Visitare Gerace: la città delle albe e dei tramonti
Sono rientrata sabato notte da quattro giorni con gli occhi immersi nella meraviglia, le orecchie perse nel vento, la bocca ancora inebriata dei sapori calabresi, semplici e decisi come i caratteri delle tante persone che ho incontrato in questi giorni. Ero ospite del progetto Explore Gerace, creato dall'Amministrazione Comunale in sinergia con l'aganzia Tatics. Ho avuto l'opportunità di girottolare per i vicoli di questa cittadina millenaria prima che iniziasse il tour organizzato per il gruppetto di operatori turistici... ed è stato amore a prima visita.
Scendendo verso sud lungo la SS106, si nota una città su una roccia: è Gerace. Ed è bellissima. Ha un impatto visivo di un fascino estremo, che permette di capire la sua storia di roccaforte religiosa. Gerace, infatti, è nota come la città delle cento chiese. Attualmente ne sono attive "soltanto" diciassette. Considerando che i residenti (dell'intero, vasto, comune) sono poco meno di duemilacinquecento, direi che sono veramente tante... e magnifiche.
Ma, vi chiederete... perché andare a Gerace? E poi: quanto fermarsi?
Quando viaggio da sola, mi viene sempre da pensare ai miei figli, che hanno quasi otto e dodici anni. Per loro (e, grossomodo, per chi viaggia com bambini o ragazzini della loro età), l'ideale è trascorrervi una giornata, oppure, in piena estate, un pomeriggio più sera. Intanto. E poi farsi ingolosire...
Visitare Gerace con bambini e ragazzi: una giornata può bastare (forse!)
In una giornata (o pomeriggio più sera) ci si può, secondo me, fare un'idea della città e di quello che offre, partendo dalla Piazza delle tre chiese. Qui, nella chiesa (mai consacrata, curiosità scoperta grazie al giro fatto con Marisa di Leggendo tra le righe!) di San Francesco si può incontrare Ruggero il Normanno (Ruggero d'Altavilla)... ehm... il suo ologramma... che dà a tutti il benvenuto a Gerace, racconta la storia della cittadina e ne mostra le evoluzioni nel corso dei secoli. Non so voi, ma nonostante il mio essere "boomer dentro", a me i musei (e Gerace lo è a cielo aperto) strutturati con la realtà aumentata piacciono un mondo. E ho notato, per esempio al Museo Hydra a Marmore o al Welcome to Rome a Roma, che i miei figli rimangono colpiti, rapiti, affascinati e intrigati da questa tipologia di museo.
Potete dare anche un'occhiata alla Chiesa del Sacro Cuore (un'altra delle tre sulla piazza), mentre difficilmente troverete aperta la piccola chiesa bizantina di San Giovanni Crisostomo (o di San Giovannello, in confidenza), aperta di rado per le funzioni della comunità cattolica d'Oriente.
Qualche decina di passi verso il corso e si è in Piazza Tribuna. Qui si trova l'ingresso (secondario, ma è aperto quello!) alla Cattedrale e al suo museo. Se avvertite un languorino, prima di entrare potete fare sosta al Bar Cattedrale, per un' ottimo gelato o dei pasticcini di pasta di mandorle a tutti i gusti di agrumi (uno su tutti, il bergamotto)!
Se la cattedrale è bellissima, la cripta e il museo diocesano vi lasceranno un effetto wow: i musei "delle chiese" sono nell'immaginario collettivo dei luoghi umidi e con la puzza di rinchiuso, con vecchie teche piene di reliquie e paramenti. Presente, no? Ecco, avrete un effetto wow. Ma molto, molto wow...
Usciti nuovamente in Piazza della Cattedrale, potete:
- salire e andare al castello
- oppure scendere verso la Piazza del Tocco e poi la Porta del Sole e il belvedere delle Bombarde.
Se si avvicina l'ora del tramonto, salite al Castello... e mi rammenterete. Altrimenti rimandate la salita all'imbrunire e scendete nella bella Piazza del Tocco. Qui, per contrastare la fame o per una voglia di golosità, c'è il Bar del Tocco, famoso per le granite, ma validissimo anche per spuntini e aperitivi. A proposito di aperitivi, non abbiate a lasciar Gerace senza aver gustato uno spritz al bergamotto, eh!
Dopo la sosta in Piazza del Tocco, continuate la discesa verso la Porta del Sole, da cui all'alba si può ammirare il sole sorgere dal mare (per me è una cosa strana, abbiate pazienza!). Proseguite poi per la passeggiata delle Bombarde (romantica, troppo romantica per essere coi figli!) e poi tornate su.
Botteghe ed esperienze: da Explore Gerace a Experience Gerace
Adesso che avete visto i punti salienti della città, potete perdervi. Il modo per tornare in Piazza del Tocco o in Piazza Tribuna lo troverete sempre. Perdetevi e curiosate. Affacciatevi nei negozi, chiedete. Troverete persone disponibili e appassionate di quello che fanno. Ho capito che a Gerace, anche se ci si nasce, non ci si rimane per caso. Una buona parte di coloro che abbiamo incontrato durante il tour è geracese di ritorno, dopo aver vissuto altrove.
Ma, dicevamo delle botteghe che vendono prodotti d'artigianato o gastronomici tipici di questa parte di Calabria. Entrateci, in quelle che vi incuriosiscono, considerandole degli hyper spazi, ovvero dei luoghi da cui si accede ad altri luoghi, ad esperienze, a saperi che vi verranno raccontati con gentilezza e semplicità, anche se spesso (vedrete!) l'artigianato sconfina nell'arte e i concetti saranno più facili da vedersi che non da ascoltare. E da annusare, da assaggiare, da fare... Capirete che il tempo che avete non è abbastanza. E allora, volete un consiglio? Concedete a Gerace un giorno in più.
Visitare Gerace e viverla: il giorno in più
Un giorno in cui proverete una o alcune delle tante esperienze da fare a Gerace. Ce ne sono per tutti i gusti, tutte le attitudini, più o meno adatte ai bambini. Vi si apriranno molti mondi, farete balzi temporali. Ogni esperienza ha la sua unicità e soprattutto ha il cuore di chi ve la farà vivere. E quello fa la differenza...
Mangiare a Gerace: esperienza nell'esperienza
Se uno dei modi che io preferisco per addentrarmi in un luogo è mangiare i piatti e i prodotti tipici (e quelli di Gerace sono fantastici!), grazie al catalogo di esperienze creato da Explore Gerace potrete sia perdere i vostri sensi in degustazioni (una fra tutte, quella di pesce stocco al Ristorante la Terrazza), che assistere ad alcune lavorazioni, mettendo voi stessi (e i vostri bimbi) le mani in pasta, per esempio fabbricando marmellate, conserve o salumi alla Fattoria De Lillas.
Soggiornare a Gerace: per coppie, gruppi o spiriti solitari.
Finora vi ho parlato di quello che io farò a Gerace tornandoci coi miei figli, perché la gran parte delle persone che mi legge, come me, viaggia coi bimbi.
Ora vi parla invece la Silvia separata da poco, che ha scoperto (anzi, riscoperto!) il viaggiare lentamente da sola o con amici, in modalità adults only (attività, il viaggiare senza figli, che salverebbe anche molti matrimoni, secondo me, ma questa è un'altra storia).
Ecco, questa Silvia vi dice a cuore aperto che Gerace è una figata di posto, dove trascorrere tre, quattro, cinque giorni con gli amici, perché siamo a pochissimi chilometri dal mare (ottocento metri, in linea d'aria!) e alle spalle c'è l'Aspromonte, che è bellissimo e dove si possono fare sia escursioni sia a piedi che in Campagnola/Jeep o anche miste, con Pietro di Magia dell'Aspromonte (che ho adorato, ma su cui non mi dilungo, perché a lui e a un itinerario con la parte naturalistica dedicherò un articolo a parte), per esempio verso le Dolomiti del Sud (se cercate l'effetto wow, lo avrete!) o al laghetto di Zomaro.
Questa Silvia vi dice che a Gerace potrete ricaricare le pile immersi nella bellezza, nell'arte, nella storia (è d'epoca Normanna, tra le chiacchiere non l'avevo ancora detto). Per questo, potrebbe essere la meta perfetta per artisti che vogliono ritirarsi in solitudine a creare o a scrivere.
Questa Silvia vi dice anche di prendere porzioni piccole di quello che vi viene proposto da mangiare o da bere: più avanti altri gusti e altri sapori vi incuriosiranno e voi vorrete provarli tutti.
Non nego che questa Silvia, che è sempre un'inguaribile romantica, nonostante tutto, vi dice anche che Gerace è fantastica per passeggiare mano nella mano e per fare l'amore con le finestre socchiuse, vista mare o meno, protetti dalle spesse mura che qui hanno tutti gli edifici, tra cui lo splendido Palazzo Candida, dove ho soggiornato in dus (doppia uso singola) e dove mi piacerebbe tornare anche accompagnata, perché l'amore è la cosa più bella del mondo. Nella città delle albe e dei tramonti... ancora di più!
Da leggere, anche: ITINERARIO IN CALABRIA: 3 GIORNI TRA STORIA E NATURA
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