
Intelligenza artificiale: salverà o ucciderà il mondo?

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Da oltre un anno mi sto dedicando all'intelligenza artificiale: la sto studiando e raccontando (a docenti) in maniera pressoché continua, quasi folle. Tengo corsi sull'intelligenza artificiale almeno un paio di pomeriggi alla settimana e capita spesso che infili l'intelligenza artificiale anche in docenze su altre tematiche. Non perché non riesca a farne a meno, ma perché sta prendendo piede in tantissimi settori, come la creazione di giochi didattici, altra tematica sulla quale mi sto intrippando completamente... Perché non ci sono solo i Poki (che il mio figliolo piccino adora!) o i NetBet di turno: quello dei giochi (quiz, indovinelli e via in crescendo fino alle escape room) è un mondo affascinantissimo.
Ma veniamo all'intelligenza artificiale...
I primi tempi che la raccontavo succedeva una cosa, per me, sconvolgente: aprivo la pagina web dell'IA di turno per spiegarla e mostrare esempi e mi ritrovavo tutto cambiato, tutto diverso. Fatte le prime figurette, ho imparato a tutelarmi, dicendo: <<Adesso vi mostro come si lavora con l'IA di ..., se non è cambiato nulla rispetto a tre giorni fa>>. E spesso capita che qualcosa sia cambiato, rispetto a tre giorni fa.
Continua a cambiare. La cosa che, personalmente, più mi affascina, è il fatto che non si sa dove ci potrà portare. Per questo, come spoileravo in apertura di post, per me la via di mezzo è la migliore. Proprio io che sono sempre eccessiva e mai super partes, nel caso dell'IA penso di cuore che la via di mezzo sia la scelta più oculata. O, almeno, così lo è per me.
Ovvero...
Non mi vergogno a dire che qualche volta l'ho utilizzata anche per farmi dare qualche idea per un articolo di Trippando. Devo dirvi che, se la si sa usare (a livello di richieste che le si fanno), se si padroneggia la materia su cui si chiede aiuto, essendo in grado di vedere se ha sparato boiate (capita!) e se si ha voglia, tempo e desiderio di personalizzare quello che l'IA dice con considerazioni, aneddoti, conoscenze proprie, il risultato non è affatto male. Ma nemmeno eccelso.
Allo stesso modo mi capita di usarla per farmi dare idee su lezioni da svolgere: nei mesi invernali "ci dialogavo" una mattina a settimana, di solito il martedì, giorno in cui preparavo lezioni su lezioni. Sapete che è successo? Che mi ha tirato giù talmente tante idee (parecchio ganze, tra l'altro!), che adesso ne vengono di più anche a me... E quindi la uso molto meno.
E voi?
Ecco, mi piacerebbe sapere se voi che mi leggete e seguite la utilizzate o no, e come la utilizzate. Anni fa qui c'era la rubrica Pillole di (Travel)Blogging: mi piacerebbe fare qualcosa di analogo sull'IA, anche se mi rendo conto che cambia nel tempo in cui io apro il computer e scrivo un articolo.
Ci potremmo trovare offline, come si faceva una volta... Non solo da parte mia c'è l'esigenza di ricominciare a confrontarsi. Caffè, brioscina... E pian piano ci miglioriamo insieme. Tra una risata e l'altra, senza prendersi troppo sul serio. Magari imparando a sfruttare al meglio l'Intelligenza Artificiale.
Già, sfruttare...
Sì, in questo anno ho maturato l'idea che sia uno strumento da sfruttare, da usare come aiuto veloce. A domanda risponde. E il lavoro diventa più snello, con due opzioni di risultato, che io alterno a seconda del momento:
- lavoro più velocemente, così ho più tempo per andare a camminare, leggere un libro, rilassarmi,
- lavoro più velocemente, quindi nello stesso tempo posso produrre di più
Quindi, che si fa? Ci si dà appuntamento tra qualche sabato in un posto bello a ragionarne insieme a colazione?