Da Misano Adriatico alla Valconca: una Romagna alternativa

Se siete in Riviera Romagnola per una vacanza di spiaggia, sole, mare e discoteche, ma volete un giorno di pausa per fare qualcosa di diverso, è il momento giusto per esplorare la Valconca. Una Romagna alternativa, un luogo tanto bello quanto poco conosciuto, ricco di riserve naturali, borghi storici, castelli e paesaggi suggestivi.

riviera romagnola: misano adriatico

Partiamo proprio dalla costa. Se soggiornate in un albergo a Misano Adriatico, una località tranquilla e ben servita, siete a cavallo!

Il fiume sfocia proprio qui, tra Misano e Cattolica e risale tra dolci colline morbide fino al massiccio del Carpegna, il monte più alto del Montefeltro.

Monte_Carpegna_II - wikipedia

Il percorso è breve e unisce paesaggi bucolici e selvaggi allo stesso tempo. Proprio per il suo tragitto ridotto, regala scorci affascinanti, racchiudendo in un solo sguardo il mare, i monti e tutto quello che c’è nel mezzo.

paesaggio della romagna

Il primo borgo è il guardiano del fiume: San Giovanni in Marignano, chiamato il granaio dei Malatesta, perché si stende su una fertile pianura.

Da qui in avanti il paesaggio muta e le piatte distese della costa lasciano spazio e colline arrotondate.

Anche i paesi si spostano più in alto, sulle cime, sulle creste e le dorsali delle colline, difesi da mura e torri. Perché per secoli il Conca è stato un luogo di confine, tra i Malatesta, signori di Rimini, e i Montefeltro, duchi di Urbino, sempre in guerra tra loro.

Montefiore Conca (Rn)

Un esempio di questa conflittualità la si ritrova nell rocca di Montefiore. Massiccia, squadrata, essenziale e capace di controllare un’ampia porzione di territorio dalla sommità delle sue torri. Merita una visita per la singolarità della costruzione e per gli arredi e le opere d’arte contenute all’interno.

grotte di onferno

Lasciando per un attimo da parte le vicende storiche, proseguendo lungo il fiume, si arriva a Onferno, nome vagamente inquietante che deriva proprio dalla parola Inferno e designa un complesso di grotte, formatesi a causa di un piccolo corso d’acqua che ha scavato la massa di gesso per milioni di anni.

Le grotte sono visitabili e ospitano una delle più grandi comunità di chirotteri della zona. Non spaventatevi però, i pipistrelli se ne stanno ben rintanati nelle parti più interne della grotta (non visitabili) ed escono solo al tramonto.

Usciti dalle grotte, la Valconca torna territorio di guerre, questa volta recenti. Sulla riva sinistra le colline salgono e su un bel terrazzo naturale si alzano le mura bucate e squarciate della chiesa di Trarivi, distrutta durante la seconda guerra mondiale (di qui passava la famigerata linea gotica, come testimoniano i numerosi cimiteri di guerra).

Tra brandelli di mura e lo scheletro del campanile, l’abside della chiesa è uno spazio aperto, senza tetto, né pareti. Da qui potete guardare tutta la vallata.

veduta dalla chiesa di trarivi

Qui la Romagna finisce con Montescudo, borgo circondato da solide mura che sovrasta la Valconca. La torre municipale, che risale al tredicesimo secolo, merita una visita. I borghi continuano con nome evocativi: Montecolombo, Montegrimano, Montecerignone, un vero gioiello ancora integro, e infine il massiccio del Carpegna che si alza quasi verticale, dando vita ad una bellissima terrazza naturale. In cima l’eremo, solitario e austero, e d’inverno tanta neve, a pochissimi chilometri dal mare.

montecolombo

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