarsi, oltre a teche con piccole esposizioni che anticipano quel che poi verrà ampiamente mostrato una volta acquistato il biglietto di ingresso. E poi perché questo è un museo con un diktat ben chiaro, ripetuto ovunque come un mantra: “È vietato non toccare, non sentire, non pensare”.

Valencia Muzeo delle Scienze
Valencia Museo delle Scienze

Siete quindi autorizzati a provare, sperimentare, comprendere i meccanismi che sono alla base della scienza e delle scoperte tecnologiche (e ne avrete molte di cose da scoprire… il Museo con le sue tante installazioni è suddiviso su tre piani collegati tra loro da scale mobili!). Dalla biologia alla fisica, dalla musica alle arti pittoriche, dalla matematica alla genetica passando per lo sport e la conquista dello spazio. Settori dedicati alla scoperta dell’elettricità, agli esperimenti sui materiali, prove fisiche di resistenza e strumenti scientifici lasciati alla portata di mani di bambini. Invitati a provare, chiedere, porsi domande e trovare risposte.

Un Museo scientifico ma ancor più pedagogico. E se noi, che siamo adulti e pure un po’ stagionati, abbiamo trascorso ben 3 ore a giocare (o a imparare?) con le tante proposte del Museo delle scienze di Valencia, posso solo immaginare la felicità di un bambino lasciato libero di toccare, sentire, pensare!

Valencia Città delle arti e delle scienze
Valencia Città delle arti e delle scienze

Le strutture sferiche (Hemisfèric, Palau de les Arts Reina Sofía e l’Ágora) già luminose di per sé per il bianco utilizzato nelle coperture, divengono sfolgoranti sotto il sole, che è intenso già in febbraio. Mentre in Italia si è in piena stagione invernale, a Valencia già si azzardano le mezze maniche o comunque abiti primaverili: se volete (no, dovete!) visitare Valencia, cercate di andarci quando ancora il caldo non è soffocante. La primavera è il momento ideale, la calura non strema il viandante e il fresco della sera invita a ritrovarsi nel chiuso di una taverna per assaggiare la “vera” paella valenciana, sgranocchiare montaditos e bere una birra (scoprirete piacevolmente che a Valencia trascorrere una serata nei locali può avere costi piacevolmente ridicoli rispetto a quelli cui siamo abituati qui in Italia: una birra un euro!). E se volete sapere come muovervi in città, potete leggere anche qui.

(le foto sono di Claudia Boccini e Francesco Iaccio

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