Vita infinita. Federico II in #bloggerhouse!
Di tanto in tanto, torno a vedere come procede lo scorrere del tempo...Perchè l'Amore, quello che è vita stessa, sentimento unico e prerogativa del solo essere umano, mi porta a continuare ad esserci, perchè proprio non riesco a farne a meno.Quest'oggi son tornato a controllare la situazione di un Castello, del Castrum di Vico del Gargano, che più e più volte ho utilizzato per meditare ed affinare l'arte venatoria che ho cercato di tramandare a chi è venuto dopo di me nel "De arte venandi cum avibus"...Com'ero solito fare, sulla base di un preesistente maniero edificato dalla mia ascendenza normanna, accomodai alla maniera "moderna" la costruzione per poterla usare come una Domus et loca solaciorum, punto di partenza per quello che in futuro inglesi e francesi definirono luogo di loisir o di partenza per le battute di caccia...Della bellezza dei luoghi della Foresta umbra non ho bisogno di raccontarvi: tante e tali sono le manifestazioni d'Amore e passione per queste memorabili terre...Oggi mi voglio soffermare su di un concetto: del perchè alcuni esseri umani demandano ad una costruzione il compito di tramandarne la vita nel tempo infinito, rendendosi così testimoni di un indefinito spazio atemporale che ha fisicamente le sembianze di una dimora, ma che al suo interno contiene l'humus e l'essenza stessa del loro ideatore.
Castel del monte è sicuramente il mio testamento e manifesto: celebrato e travisato per secoli e secoli, questo castrum volutamente incomprensibile è ciò che ero in vita in quello scampolo di esistenza concessami a fine 1100 fino alla metà esatta del 1200...
Ma la Domus di Vico ha molti particolari celati che oggi voglio svelarvi: costruito su modelli difensivi/militari, nel tempo ha preso le forme di una vera e propria residenza di piacere.
La cosa strabiliante è che, ancor oggi, a otto secoli di distanza, continui ad espletare il suo compito così egregiamente!!!
Pensare di poter alloggiare e far riposare le proprie membra in spazi racchiusi tra mura millenarie, protetti da pietre che hanno visto ere diverse scorrere, è una di quelle sensazioni alle quali oggi pochi sanno accedere, presi come siete in questi tempi dalla frenesia e dalla esistenza futile e vanesia, incapaci di ascoltarle, le pietre, parlare l'antica lingua del silenzio, testimoni del tempo che è stato e della possenza del futuro nell'ineffabile presente.
Pietre che custodiscono secoli di storie, di prigionie, di Amori, di trasformazioni intelligenti (come il bagno circolare nella torre angolare...) e che trasmettono sentimento pezzo dopo pezzo, blocco su blocco, a testimonianza della capacità di chi le ha assemblate, usando quella materia grigia tanto poco utilizzata contenuta nella scatola cranica.
E' arrivato il tempo di andar dovunque.
Mi preme ancora farvi sapere che, se lo vorrete, metà maniero è in vendita e per metà è ancora abitato da gente che di comune ha solo il sangue che scorre medesimo nelle vene di ogni essere umano...
Arrivato al commiato, v'invito la prossima volta che vi troverete al loro cospetto, di fermarvi a leggerne il testo intrinseco: che di castelli, rocche, palazzi e domus la nostra amata Terra è piena per davvero: io ne utilizzai almeno 225!
Ascoltateli ed assorbite, al tatto, l'energia che sprigionano.
Segno puntuale di magnificenza umana.
Per sempre Vostro
Federico II di Hohenstaufen
Re di Sicilia, Duca di Svevia, Re di Germania,
Re dei Romani, Re di Gerusalemme,
Imperatore del Sacro Romano Impero.
Vostro Servo da e per sempre...